In
una scuola materna di Bologna era di scena
l’alimentazione, di cui è stato facile illustrare le
connessioni con il gusto, l’olfatto, la vista e il tatto
– E l’udito? – Per coinvolgere il quinto senso si è
avviato un
programma di educazione musicale – I bambini
hanno dunque preso contatto con un’antologia di brani
classici, tutti in qualche modo correlati con l’idea del
cibo – Poi hanno manifestato le loro reazioni attraverso
il disegno e la rappresentazione
Succede
spesso di venire a conoscenza di progetti realizzati in
campo educativo, condotti in modo esemplare e diligente e
siamo convinti che farli conoscere sia piacevole ed anche
estremamente utile per suggerirne e stimolarne altri. Le
nostre segnalazioni sono frutto di esperienze vissute coi
bambini e abbiamo avuto la sensazione che
per i bambini
siano qualcosa di importante. Per questo ci sentiamo
di presentarle. Siamo entrati in punta di piedi alla Scuola
Materna “Marighetto” di Bologna, attenti a non
intralciare o disturbare il normale funzionamento
delle attività
didattiche. Ci accoglie la Signora Giuliana, una
delle insegnanti. Le abbiamo chiesto di illustrarci il
programma di lavoro svolto insieme alle colleghe in questi
ultimi mesi. L’argomento scelto quest’anno è
l’alimentazione e il primo incontro è scaturito da uno
scambio di materiale didattico utilizzato per sviluppare
l’argomento centrale e dalla proposta di “Sapientino a
Tavola”, il gioco prodotto dalla Clementoni su commissione
dell’AIRC (Associazione Italiana per la ricerca sul
cancro) per indirizzare i bambini alla corretta
alimentazione
giocando. Ma, se di alimentazione ormai tanto si
parla, il linguaggio usato in questa esperienza può essere
sorprendente. Questi bambini stanno percorrendo un gioioso
itinerario, sollecitando ognuno dei 5 sensi: vista, tatto,
olfatto, gusto e udito. Se per i primi 4 è abbastanza
normale abbinarli all’idea di cibo perché un alimento si
guarda, si tocca, si annusa e si gusta, non altrettanto
facile è collegarlo all’udito. Ed ecco come la signora
Giuliana ci indica perché e come sia stato possibile
coinvolgere l’udito nel programma “Alimentazione” ed
espone presupposti, motivi ed obiettivi dell’inserimento
della musica classica
e relative attinenze.
L’insegnante
ci spiega: “Il mio progetto di educazione musicale parte
dalla convinzione che la musica è un linguaggio universale
e scende direttamente al cuore dell’uomo e del bambino,
indipendentemente dalla loro conoscenza tecnica
dell’alfabeto musicale, vale a dire le chiavi, le note, le
pause, gli accordi….. Tutti i popoli, in tutte le epoche,
hanno scoperto questo meraviglioso mondo espressivo, usando
dapprima strumenti primitivi, via via sempre più raffinati
e soprattutto usando lo strumento più semplice e a portata
di mano: la voce. I bambini sono anch’essi assetati di
musica e la amano moltissimo. Per la mia esperienza dovuta
ad una ventina di anni di laboratori e di programmazioni
musicali, posso dire che tutti i bambini possono ascoltare
brani
di musica classica e divertirsi. Si tratta solo di
spiegarla con argomenti a loro comprensibili, farla loro
vivere con fantasia, stimolando le loro conoscenze e
suggerendone delle nuove, di allestire una sorta di
drammatizzazione musicale utilizzando oggetti e materiali
semplici e facili da reperire”.
Se
abbiamo capito, non si tratta di ascoltare superficialmente
un brano musicale, come si fa mentre si è occupati in altre
attività, ad esempio mangiando con un sottofondo che ci
accompagna ma che ha un ruolo secondario che coinvolge anche
l’udito certamente, ma in modo diremo distratto. Si tratta
di mettere la musica al centro dell’attenzione. “Essendo
la musica veicolo delle espressioni e dei sentimenti, si
cerca di sollecitare le sensazioni che si provano ascoltando
determinati brani (allegria, gioia, serenità e, perché no,
tristezza, malinconia e ansietà). Si potrebbe dire:
dall’interno all’esterno: dalla interiorizzazione alla
esternazione, col sapiente uso di movimento, passi, gesti
che esprimono ciò che sentiamo. Ora volendo educare
l’orecchio si tratterrà di scegliere non una musica
commerciale o semplicemente ‘alla moda’, bensì una
musica seria e più raffinata, vale a dire la musica
classica.”
Tutto
questo come ci ricollega all’argomento iniziale? “Nel
corrente anno scolastico 2003/2004 la programmazione della
Scuola dell’infanzia “Marighetto” dove io insegno, ha
come argomento l’alimentazione, perciò per il campo
d’esperienza riferito alla musica ho scelto i brani sotto
riportati, che si riferiscono al cibo, alle bevande e, in
generale, all’acquisto, alla preparazione e alla cottura
del cibo stesso.
Di alcune composizioni ho ovviamente selezionato per
l’ascolto
5-7 minuti, cioè le parti più significative e
funzionali alla rappresentazione. Altre sono state invece da
me utilizzate in toto, essendo molto brevi.”
