FOGLIO LAPIS - OTTOBRE - 2012

 
 

La trovata di un insegnante gallese di scuola secondaria per appassionare i suoi allievi alla storia – É un espediente doppiamente innovativo, perché sostituisce alla lezione la rappresentazione e perché sceglie il veicolo tecnologico con il quale i giovani hanno particolare familiarità – Il professore si trasforma in attore, veste i panni dei grandi personaggi storici e li fa parlare di sé e della propria epoca con un linguaggio molto più accattivante di quello dei testi

 

David Perkins, insegnante di storia presso la Duffryn High School di Newport (Galles), trovava che i suoi allievi fossero piuttosto annoiati durante le lezioni e che non riuscissero ad interessarsi realmente alla sua materia. É così che ha cercato una soluzione che liberasse la storia dai secoli di polvere che la nascondevano agli occhi degli alunni e che è riuscito a tradurne qualche spunto nei linguaggi che i giovani meglio recepiscono: il gioco e il canale informatico. “I bambini adorano usare il computer e i cellulari, così ho pensato che avrei cercato di raggiungerli tramite quei canali.” Il professore ventottenne ha acquistato alcune parrucche, ha chiesto aiuto alla sua ragazza, stilista, per i costumi e, indossati i panni dei personaggi storici che intendeva presentare ai suoi allievi, li ha portati su YouTube.

Video brevi, di circa cinque minuti, in cui possiamo vedere Martin Lutero, Guglielmo I d’Inghilterra e molti altri, in vita, seduti davanti alla videocamera a spiegare le loro ragioni. I travestimenti non sono particolarmente accurati e l’intenzione non è certo quella di creare delle figure realistiche, ma soltanto quella di avvicinare al presente quei personaggi vissuti nel passato che sono degni di grande interesse storico ma troppo distanti dalla sensibilità dei bambini. Nei video li troviamo semplici e moderni, nell’espressione e nei modi, come anche nelle forme stesse in cui i loro dialoghi vengono organizzati: esemplare è il filmato in cui vediamo i pretendenti al trono d’Inghilterra spiegare, in un’intervista molto simile ai moderni colloqui di lavoro, le ragioni per cui si ritengono successori appropriati. “I bambini amano vedere gli insegnanti prendersi gioco di sé e risultano essere più ricettivi – la reazione è stata molto buona.” spiega Perkins. Anche la qualità dei video, girati con un cellulare, rispetta il criterio del mantenersi in un’area di gioco.

Il giovane professore non esegue un copione ma improvvisa sul momento davanti alla videocamera: di questa impronta di spontaneità troviamo traccia nella freschezza dei filmati. Anche l’ambientazione dei video è semplicemente quella di casa sua, a Newport, e la musica che un frate balla, nel video sul degrado dei costumi della chiesa, è modernissima musica da discoteca. Eppure non si tratta di una scimmiottatura e neanche di un gioco fine a se stesso. I bambini (10-13 anni) vedono il loro insegnante avvicinarsi alla storia, travestendosi e interpretando i ruoli dei grandi del passato, e insieme vedono la storia avvicinarsi a loro, travestirsi a sua volta in qualcosa che risulta essere bene inserito nel XXI secolo, senza che i contenuti vadano perduti. I filmati infatti non pretendono certo di sostituire la lezione scolastica, ma solo di accendere quell’interesse e quella curiosità che permette poi agli scolari di apprendere con piacere le nozioni in classe.

In programma per il futuro c’è anche Elisabetta I Tudor, la Regina Vergine, e David Perkins scherza ammettendo che la sua interpretazione non sarà certo al livello di quelle di Cate Blanchett o Glenda Jackson.

                                                       Laura Venturi 
                                         

    


                                                  

 
 

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