La
società rifiuta ai professionisti dell'istruzione una
posizione adeguata alla straordinaria importanza del loro
ruolo - Si tratta di un problema comune a molti paesi
- I risultati di un'inchiesta negli Stati Uniti, e lo
scandalo americano dei test contraffatti
Teacher
of the Year, insegnante dell'anno. E' un riconoscimento
tipicamente americano che premia, a livello federale e dei
singoli Stati, i docenti che hanno raggiunto i migliori
risultati didattici. Due organizzazioni di studio sui problemi
dell'istruzione hanno scelto proprio fra i premiati il campione
per una loro inchiesta sul ruolo e la condizione della classe
docente. Quattrocento titolari del riconoscimento hanno
dunque risposto alle domande degli intervistatori, offrendo
un quadro problematico della loro professione e soprattutto
del loro prestigio sociale. Il problema è acuito dal fatto
che i problemi della categoria si riflettono direttamente
sugli organici, si lamenta infatti negli Stati Uniti una
crescente carenza di personale docente. Secondo i dati del
dipartimento federale dell'educazione, di qui al 2002 ci
sarà bisogno di più di due milioni di nuovi insegnanti.
Come
fare per indirizzare verso questa professione tanti giovani
in possesso delle necessarie qualità? La risposta dell'ottanta
per cento del campione è assai pragmatica: date loro più
soldi, e garantite loro un maggiore rispetto. Altrimenti
quei giovani, che vivono, non dimentichiamolo, in un paese
in cui la disoccupazione intellettuale praticamente non
esiste e vengono ovviamente corteggiati dalle nuove professioni
tecnologiche, staranno alla larga dai banchi di scuola:
anche se la loro vocazione e la loro preparazione potrebbero
avviarli proprio in quella direzione.
Nella
diagnosi del fenomeno, i professori americani sono polemicamente
rivendicativi. Accusano stampa e opinione pubblica di denigrarli
con estrema facilità, facendone i capri espiatori di ogni
problema che riguardi la scuola. Secondo quanto riferisce
un dispaccio della CNN (9 maggio 2000), una maestra d'asilo
della Georgia parla addirittura di accanimento politico
nei confronti della professione docente: di tutto ciò che
non va nella scuola, dice, perfino della violenza, si scarica
la colpa su di noi. Un professore della California lamenta
la sistematica esclusione della categoria dai dibattiti
e dalla decisioni sull'istruzione e sulle riforme scolastiche.
Altri accusano gli istituti di lesinare sulle attrezzature
e persino sugli strumenti personali di lavoro.
C'è
poi la questione degli stipendi. Una insegnante di storia
della Florida dice che nella sua classe ci sono dei ragazzi
ai quali non dispiacerebbe la professione docente. "Ma poi
danno un'occhiata alla mia macchina, la confrontano con
la loro e si chiedono perché mai non dovrebbero indirizzarsi
a un mestiere un po' meglio pagato". I bassi stipendi, dicono
molti fra gli insegnanti intervistati, non sono altro che
il sintomo di un carente rispetto. Eppure il nostro, insistono,
in qualsiasi società è il lavoro più importante.
C'è
dunque un problema di collocazione sulla scala sociale,
negli Stati Uniti come in Italia e in Francia, dove il nuovo
ministro dell'Educazione nazionale Jack Lang ha subito posto
l'accento, assumendo le sue funzioni, sulla necessità di
recuperare il prestigio della classe docente. Ma c'è anche,
in America, un problema di competitività risolto a volte
in maniera assai discutibile. Come ha riferito recentemente
il Washington Post (2 giugno 2000), si moltiplicano le denunce
di irregolarità nei test di valutazione degli alunni. L'irregolarità
consiste nel fatto che le risposte vengono in qualche modo
suggerite, in modo che il risultato sia superiore alla reale
preparazione della classe. In poche parole: voti più alti
garantiti agli alunni perché è proprio sulla base di quei
risultati che poggia la carriera del docente.
Il
quotidiano della capitale parla di test preparati prima
in brutta copia, e trasferiti sui moduli ufficiali soltanto
dopo adeguate correzioni, di un insegnante che tiene un
foglio con le risposte giuste sulla cattedra accanto a un
temperamatite, invitando l'uno dopo l'altro i ragazzi a
servirsene. La polemica s'intreccia con le critiche al sistema
di valutazione attraverso i test, che molti insegnanti considerano
inadeguato. Fatto sta che proprio a questo strumento discusso
vengono legate le sorti professionali dei docenti, e ritornando
all'istituzione dei Teachers of the Year viene spontaneo
chiedersi quanti fra costoro abbiano conquistato il riconoscimento
proprio barando sui test.
r.f.
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