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É stata posta nella mattina di domenica 18 Maggio in località Vaccarella tra Foggia e Lucera, la prima pietra del Villaggio Don Bosco, una struttura d'accoglienza per minori in difficoltà, anche stranieri, che per gli sfortunati casi della vita si trovano soli, senza una famiglia in grado di accudirli. Ideatore
e forte promotore dell'interessante iniziativa Don Michele de Paolis,
salesiano, già responsabile della Comunità "Emmaus" di
Foggia che si prefigge il recupero di giovani emarginati e
tossicodipendenti. La
funzione si è tenuta alle 11 alla presenza di Don Michele de Paolis e
del Sindaco di Lucera dott. Giuseppe Labbate che hanno salutato i
presenti. Tante anche le personalità intervenute, che hanno
dimostrato interesse per l'evento: il Presidente della Provincia
Antonio Pellegrino, il Presidente della Regione Puglia Raffaele Fitto,
il Commissario della Fondazione Siniscalco/Ceci di Foggia dott. Sergio
Pelosi. Presenti anche il Prefetto di Foggia dott. Fabio Costantini,
il Sindaco di Foggia On. Paolo Agostinacchio, vari Sindaci della
Capitanata ed infine il Vescovo di Lucera S.E. Mons. G.Zerillo ed il
Superiore Generale dei Salesiani che al termine della cerimonia hanno
tenuto una Celebrazione Eucaristica. La
struttura, grazie alla presenza di famiglie volontarie e operatori, si
propone di offrire un percorso educativo ai bambini in difficoltà,
nelle case che verranno costruite nel Villaggio Don Bosco, seguendo
fedelmente il "metodo preventivo" di Don Bosco, preferendo
così la prevenzione dei problemi nei minori piuttosto che
l'assistenza poi, quando hanno già sbagliato nella vita. Grazie
a questo tipo di assistenza i minori abbandonati e senza alcun adulto
in grado di assisterli troveranno nel Villaggio Don Bosco delle vere
famiglie che daranno loro amore e supporto per tutto il periodo della
loro crescita. Nel
villaggio verrà istituito un Centro Studi per i problemi
dell'educazione dei bambini e adolescenti completa di una Banca Dati,
di una Biblioteca specializzata, Convegni e Corsi per genitori ed
insegnanti con il patrocinio dell' Università della Puglia e della
Pontificia Università Salesiana di Roma. La
struttura si propone anche di formare nei cittadini una Cultura
d'Accoglienza per cui i bambini dei semafori e dei campi profughi
siano visti non con fastidio ma con benevolenza e amore, affinchè
siano considerati persone aventi diritto ad una opportunità di
crescita e di sviluppo nella odierna società. Proprio
pensando a questo nuovo tipo di accoglienza per i minori rimaniamo
sorpresi e ci viene da chiedere a Don Michele de Paolis, l'ideatore di
questa bella iniziativa, come è stato ideato un progetto del genere. D:
Egregio
Don Michele, innanzitutto complimenti per la nuova impresa che si
accinge a varare alla benemerita età di 84 anni!
Poi le chiediamo
subito: Come è arrivato ad ideare questo nuovo tipo di struttura con
vere famiglie, preferendolo al solito istituto di accoglienza? R:
Siamo
arrivati a questo perchè fin dall'inizio eravamo persuasi che
il classico istituto fà del male al bambino. Essendo infatti di
solito presente negli istituti solo figure monosessuali ritenevamo
che la mancanza della presenza di entrambe le figure genitoriali avrebbe
potuto creare nei bambini una personalità disturbata. Sottoponemmo questo
nostro progetto alla Regione Puglia ed al Governo e fù approvato
dall' allora Governo D'Alema con uno stanziamento di 10
miliardi. D:
Bene,
interessante. Visto che la struttura promette di ospitare anche minori
stranieri in difficoltà, potrebbe dirci, secondo lei, come si
potrebbe far capire agli italiani che il futuro dell'Italia sarà multiculturale? R:
Beh,
secondo me per questo bisogna agire sull'educazione e cominciare già
dalle scuole. Ai ragazzi bisogna far capire che gli stranieri sono una
ricchezza, e bisogna imparare loro a valorizzare gli stranieri essendo
questi un arricchimento per la nostra società. Noi, con la
Comunità Emmaus, che si occupa di accogliere giovani disadattati e/o
tossicodipendenti, stiamo già portando avanti un lavoro del genere
nelle scuole di Foggia, grazie anche all'aiuto di un nostra operatrice
volontaria tedesca, Cornelia, che spiega ai giovani studenti la
ricchezza della società multiculturale. D:
Bene,
complimenti davvero. La ringrazio Don Michele per la sua disponibilità e
la saluto a nome del Foglio Lapis. In bocca al lupo! R:
Grazie
a voi e....crepi il lupo!
Michele Rampino |