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A
voi della Lapis che mi ascoltate con pazienza: sono quel maestro che
nel ‘98 ha pubblicato "L’ultimo maestro" con lo
pseudonimo di Dernier. Appena veniste a conoscenza del mio dramma
(trasferito d’ufficio per incompatibilità ambientale da S.Sofia,il
mio paese) nel giugno del 2000, ne parlaste su Foglio Lapis di quello
stesso mese. Iniziava così quella calda solidarietà che mi ha
incoraggiato a continuare a lottare: non mi sono infatti mai
rassegnato all’esilio a cui sono tuttora condannato dopo cinque
anni. Resisto ancora. Quando tu, Alfredo, a dicembre 2000 scrivesti a
favore della Riforma Berlinguer (poi non attuata per fortuna), io
reagii con una lettera che fu pubblicata nel Foglio Lapis di febbrario
2001 col titolo "Pedagogia dello sforzo zero". Il
settimanale Famiglia Cristiana, venuto a conoscenza del mio caso
proprio grazie a questa replica, mi dedicherà un servizio ad aprile
2002 facendo riferimento anche a voi della LAPIS. Grazie
a Foglio Lapis il professor Claudio Risè, psicanalista e scrittore,
che da tempo denuncia la preoccupante latitanza del padre
nell’attuale società (vedi "Alla ricerca del padre
perduto") viene a conoscenza della mia storia e del mio libro: in
parallelo con lui denuncio la sparizione del maestro nella scuola. E
qui avviene un fatto che ha del paradossale: Risè scrive alla Moratti
raccomandandole: <<Ministro, ecco un consulente su cui contare:
è Maurizio Boscherini, "l’ultimo maestro">>. Ma
non finisce qui: lo stesso Risè cita ampiamente il mio caso sulla
rubrica da lui curata su "Io donna" abbinato al Corriere
della Sera del 23-11-2002. Da cosa nasce cosa: un giornalisa de
"Il Giornale", Stefano Lorenzetto, mi contatta per
un’intervista che uscirà il 29-12-02. Ecco
il 2003: a marzo vengo contattato da Rai 3, dai responsabili del
programma condotto da Corrado Augias: "Cominciamo bene. Le
storie". Accetto di partecipare con la speranza di parlare
finalmente della mia storia da un mass medium televisivo. Il
27-3-03 devo andare a Roma. Mi dicono di portare una copia del libro
per Augias. Ma il 27-3-03 succedono stranezze là a Rai 3. Sono
arrivato per tempo e mi hanno fatto accomodare in un camerino in cui,
così mi era stato detto, doveva scendere Augias per fare la mia
conoscenza. Ma Augias non si è visto. In trasmissione: Augias ha già...
il mio libro! Da chi l’ha avuto? "Dal mio editore", penso
in quel momento. Qualche giorno dopo, per vie traverse, saprò che il
libro era stato mandato dal corpo scolastico di S.Sofia (quello che da
sempre ha chiesto la mia testa) assieme alla documentazione
"loro", riguardante il mio caso. Inizia la trasmissione:
Augias perde almeno 5 minuti per parlare d’altro. Rimangono così un
10 minuti circa. Mi fa parlare per qualche minuto dandomi fretta
("se non si sbriga ci cacciano via tutti e due") poi dà la
parola a una maestra di S.Sofia già collegata fin dall’inizio. La
maestra dice peste e corna e monopolizza la trasmissione. Non mi viene
dato il tempo neppure di replicare. Ma non dovevo essere io
l’ospite? Era stato concesso al corpo scolastico di S.Sofia di
leggere il proclama che aveva sotto mano: la cosa grave era che veniva
annullato il vero problema e, all’opposto, ingigantito qualche
particolare del tipo che "io avevo scritto nel libro che i miei
compaesani sono dei pidocchiosi": così,
fuori da ogni contesto come fosse un documento. E così via. A
telecamere spente la responsabile di produzione mi ha confidato che il
giorno prima una voce maschile aveva telefonato dal Comune di S.Sofia
(quindi sindaco o vicesindaco) per chiedere cosa stavano facendo,
perchè, da chi erano stati autorizzati, ecc... Mano longa, insomma. I
risultati si sono visti. Maggio:
vengo a conoscenza di un articolo su Italia Oggi: cita un caso molto
simile al mio: la Corte d’appello di Potenza ha annullato il
trasferimento per incompatibilità ambientale di un dirigente
scolastico. Ci vogliono prove per un prevvedimento del genere:
pertanto viene annullata la sentenza del giudice del lavoro che aveva
respinto il ricorso del dirigente e non viene riconosciuta validità
probatoria alla relazione ispettiva. É
un precedente importante ma... per arrivare
alla Corte d’appello ci vogliono buoni avvocati e soldi a palate. Io
vado avanti e indietro da 5 anni con la mia vecchia Uno pagandomi la
benziana che brucio ogni giorno per arrivare al posto di lavoro. L’esilio
continuerà, allora. L’amministrazione scolastica non si cura di me:
sono stato sacrificato all’interesse di un gruppo di maestre e del
D.D. Ho ripresentato, come ogni anno, domanda di trasferimento per il
mio paese: come ogni anno stessa risposta: "la sua domanda non può
essere presa in considerazione". Eh
già: chi lo toglierà di mezzo quel famigerato provvedimento? Il
Ministro? O
il Padreterno?
Maurizio Boscherini |