Nel
libro di Anna Sarfatti la Carta costituzionale parla in
prima persona rivolgendosi ai piccoli cittadini del
futuro: “mi lascerò sfogliare dalle vostre mani fresche
di gioco piene di domani” – L’importanza di rendere
familiari fin dall’età infantile i principi base
fissati dai costituenti a fondamento del vivere civile –
Questo fondamentale sforzo didattico lascia scorgere in
controluce un problema che andrà pure spiegato ai
bambini: non sempre quei principi trovano applicazione
nella realtà
Occorre
lottare, faticare
e soffrire per conoscere il valore di ciò che si è
ottenuto? Chi eredita un patrimonio senza averlo
guadagnato e senza aver affrontato sacrifici e ferite
sulla propria pelle, non riconosce il valore di quello che possiede? Questo viene da domandarsi quando non viene data
l’importanza che merita alla Costituzione, patrimonio
del popolo Italiano, scritta dopo ponderate valutazioni
del passato e della storia appena vissuta e per la precisa
volontà di dare un
solido e ordinato futuro alle nuove generazioni, che non
dovranno mai dimenticare che fra quelle righe scritte sono
rimaste tracce di sudore
e di sangue, risuonano le grida per le torture,
le lacrime per le repressioni, le ingiustizie
e i soprusi.
La
Costituzione della Repubblica Italiana, promulgata il 27
dicembre 1947 e in vigore dal 1 gennaio 1948, è un grande
patrimonio per tutti i cittadini
e rappresenta una grande conquista.
Si potrà anche scoprire che non è perfetta, che
ha bisogno di modifiche per aggiornarla ai tempi che
cambiano, ma è importante che i principi fondamentali,
chiaramente esposti nella prima parte, non vengano
cancellati. Quando si è parlato di Riforma della
Costituzione, si sono attivati Comitati e movimenti in
difesa, perché proprio quando si teme di perdere una
ricchezza, si comprende di più quanto vale. Il referendum
del Giugno 2006, rifiutando la riforma, ha confermato la
stabilità della Costituzione e ora verranno fatte
proposte per le modifiche che dovranno essere puntuali,
specifiche, coerenti
con i principi e i valori fondamentali
e largamente condivise.
Tutto
questo è quello che può dire e pensare ogni cittadino
che non sia esperto di politica o di materie giuridiche,
ma che dia la giusta importanza ai concetti di
uguaglianza, libertà, solidarietà, giustizia, dignità e
pace, che non sono solo concetti astratti, ma regole e
principi che dovrebbero essere immediatamente e
costantemente applicati alla vita quotidiana. Se la
Costituzione è così intrecciata con la vita di tutti i
giorni, ci si chiede come mai tante persone non
l’abbiano mai letta, come pure tanti cristiani che si
dichiarano tali non abbiano mai letto la Bibbia. Molti si
accontentano di conoscere alcuni articoli, o versetti, a
volte per sentito dire, magari soffermandosi solo su
quelli che fanno comodo e che enunciano i diritti e
sorvolano o fanno finta di non ricordare quelli che
sentenziano i doveri, per poi ignorare completamente
quelli riguardanti l’Ordinamento politico e giuridico,
organi, ruoli e funzioni.
Giorgio
Napolitano per iniziare
il suo mandato come Presidente della Repubblica ha
scelto di incontrare, nella sua prima uscita pubblica, una
scolaresca e ha regalato ad ognuno dei ragazzi una copia
della Costituzione adattata ai bambini e ne ha
raccomandato la lettura. La Costituzione con l’insieme
delle sue regole
rappresenta l’Italia com’è e come dovrebbe
essere e aggiungo dovrebbe fornire protezione e sicurezza
ad ogni cittadino.
Durante l’incontro si fece avanti un bambino non
vedente per stringere e farsi stringere la mano e chiese
al Presidente di avere una copia della Costituzione in
Braille. Al momento non era disponibile e
il Presidente rispose “ Dobbiamo provvedere
subito”.
É
utile divulgare i contenuti della Costituzione e
farla conoscere ai giovani, nelle scuole. Possiamo
chiederci a quale età
è opportuno cominciare a parlarne con i bambini.
Dipende da quando
cominciate a considerare i bambini cittadini, in
grado di comprendere. Si tratta anche di trovare il modo
più adatto e c’è chi sta
sperimentando metodi
gioiosi, poetici, vivaci che nulla tolgono alla
profondità degli argomenti.
Molto
ben strutturato è il corso in 10 lezioni “Leggi la
legge” (www.leggilalegge.it)
ideato e pubblicato
a cura della LAPIS, che fin dal suo nascere mi colpì
per la freschezza dei suoi messaggi sempre diretti,
concisi, intelligenti e divertenti. Requisiti
indispensabili quando l’argomento è importante e serio,
ma i destinatari sono soprattutto bambini che vengono
attirati dagli esempi
di situazioni
ipotetiche molto
reali ma con un pizzico di fantasia.
