L'iniziativa
La scuola che vogliamo si è
concretizzata con la raccolta di adesioni su un
insieme di dieci proposte. Abbiamo
tenute separate le adesioni da parte dei
minorenni, gli alunni delle varie scuole
contattate, e quelle degli adulti, che ovviamente
comprendono insegnanti e genitori. Abbiamo
diffuso i nostri formulari in alcune decine di
scuole in tutto il Paese, sia attraverso
insegnanti o collaboratori della Lapis, sia
cercando di sensibilizzare all'iniziativa i capi
d'istituto. Questo non è stato sempre facile, a
volte abbiamo dovuto registrare diffidenza,
disinteresse e persino ostilità. Un preside di
Oristano ci ha trattati come dei molestatori
telefonici, chiedendoci come ci fossimo permessi
di disturbarlo per una simile sciocchezza.
Evidentemente non tutti capiscono che sondare gli
umori della scuola è tutt'altro che una
sciocchezza, e che veder chiaro nella testa di
alunni, insegnanti e genitori può aiutare anche
i capi d'istituto a fare meglio il loro lavoro.
Altri del resto sono stati gentili e disponibili,
e qualche volta alla gentilezza e alla
disponibilità è seguito un impegno concreto. Nel nostro
numero dello scorso dicembre abbiamo
riportato l'elaborazione delle risposte fornite
da1159 persone, precisamente 834 ragazzi e 325
adulti fra insegnanti e genitori. Successivamente
ci sono pervenute altre adesioni: abbiamo dunque
rielaborato i dati sulla base di 1492 risposte,
giunte da 1151 ragazzi e 341 adulti. Le scuole
contattate si trovano a Napoli, Torino, Palermo,
Ancona, Sondrio, Avellino, Enna, Macerata,
Lamezia Terme, Campobasso, Benevento. Abbiamo
dato la possibilità di differenziare l'adesione:
chiunque non fosse d'accordo con uno o con alcuni
dei dieci punti, poteva rendere esplicita l'eccezione.
Come risulta dalle tabelle
riassuntive , una frangia non
indifferente del campione lo ha fatto, facendo
registrare un massimo di eccezioni (268, pari al
18 per cento) al punto 6 (Calendario meglio
scaglionato nel corso dell'anno, prolungate
vacanze invernali e primaverili) e un minimo (10,
pari allo 0,7 per cento) al punto 3 (Spazi aperti
e palestre a disposizione di ogni istituto).
Alcuni hanno
corredato il formulario con annotazioni, che
riprendiamo nel nostro commento . Una di
queste annotazioni contiene una critica di fondo:
"Non condivido l'impostazione del sondaggio".
Vogliamo precisare a questo proposito che questa
impostazione è tutt'altro che casuale. Infatti
la nostra iniziativa è nata per così dire sul
campo: abbiamo cioè elencato in forma di "decalogo"
le indicazioni emerse dalla nostra frequentazione
con gli operatori della scuola. La diffusa
popolarità delle richieste è del resto
dimostrata dal fatto che, a parte le eccezioni
citate, i dieci punti del nostro formulario hanno
raccolto l'adesione della stragrande maggioranza
di coloro che hanno accettato di partecipare all'iniziativa.
Lo stesso punto più frequentemente contestato,
quello relativo alla riforma del calendario, ha
pur sempre raccolto l'adesione di oltre i quattro
quinti degli interpellati.
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