FOGLIO LAPIS - OTTOBRE - 2013

 
 

Una giornata ad Hanoi, Vietnam, a festeggiare il generale Vo Nguyen Giap, il mitico stratega che liberò due volte il suo Paese – Giap se n'è andato lo scorso 4 ottobre, dopo avere abbondantemente doppiato il capo del secolo di vita – Volevo parlargli, ma non fu possibile: e così ripiegai sulla baia di Halong bella e triste, avvolta in una nebbia nordica – A meditare sulle impossibili sedie dei vietnamiti, forse la chiave della loro impossibile postura

 

- Che si fa? ... Che fai?... Cincischi con la vita?
Perché il giorno
è così breve? /
perché in questo
universo con
miliardi di stelle
e di soli / con
esplosioni
abbacinanti / e
catene di
fiamme / a noi
viene gettata /
tra un buio e
l'altro / questa
elemosina di
luce / questa
bava  / questa
miseria di ore
chiare che si può
contare?...

Vo Nguyen Giap nasce il I settembre 1910, l'anno del Cane, in una capanna illuminata da tre lumicini sempre accesi davanti all'altarino degli antenati. Il generale Giap! Abile stratega militare, teorico e pratico, morale della fantastica lotta con­dotta contro il colonialismo francese e contro l'imperialismo americano. Il 1 febbraio 2012, giorno del mio compleanno, mi trovo ad Hanoi, a festeggiarlo presso Madame Hien, insieme a Mathieu, ingegnere francese di 26 anni che suona l'organo nella Cattedrale di Hanoi rimasta miracolosamente in piedi sotto i bombardamenti, tutte le domeniche a ore 11. Sono guidato da Germana De Carli, la mia fidanzata, e da Federica Voltolini di Oxfam-Italia. La sproporzione tra me e il Generale è sottolineata dalle note iniziali: "Che si fa?", "Che fai?", "Cincischi con la vita?", che caratterizzano questa "fenomenologia".

  Puoi spiegare il termine "fenomenologia"? – chiede Mathieu.

È il tentativo di tornare – rispondo – alle "cose stesse", mettendo tra parentesi le teorie sulle quali abbiamo edificato i nostri saperi.  Si vuole fare ritorno all'essere del mondo così come questo si manifesta, in modo genuino e primario, riesami­nando, riosservando e ridescrivendo i fenomeni originali... Dob­biamo aderire alle cose, non nasconderle, servendoci della lingua che ricostruisca una ragione descrittiva...

  Siam così fermi, che andiamo a vela nel Mar dei Sargassi! –

Bene! – dissi io: – Mare / rema, ecco il binomio fantastico in una cosa aderente all'atto da compiere... E già! ... E Giap, che sconfisse all'inizio i Giapponesi esprime il "pensiero poetante" con queste parole: «Nell'enormità non confi­nante del mare, l'isola più piccola confina con il mare, così come ogni vietcong combattente ha un mare di gente che lo sostiene – "l'acqua non è sempre cattiva, è anche buona; ci sostiene come le persone" – disse una bambina vietnamita alla sua nonna. È sicuro privilegio della terra confinare. Solo il mare confina con se stesso, e questo è il privilegio del mare... Un buon discepolo non è mai un ripetitore.  L'eccesso di fedeltà può imbalsamare le idee»...

Ciao,
domani si parte, peccato!

Ieri e oggi siamo stati nella famosa baia di Halong: lontana (4+4 ore di bus da Hanoi), misteriosa, silenziosa, sempre avvolta nella foschia (tranne che nelle foto delle agenzie). Abbiamo mangiato da schifo (cucina dei marinai della nave) e dormito benissimo, neanche troppo al freddo. Non c'era un rumore né di mare (assolutamente piatto), né di motori, né di uccelli, né di umani, una delizia!... Anche perché ci si sente protetti in questa baia tranquilla che assomiglia a un lago austriaco o a un fiordo norvegese…, almeno finché..Finché non arrivi ad alcuni microvillaggi vietnamiti costruiti sull'acqua, affascinanti a dir poco, praticamente fanno delle enormi zattere (diciamo 150­-200 mq) e in mezzo ci piazzano una casina delle loro, tutta teli e lamiere ondulate, probabilmente stanza unica. Fra queste viste oggi, che creavano un piccolo villaggio, c'erano anche la casina-scuola e la casina-banca!

La nostra barca era una vecchia, affascinante barcona di scuri legni esotici, come quasi tutte le altre che solcano la baia; quindi c'è affollamento, ma è pittoresco.

Siamo stati contenti di vedere Halong. Ma secondo me è molto meglio quella di Krabi in Thailandia, vista due anni fa, se non altro perché il tempo è bello e il mare nuotabile, mentre qui o fa troppo freddo o troppo caldo umido; insomma è sempre avvolta dalla foschia, tanto che le mie foto a colori sembrano in bianco e nero (molto suggestive).

 E adesso i pensierini sparsi.

 Pensierino sul governo

Il governo ha pensato: ...Perchè lasciare una cosa così carina come queste belle barche antiche in un paese così trasandato? Non c'entrano niente!  E ­quindi, ordinanza: che tutte queste meraviglie siano dipinte di bianco entro un mese!!!!!!! fa male al cuore! La scusa è che sono più sicure nella nebbia, ma come, nella nebbia lattiginosa si vedono meglio sagome scure o sagome color nebbia???? un disastro.

 Pensierino sui legni tropicali

Non cercate mai di spostare, alzare, metter a posto una sedia in VN. Molte hanno l'anima di marmo, le altre di legno! Guarderò le sedie con molto sospetto d'ora in poi, non fidandomi più della loro apparente e innocente legnosità, che poi, lo sanno tutti che le sedie in VN sono inutili, perché...

 Pensierino sulla posizione tipica vietnamita

Tutti sono perennemente accucciati per terra, piedi piatti sul marciapiede e ginocchia piegate, sedere quasi all'altezza dei piedi e braccia in avanti per bilanciarsi. Quando avete finito di leggere, provateci! Io niente, un fiasco. E loro fanno tutto, mangiano (forse dormono anche?), lavorano, li ho visti persino lungo le strade a dipingere i KM sui paracarri in questa posizione... mah!

 Pensierino sull'artigianato

Se avete sempre voluto un ritratto di Ho Chi Minh o della regina Elisabetta ricamato a mano su seta a punti così fini che sembra una fotografia, il Vietnam è il vostro posto! Che sogno se usassero le loro diottrie, pazienza ed energie per fare delle cose meno kitch…

Sì! Li amavo. Ma amavo dall'alto. Da sopra la vita. Dove è sempre vuoto essere e tempo… Il tempo non s'è ancora rimesso. È raffreddato. Piove tutti i giorni. Qui è sempre inverno...

È partita la lavatrice?

Sì.

Peccato... La volevo salutare… Ho il mal di male!... È vero che i piatti sono esseri viventi, però sono vegetali? La chiave del mondo giace nella neve / ma verrà primavera.

 

                                                          Filippo Nibbi  
                                         

    

Nota

La "fenomenologia" è una ben nota teoria, che ha plasmato diversi metodi d'approccio scientifico. Ad essa si è ispirata la fenomenologia psichiatrica e questa "fantastica", dove il paziente viene descritto così com'è, nel suo apparire, e la terapia trova il proprio motore nei dati immediati dei suoi gesti e dei suoi comportamenti.


                                                  

 
 

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