A
questo punto siamo curiosi anche noi di conoscere i brani
scelti:
·
L’amore delle tre
melarance (Prokofiev)
Questa
è una meravigliosa fiaba, forse meno conosciuta di altre,
ma non meno densa di emozioni. In essa sono presenti gli
ingredienti fondamentali della fiaba: avventure, immagini,
personaggi buoni e pieni di candore e di saggezza, o
viceversa personaggi perfidi, crudeli, che faranno
sicuramente una fine terribile. Naturalmente il finale
radioso e commovente regalerà al bambino quel senso di
sicurezza, fiducia e liberazione, obbligatorie in ogni fiaba
che si rispetti.
·
Brindisi della Travata
(Verdi)
I
segreti per ottenere dall’uva il vino si perdono nella
notte dei tempi. Il vino, questa
preziosa bevanda trasparente gialla o rossa,
sempre presente su tutte le tavole e in ogni festa.
Ma attenzione a non berne troppo, perché l’allegria può
diventare ubriachezza e allora ne potremmo vedere delle
belle… Noi comunque continuiamo a dire e cantare:
“Libiamo, libiamo nei lieti calici”.
·
Giardino sotto la pioggia (Debussy)
In
un bel giardino tutto coltivato a fiori, frutta ed ortaggi
tutte le piante fanno la doccia e si dissetano sotto le
goccioline rinfrescanti di una bella pioggerellina.
·
In un mercato persiano
(Ketelbey)
Dove,
se non in un bel mercato, possiamo trovare una grande
quantità e varietà di cibi? Se poi il mercato è esotico e
mette in mostra frutta, verdure e cibi strani e nuovi, tanto
meglio, così impareremo a conoscere di cosa si nutrono
altri uomini, che vivono o vengono da paesi lontani
e…misteriosi.
·
La Danza del fuoco (Manuel
De Falla)
Se
l’acqua è indispensabile per un verso, il fuoco lo è per
un altro; come potremmo noi uomini, infatti, mangiare cibi
come la carne, la pasta, alcune verdure, i dolci, se fossero
crudi? Quindi anche al fuoco diciamo, prendendolo in
prestito dal Cantico delle Creature di S. Francesco: grazie
“Fratello Foco”.
·
Hansel e Gretel (Humperdinck)
La
famosissima fiaba dei bimbi che si perdono nel bosco e
mangiano la casetta di
dolci è stata musicata all’inizio del Novecento.
Qui il cibo è visto da una parte come una cosa assai
attraente (la cioccolata, i confetti, il marzapane, il
torrone, ecc…) ma anche come qualcosa spaventoso (la
vecchia strega che vuole mangiare Hansel). Tutto però, come
ben sappiamo, finirà per il meglio!
L’intero
piano di lavoro non si limita all’educazione alimentare e
musicale, ma vuole raggiungere anche tutti gli altri campi
educativi ed in particolare quello dell’espressione
grafica e creativa e della rappresentazione scenica di
quanto l’immaginazione ha saputo produrre. Per questo ad
ogni tappa musicale e ad ogni elemento illustrato, sarà
dato
spazio al disegno in cui ogni bambino sarà libero di
trasferire su carta la personale visione mentale del tema
suggerito, ma senza schemi limitativi. Inoltre le tappe più
significative possono essere scelte per la rappresentazione.
In questo progetto è stato scelto Il mercato persiano. Per
la realizzazione teatrale del mercato persiano tutti saranno
coinvolti
con vari compiti
secondo le capacità o diverse abilità di ognuno.
Questo è una fase di intensa produzione creativa, Tanti
prodotti che abitualmente si trovano sui banchi di un
mercato sono creati con l’aiuto di materiali facilmente
reperibili a scuola, come cartone, plastilina, polistirolo
ecc… I bambini interpreteranno in costume anche i
personaggi che in un mercato si muovono: i venditori
ambulanti, gli acquirenti e creeranno un momento di
spettacolo davanti allo Scià,
con danzatrici, incantatore di serpente ecc..
La fantasia non
troverà limiti.
Tutto
lo svolgimento sarà finalizzato alla socializzazione delle
proprie esperienze come fattore integrativo del gioco.
Naturalmente per guadagnare l’attenzione dei bambini è
essenziale l’opera animatrice e delicatamente intuitiva
delle insegnanti che arriveranno a migliori livelli di
ascolto e partecipazione se procederanno per gradi
raggiungendo in questo modo le finalità basilari
della scuola materna, che si propone fini di educazione, di
sviluppo armonioso della personalità infantile, di
assistenza e di preparazione alla frequenza della scuola
dell’obbligo, integrando l’opera della famiglia.
L’argomento
alimentazione ha fornito una grande ricchezza di argomenti
anche di cultura avvicinando quelli attuali e vicini alla
nostra realtà ad altri di provenienza evocativa e di altri
paesi. Come sempre i genitori saranno invitati a prendere
visione del risultato di tanto lavoro e i bambini saranno
gratificati
dalla loro presenza. Il progetto si concluderà
fornendo ad ogni bambino
una cartellina personale
con tutti i lavori svolti
che conserveranno insieme al ricordo di una
felice
esperienza.
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Graziella Cupidi
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