FOGLIO LAPIS - FEBBRAIO - 2007

 
 

Nel libro di Anna Sarfatti la Carta costituzionale parla in prima persona rivolgendosi ai piccoli cittadini del futuro: “mi lascerò sfogliare dalle vostre mani fresche di gioco piene di domani” – L’importanza di rendere familiari fin dall’età infantile i principi base fissati dai costituenti a fondamento del vivere civile – Questo fondamentale sforzo didattico lascia scorgere in controluce un problema che andrà pure spiegato ai bambini: non sempre quei principi trovano applicazione nella realtà  

 

 

Occorre lottare,  faticare e soffrire per conoscere il valore di ciò che si è ottenuto? Chi eredita un patrimonio senza averlo guadagnato e senza aver affrontato sacrifici e ferite sulla propria pelle, non riconosce  il valore di quello che possiede?  Questo viene da domandarsi quando non viene data l’importanza che merita alla Costituzione, patrimonio del popolo Italiano, scritta dopo ponderate valutazioni del passato e della storia appena vissuta e per la precisa volontà di dare  un solido e ordinato futuro alle nuove generazioni, che non dovranno mai dimenticare che fra quelle righe scritte sono rimaste tracce di sudore  e di sangue, risuonano le grida per le torture,  le lacrime per le repressioni, le ingiustizie  e i soprusi.

La Costituzione della Repubblica Italiana, promulgata il 27 dicembre 1947 e in vigore dal 1 gennaio 1948, è un grande patrimonio per tutti i cittadini  e rappresenta una grande conquista.  Si potrà anche scoprire che non è perfetta, che ha bisogno di modifiche per aggiornarla ai tempi che cambiano, ma è importante che i principi fondamentali, chiaramente esposti nella prima parte, non vengano cancellati. Quando si è parlato di Riforma della Costituzione, si sono attivati Comitati e movimenti in difesa, perché proprio quando si teme di perdere una ricchezza, si comprende di più quanto vale. Il referendum del Giugno 2006, rifiutando la riforma, ha confermato la stabilità della Costituzione e ora verranno fatte proposte per le modifiche che dovranno essere puntuali, specifiche, coerenti  con i principi e i valori fondamentali  e largamente condivise.

Tutto questo è quello che può dire e pensare ogni cittadino che non sia esperto di politica o di materie giuridiche, ma che dia la giusta importanza ai concetti di uguaglianza, libertà, solidarietà, giustizia, dignità e pace, che non sono solo concetti astratti, ma regole e principi che dovrebbero essere immediatamente e costantemente applicati alla vita quotidiana. Se la Costituzione è così intrecciata con la vita di tutti i giorni, ci si chiede come mai tante persone non l’abbiano mai letta, come pure tanti cristiani che si dichiarano tali non abbiano mai letto la Bibbia. Molti si accontentano di conoscere alcuni articoli, o versetti, a volte per sentito dire, magari soffermandosi solo su quelli che fanno comodo e che enunciano i diritti e sorvolano o fanno finta di non ricordare quelli che sentenziano i doveri, per poi ignorare completamente quelli riguardanti l’Ordinamento politico e giuridico, organi, ruoli e funzioni.

Giorgio Napolitano per iniziare  il suo mandato come Presidente della Repubblica ha scelto di incontrare, nella sua prima uscita pubblica, una scolaresca e ha regalato ad ognuno dei ragazzi una copia della Costituzione adattata ai bambini e ne ha raccomandato la lettura. La Costituzione con l’insieme delle sue regole  rappresenta l’Italia com’è e come dovrebbe essere e aggiungo dovrebbe fornire protezione e sicurezza ad ogni cittadino.  Durante l’incontro si fece avanti un bambino non vedente per stringere e farsi stringere la mano e chiese al Presidente di avere una copia della Costituzione in Braille. Al momento non era disponibile e  il Presidente rispose “ Dobbiamo provvedere subito”.

É utile divulgare i contenuti della Costituzione e  farla conoscere ai giovani, nelle scuole. Possiamo chiederci a quale età  è opportuno cominciare a parlarne con i bambini. Dipende da quando  cominciate a considerare i bambini cittadini, in grado di comprendere. Si tratta anche di trovare il modo più adatto e c’è chi sta  sperimentando metodi  gioiosi, poetici, vivaci che nulla tolgono alla profondità degli argomenti.

Molto ben strutturato è il corso in 10 lezioni “Leggi la legge” (www.leggilalegge.it) ideato e pubblicato  a cura della LAPIS, che fin dal suo nascere mi colpì per la freschezza dei suoi messaggi sempre diretti, concisi, intelligenti e divertenti. Requisiti indispensabili quando l’argomento è importante e serio, ma i destinatari sono soprattutto bambini che vengono attirati dagli esempi  di situazioni ipotetiche  molto reali ma con un pizzico di fantasia.

