Una
giornata ad Hanoi, Vietnam, a festeggiare il generale Vo
Nguyen Giap, il mitico stratega che liberò due volte il
suo Paese – Giap se n'è andato lo scorso 4 ottobre,
dopo avere abbondantemente doppiato il capo del secolo di
vita – Volevo parlargli, ma non fu possibile: e così
ripiegai sulla baia di Halong bella e triste, avvolta in
una nebbia nordica – A meditare sulle impossibili sedie
dei vietnamiti, forse la chiave della loro impossibile
postura
- Che si fa? ... Che
fai?... Cincischi con la vita?
Perché il giorno
è così breve? /
perché in questo
universo con
miliardi di stelle
e di soli / con
esplosioni
abbacinanti / e
catene di
fiamme / a noi
viene gettata /
tra un buio e
l'altro / questa
elemosina di
luce / questa
bava
/ questa
miseria di ore
chiare che si può
contare?...
Vo
Nguyen Giap nasce il I settembre 1910, l'anno del Cane, in
una capanna illuminata da tre lumicini sempre accesi davanti
all'altarino degli antenati. Il generale Giap! Abile
stratega militare, teorico e pratico, morale della
fantastica lotta condotta contro il colonialismo francese
e contro l'imperialismo americano. Il 1 febbraio 2012,
giorno del mio compleanno, mi trovo ad Hanoi, a festeggiarlo
presso Madame Hien, insieme a Mathieu, ingegnere francese di
26 anni che suona l'organo nella Cattedrale di Hanoi rimasta
miracolosamente in piedi sotto i bombardamenti, tutte le
domeniche a ore 11. Sono guidato da Germana De Carli, la mia
fidanzata, e da Federica Voltolini di Oxfam-Italia. La
sproporzione tra me e il Generale è sottolineata dalle note
iniziali: "Che si fa?", "Che fai?",
"Cincischi con la vita?", che
caratterizzano questa "fenomenologia".
–
Puoi
spiegare il termine "fenomenologia"? – chiede
Mathieu.
–
È
il tentativo di tornare – rispondo – alle "cose
stesse", mettendo tra parentesi le teorie sulle quali
abbiamo edificato i nostri saperi.
Si vuole fare ritorno all'essere del mondo così come
questo si manifesta, in modo genuino e primario, riesaminando,
riosservando e ridescrivendo i fenomeni originali... Dobbiamo
aderire alle cose, non nasconderle, servendoci della lingua
che ricostruisca una ragione descrittiva...
–
Siam
così fermi, che andiamo a vela nel Mar dei Sargassi! –
–
Bene!
– dissi io: – Mare / rema, ecco il binomio
fantastico in una cosa aderente all'atto da compiere... E già!
... E Giap, che sconfisse all'inizio i Giapponesi esprime il
"pensiero poetante" con queste parole: «Nell'enormità
non confinante del mare, l'isola più piccola confina con
il mare, così come ogni vietcong combattente ha un mare di
gente che lo sostiene – "l'acqua non è sempre
cattiva, è anche buona; ci sostiene come le persone"
– disse una bambina vietnamita alla sua nonna. È sicuro
privilegio della terra confinare. Solo il mare confina con
se stesso, e questo è il privilegio del mare... Un buon
discepolo non è mai un ripetitore.
L'eccesso di fedeltà può imbalsamare le idee»...
Ciao,
domani si parte, peccato!
Ieri
e oggi siamo stati nella famosa baia di Halong: lontana (4+4
ore di bus da Hanoi), misteriosa, silenziosa, sempre avvolta
nella foschia (tranne che nelle foto delle agenzie). Abbiamo
mangiato da schifo (cucina dei marinai della nave) e dormito
benissimo, neanche troppo al freddo. Non c'era un rumore né
di mare (assolutamente piatto), né di motori, né di
uccelli, né di umani, una delizia!... Anche perché ci si
sente protetti in questa baia tranquilla che assomiglia a un
lago austriaco o a un fiordo norvegese…, almeno finché..Finché
non arrivi ad alcuni microvillaggi vietnamiti costruiti
sull'acqua, affascinanti a dir poco, praticamente fanno
delle enormi zattere (diciamo 150-200 mq) e in mezzo ci
piazzano una casina delle loro, tutta teli e lamiere
ondulate, probabilmente stanza unica. Fra queste viste oggi,
che creavano un piccolo villaggio, c'erano anche la
casina-scuola e la casina-banca!
La
nostra barca era una vecchia, affascinante barcona di scuri
legni esotici, come quasi tutte le altre che solcano la
baia; quindi c'è affollamento, ma è pittoresco.
Siamo
stati contenti di vedere Halong. Ma secondo me è molto
meglio quella di Krabi in Thailandia, vista due anni fa, se
non altro perché il tempo è bello e il mare nuotabile,
mentre qui o fa troppo freddo o troppo caldo umido; insomma
è sempre avvolta dalla foschia, tanto che le mie foto a
colori sembrano in bianco e nero (molto suggestive).
E
adesso i
pensierini sparsi.
Pensierino
sul governo
Il
governo ha pensato: ...Perchè lasciare una cosa così
carina come queste belle barche antiche in un paese così
trasandato? Non c'entrano niente!
E quindi, ordinanza: che tutte queste meraviglie
siano dipinte di bianco entro un mese!!!!!!! fa male al
cuore! La scusa è che sono più sicure nella nebbia, ma
come, nella nebbia lattiginosa si vedono meglio sagome scure
o sagome color nebbia???? un disastro.
Pensierino
sui legni tropicali
Non
cercate mai di spostare, alzare, metter a posto una sedia in
VN. Molte hanno l'anima di marmo, le altre di legno! Guarderò
le sedie con molto sospetto d'ora in poi, non fidandomi più
della loro apparente e innocente legnosità, che poi, lo
sanno tutti che le sedie in VN sono inutili, perché...
Pensierino
sulla posizione tipica vietnamita
Tutti
sono perennemente accucciati per terra, piedi piatti sul
marciapiede e ginocchia piegate, sedere quasi all'altezza
dei piedi e braccia in avanti per bilanciarsi. Quando avete
finito di leggere, provateci! Io niente, un fiasco. E loro
fanno tutto, mangiano (forse dormono anche?), lavorano, li
ho visti persino lungo le strade a dipingere i KM sui
paracarri in questa posizione... mah!
Pensierino
sull'artigianato
Se
avete sempre voluto un ritratto di Ho Chi Minh o della
regina Elisabetta ricamato a mano su seta a punti così fini
che sembra una fotografia, il Vietnam è il vostro posto!
Che sogno se usassero le loro diottrie, pazienza ed energie
per fare delle cose meno kitch…
Sì!
Li amavo. Ma amavo dall'alto. Da sopra la vita. Dove è
sempre vuoto essere e tempo… Il tempo non s'è ancora
rimesso. È raffreddato. Piove tutti i giorni. Qui è sempre
inverno...
–
È partita
la lavatrice?
–
Sì.
– Peccato... La volevo salutare… Ho il mal di male!... È vero che
i piatti sono esseri viventi, però sono vegetali? La
chiave del mondo giace nella neve / ma verrà primavera.
-
Filippo Nibbi
-
Nota
La
"fenomenologia" è una ben nota teoria, che ha
plasmato diversi metodi d'approccio scientifico. Ad essa si
è ispirata la fenomenologia psichiatrica e questa
"fantastica", dove il paziente viene descritto così
com'è, nel suo apparire, e la terapia trova il proprio
motore nei dati immediati dei suoi gesti e dei suoi
comportamenti.
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