FOGLIO LAPIS - GENNAIO 2000

 
 
 

IL NOSTRO SONDAGGIO

 
 
L'iniziativa La scuola che vogliamo si è concretizzata con la raccolta di adesioni su un insieme di dieci proposte. Abbiamo tenute separate le adesioni da parte dei minorenni, gli alunni delle varie scuole contattate, e quelle degli adulti, che ovviamente comprendono insegnanti e genitori. Abbiamo diffuso i nostri formulari in alcune decine di scuole in tutto il Paese, sia attraverso insegnanti o collaboratori della Lapis, sia cercando di sensibilizzare all'iniziativa i capi d'istituto. Questo non è stato sempre facile, a volte abbiamo dovuto registrare diffidenza, disinteresse e persino ostilità. Un preside di Oristano ci ha trattati come dei molestatori telefonici, chiedendoci come ci fossimo permessi di disturbarlo per una simile sciocchezza. Evidentemente non tutti capiscono che sondare gli umori della scuola è tutt'altro che una sciocchezza, e che veder chiaro nella testa di alunni, insegnanti e genitori può aiutare anche i capi d'istituto a fare meglio il loro lavoro. Altri del resto sono stati gentili e disponibili, e qualche volta alla gentilezza e alla disponibilità è seguito un impegno concreto.

Nel nostro numero dello scorso dicembre abbiamo riportato l'elaborazione delle risposte fornite da1159 persone, precisamente 834 ragazzi e 325 adulti fra insegnanti e genitori. Successivamente ci sono pervenute altre adesioni: abbiamo dunque rielaborato i dati sulla base di 1492 risposte, giunte da 1151 ragazzi e 341 adulti. Le scuole contattate si trovano a Napoli, Torino, Palermo, Ancona, Sondrio, Avellino, Enna, Macerata, Lamezia Terme, Campobasso, Benevento. Abbiamo dato la possibilità di differenziare l'adesione: chiunque non fosse d'accordo con uno o con alcuni dei dieci punti, poteva rendere esplicita l'eccezione. Come risulta dalle tabelle riassuntive , una frangia non indifferente del campione lo ha fatto, facendo registrare un massimo di eccezioni (268, pari al 18 per cento) al punto 6 (Calendario meglio scaglionato nel corso dell'anno, prolungate vacanze invernali e primaverili) e un minimo (10, pari allo 0,7 per cento) al punto 3 (Spazi aperti e palestre a disposizione di ogni istituto).

Alcuni hanno corredato il formulario con annotazioni, che riprendiamo nel nostro commento . Una di queste annotazioni contiene una critica di fondo: "Non condivido l'impostazione del sondaggio". Vogliamo precisare a questo proposito che questa impostazione è tutt'altro che casuale. Infatti la nostra iniziativa è nata per così dire sul campo: abbiamo cioè elencato in forma di "decalogo" le indicazioni emerse dalla nostra frequentazione con gli operatori della scuola. La diffusa popolarità delle richieste è del resto dimostrata dal fatto che, a parte le eccezioni citate, i dieci punti del nostro formulario hanno raccolto l'adesione della stragrande maggioranza di coloro che hanno accettato di partecipare all'iniziativa. Lo stesso punto più frequentemente contestato, quello relativo alla riforma del calendario, ha pur sempre raccolto l'adesione di oltre i quattro quinti degli interpellati.

 
     
     

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