Recentemente ho anche avuto la fortuna di  conoscere  il libro di Anna Sarfatti  che ha scritto “La Costituzione raccontata ai bambini” (ed. Mondatori, 2006, € 8,00). Gli articoli sono presentati con il linguaggio delle immagini, il più amato dai bambini  e con poesie e filastrocche con cadenze orecchiabili  e facili da capire e ripetere. Questo mi ha fatto ricordare un vecchio film, “Nata ieri”, in cui la solita bella ragazza oca del boss, che tentano di istruire, sorprende i commensali ad una cena canticchiando i principali emendamenti della Costituzione americana riuscendo a coinvolgere anche i più reticenti. Ogni metodo più risultare valido e per averne conferma ho contattato personalmente l’autrice, insegnante di scuola primaria, per conoscere la sua esperienza,  i risultati e le reazioni dei bambini.

Nel frattempo sono andata con la memoria a quando, nel lontano 1956, a scuola mi fu consegnata  una copia  della Costituzione. Ho sempre conservato quel libretto e soprattutto i contenuti  che hanno dato un’impronta indelebile al mio modo di vivere, penso perché appresi in età giovanile, nel momento in cui la personalità era in formazione.

Molto gentilmente Anna Sarfatti mi ha inviato il testo di un’intervista rilasciata quando il suo libro è  uscito, in cui spiega  come unendo in giusta misura entusiasmo, passione, braccia e menti è riuscita  a portare  a compimento l’opera. Il successo maggiore è quello che sta ottenendo con i bambini della sua terza classe con cui aveva iniziato già  in seconda ad interessarli a conversazioni  sul rispetto delle diversità, sul valore della pace e sull’importanza di rispettare l’ambiente definendolo un lavoro entusiasmante e  rivelando la sua grande capacità di conversare e spiegare e soprattutto ascoltare le reazioni dei bambini, le loro riflessioni e i loro pensieri  che cerca di interpretare e trasmettere nei suoi scritti. 

La Costituzione  raccontata ai bambini, presentata da Teresa Mattei che partecipò ai lavori per la scrittura della Costituzione, 60 anni fa, racchiude una raccolta di filastrocche che utilizzano una forza comunicativa, semplice e poetica  per introdurre il Documento, che parla in prima persona  rivolgendosi a bambine e bambini, giovani cittadini, invitandoli ad entrare tra le sue pagine di regole e diritti. Le parole usate  non possono essere raccontate, ma semplicemente riportate:

Benvenuti!  A voi mi presento, sono il Documento,
il monumento dell’Italia unita, da vent’anni di violenze uscita
e dalla guerra lacera e ferita, che ha iniziato con me una nuova vita.
Vi ho  visti nascere e ho vegliato accanto a ogni neonato
la ninna nanna della libertà vi ho cantato e raccontato
la lotta e la speranza di nonni e nonne, erano giovani uomini e donne.
 
Vi ho aperto gli occhi con le mie parole più belle, colorate farfalle
UGUAGLIANZA DIRITTO LIBERTA’ PACE GIUSTIZIA DIGNITA’.
E ora che siete cresciuti, ora che è spiga il seme, parliamo insieme.
Mi lascerò sfogliare dalle vostre mani fresche di gioco piene di domani
Vi aiuterò a capire quello che voglio dire… Ma c’è chi non vuol sentire.
Per questo ho bisogno di voi, della vostra intelligenza e del coraggio.
Accompagnatemi nel mio viaggio tra le persone, bussiamo a ogni portone…

VOI E IO, LA COSTITUZIONE!

E pagina dopo pagina i bambini scopriranno la nascita della Repubblica, votata dal popolo italiano col voto anche delle donne, la bandiera tricolore, la democrazia, le sue speranze e la garanzia dei diritti inviolabili e l’adempimento dei doveri inderogabili. Ad ogni articolo enunciato, un esempio pratico rende più accessibile il concetto  e i bambini acquisteranno la consapevolezza di essere loro stessi  i cittadini protagonisti a cui è affidato il futuro.

Ritengo questo libro ottimo da suggerire a genitori, nonni e insegnanti da usare come guida per affrontare temi così importanti, stimolare il dialogo, suscitare curiosità. L’autrice si aspetta  a breve che qualcuno, con grande spirito di osservazione, esprima l’esigenza di capire perché i valori dichiarati dalla Costituzione non trovino poi applicazione nella realtà. Ad esempio qualcuno chiederà: perché non tutti trovano lavoro? Perché l’ambiente non è rispettato da tutti? Come potremo prepararci a rispondere?

Anch’io vorrei fare una domanda. La Costituzione nel ribadire la libertà di pensiero e di opinione con la parola, lo scritto e altro mezzo di diffusione,  contemporaneamente vieta le pubblicazioni a stampa e gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.  Ma cosa  si intende oggi per buon costume?   Cinquant’anni fa  sulla spiaggia di Falconara rischiai una multa perché indossavo un costume a due pezzi che scopriva 10 cm di pelle in vita. Non era un bikini, ma semplicemente la mamma aveva tagliato il costume diventato corto per un allungamento troppo veloce di un’adolescente in crescita che non aveva curve né da coprire né da scoprire. Il vigile che mi apostrofò sulla spiaggia  invocando il pudore e la decenza e facendomi vergognare per aver reso oltraggio, quale metro userebbe oggi?

                                                               Graziella Cupidi 

 

   


                                                  

 
 

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