Recentemente
ho anche avuto la fortuna di
conoscere
il libro di Anna Sarfatti
che ha scritto “La Costituzione raccontata ai
bambini” (ed. Mondatori, 2006, € 8,00). Gli articoli
sono presentati con il linguaggio delle immagini, il più
amato dai bambini
e con poesie e filastrocche con cadenze
orecchiabili
e facili da capire e ripetere. Questo mi ha fatto
ricordare un vecchio film, “Nata ieri”, in cui la
solita bella ragazza oca del boss, che tentano di
istruire, sorprende i commensali ad una cena canticchiando
i principali emendamenti della Costituzione americana
riuscendo a coinvolgere anche i più reticenti. Ogni
metodo più risultare valido e per averne conferma ho
contattato personalmente l’autrice, insegnante di scuola
primaria, per conoscere la sua esperienza,
i risultati e le reazioni dei bambini.
Nel
frattempo sono andata con la memoria a quando, nel lontano
1956, a scuola mi fu consegnata
una copia
della Costituzione. Ho sempre conservato quel
libretto e soprattutto i contenuti
che hanno dato un’impronta indelebile al mio modo
di vivere, penso perché appresi in età giovanile, nel
momento in cui la personalità era in formazione.
Molto
gentilmente Anna Sarfatti mi ha inviato il testo di
un’intervista rilasciata quando il suo libro è
uscito, in cui spiega
come unendo in giusta misura entusiasmo, passione,
braccia e menti è riuscita
a portare
a compimento l’opera. Il successo maggiore è
quello che sta ottenendo con i bambini della sua terza
classe con cui aveva iniziato già
in seconda ad interessarli a conversazioni
sul rispetto delle diversità, sul valore della
pace e sull’importanza di rispettare l’ambiente
definendolo un lavoro entusiasmante e
rivelando la sua grande capacità di conversare e
spiegare e soprattutto ascoltare le reazioni dei bambini,
le loro riflessioni e i loro pensieri
che cerca di interpretare e trasmettere nei suoi
scritti.
La
Costituzione
raccontata ai bambini, presentata da Teresa Mattei
che partecipò ai lavori per la scrittura della
Costituzione, 60 anni fa, racchiude una raccolta di
filastrocche che utilizzano una forza comunicativa,
semplice e poetica
per introdurre il Documento, che parla in prima
persona
rivolgendosi a bambine e bambini, giovani
cittadini, invitandoli ad entrare tra le sue pagine di
regole e diritti. Le parole usate
non possono essere raccontate, ma semplicemente
riportate:
- “Benvenuti! A voi mi presento, sono il Documento,
- il
monumento dell’Italia unita, da vent’anni di
violenze uscita
- e
dalla guerra lacera e ferita, che ha iniziato con me
una nuova vita.
-
- Vi
ho
visti nascere e ho vegliato accanto a ogni
neonato
- la
ninna nanna della libertà vi ho cantato e raccontato
- la
lotta e la speranza di nonni e nonne, erano giovani
uomini e donne.
-
- Vi
ho aperto gli occhi con le mie parole più belle,
colorate farfalle
- UGUAGLIANZA
DIRITTO LIBERTA’ PACE GIUSTIZIA DIGNITA’.
- E
ora che siete cresciuti, ora che è spiga il seme,
parliamo insieme.
- Mi
lascerò sfogliare dalle vostre mani fresche di gioco
piene di domani
- Vi
aiuterò a capire quello che voglio dire… Ma c’è
chi non vuol sentire.
- Per
questo ho bisogno di voi, della vostra intelligenza e
del coraggio.
- Accompagnatemi
nel mio viaggio tra le persone, bussiamo a ogni
portone…
VOI
E IO, LA COSTITUZIONE!
E
pagina dopo pagina i bambini scopriranno la nascita della
Repubblica, votata dal popolo italiano col voto anche
delle donne, la bandiera tricolore, la democrazia, le sue
speranze e la garanzia dei diritti inviolabili e
l’adempimento dei doveri inderogabili. Ad ogni articolo
enunciato, un esempio pratico rende più accessibile il
concetto
e i bambini acquisteranno la consapevolezza di
essere loro stessi
i cittadini protagonisti a cui è affidato il
futuro.
Ritengo
questo libro ottimo da suggerire a genitori, nonni e
insegnanti da usare come guida per affrontare temi così
importanti, stimolare il dialogo, suscitare curiosità.
L’autrice si aspetta
a breve che qualcuno, con grande spirito di
osservazione, esprima l’esigenza di capire perché i
valori dichiarati dalla Costituzione non trovino poi
applicazione nella realtà. Ad esempio qualcuno chiederà:
perché non tutti trovano lavoro? Perché l’ambiente non
è rispettato da tutti? Come potremo prepararci a
rispondere?
Anch’io
vorrei fare una domanda. La Costituzione nel ribadire la
libertà di pensiero e di opinione con la parola, lo
scritto e altro mezzo di diffusione,
contemporaneamente vieta le pubblicazioni a stampa
e gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie
al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti
adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
Ma cosa
si intende oggi per buon costume?
Cinquant’anni fa
sulla spiaggia di Falconara rischiai una multa
perché indossavo un costume a due pezzi che scopriva 10
cm di pelle in vita. Non era un bikini, ma semplicemente
la mamma aveva tagliato il costume diventato corto per un
allungamento troppo veloce di un’adolescente in crescita
che non aveva curve né da coprire né da scoprire. Il
vigile che mi apostrofò sulla spiaggia
invocando il pudore e la decenza e facendomi
vergognare per aver reso oltraggio, quale metro userebbe
oggi?
Graziella
Cupidi
|