Programmi
assai coinvolgenti in un campione di istituti del Nord,
del Centro e del Sud – Tematiche caratterizzate a
seconda delle specificità locali – Ma non sempre si
parla di mafia dove forse sarebbe il caso – Argomenti
disparati, dalla questione planetaria dei diritti troppo
spesso negati alla convivenza interculturale, dal bullismo
alla violenza negli stadi – L’importanza di portare
nelle aule testimonianze dirette: dal giudice antimafia al
“poliziotto amico”
Con
l'aiuto dei documenti inviati dalle varie scuole campione
provenienti dal Nord, Centro e Sud dell'Italia, ho avuto
l'opportunità di esaminare
le attività svolte sul tema Educazione alla Legalità.
Ogni scuola ha toccato, coinvolgendo gli alunni, le varie
problematiche che costituiscono la materia Educazione alla
Legalità. Ciò che più salta agli occhi è la priorità,
da scuola a scuola e dunque da città a città, che viene
data a certe tematiche anziché ad altre.
Nella
Scuola Media Statale di Castellammare di Stabia si parla di
intercultura, analisi del territorio, microcriminalità e si
parla anche della Giornata della legalità in Campania con
la partecipazione del Sindaco, della visita al tribunale di
Torre Annunziata ma il tema "mafia" non viene
approfondito ulteriormente. L'Istituto Tecnico Industriale
di Belluno ha svolto un bellissimo lavoro soprattutto sulla
tematica del diritto umano coinvolgendo insegnanti con
l'aiuto del Centro di Dipartimento di Ricerca e Servizi sui
Diritti della Persona e dei Popoli dell'Università di
Padova. La ricerca ha coinvolto sette province e farà parte
del materiale di quelle scuole che intendono rinnovare i
propri percorsi disciplinari. L'Istituto Comprensivo Statale
di Nicolosi si è occupato della formazione civile degli
alunni, dell'insegnamento sui valori, di problematiche
locali ma sulla mafia non è stato detto alcunché. L'
istituto tecnico Commerciale
"F.Cesi" di Terni ha dedicato
esclusivamente i suoi libri (ricerche svolte dagli alunni e
raccolte in tre opuscoli) alla mafia: da Falcone a
Borsellino, ai rapporti con il Governo, all'omertà, ecc.
Due
Scuole di Arezzo, Cesalpino e Vasari, hanno ristretto la
ricerca restando nelle tematiche locali e affrontando
problemi quali la convivenza democratica e l'accettazione
dell'altro oppure violenza nello stadio e partecipazione al
concorso organizzato dalla Polizia di Stato. L'Istituto
Comprensivo Statale "Roberto Rimini" di Acitrezza
ha approfondito anch'esso lo studio sulla mafia
partendo dalle cause storiche, la sua evoluzione, le origini
di Cosa nostra, ecc. Infine, il Liceo Scientifico Statale di
Francavilla ha focalizzato l'attenzione su un problema
locale ed esattamente sulla vicenda "parentopoli"
e dunque sulla corruzione dei concorsi a livello locale e
non solo.
Sono
tutti lavori degni di attenzione ma non si può fare a meno
di notare come il nostro paese sia così differente nel suo
insieme. I temi che sono stati affrontati variano secondo le
problematiche presenti a livello locale e non nazionale,
fatta eccezione per i soggetti riguardanti l'intercultura e
la solidarietà a livello mondiale. Il problema mafia che
non tocca città come Belluno o Arezzo non vi viene
minimamente citato, ma viene affrontato nelle Scuole di
Terni e Acitrezza, ignorato a Castellammare di Stabia.
Scuola media statale "Stabiae" - Castellammare di Stabia (NA)
Anno scolastico 2001/02
1. Ciclo di sei incontri sulla tematica del
commercio equo e solidale promossi dalla Coop e tenuti da
alcune ragazze formate ad hoc, nelle scuole del
territorio.
2. Incontro/dibattito sul tema "Legalità e territorio
insieme per una nuova cultura" in occasione della
Giornata della legalità in Campania, con la partecipazione
del Sindaco, del Capitano dei Carabinieri e di altri
relatori.
3.
Visita al
Tribunale di Torre Annunziata con la partecipazione del
Preside, degli alunni e degli insegnanti impegnati nel
progetto di Educazione alla Legalità e dei giudici Riello,
Sabatosanto e Di Nardo in qualità di genitori di alunni
della scuola. Molto stimolante si è rivelata la simulazione
di alcuni casi di "processo civile" preparati dai
giudici e svoltisi in un'aula del tribunale con il
coinvolgimento degli alunni in veste di imputati, avvocati e
giudici.
Anno scolastico 2002/03
1. Le attività di Educazione alla Legalità si sono svolte
parallelamente alla formazione di alcuni docenti
partecipanti al corso di formazione "Economia e
cittadinanza solidale". La scuola ha risposto alla
richiesta di partecipazione per la referente al seminario
sul tema "Legalità, democrazia e cittadinanza attiva:
conoscere, progettare e comunicare".
2.
I corsi di Educazione alla Legalità hanno seguito un
percorso didattico con l'ausilio del testo "A scuola di
legalità" il cui autore, il Giudice Michele del
Gaudio, ha partecipato ad un incontro sul tema "Forme
di comune illegalità".
3.
Iniziativa dell' Osservatorio sulla legalità in Campania:
produzione di materiale fotografico, disegni e cartelloni
sul lavoro minorile, atti di vandalismo, degrado ambientale.
4.
21 marzo (Giornata della legalità in Campania): lezione di
Educazione stradale con l'intervento di un vigile seguito
dalla proiezione di un filmato. Seguono altre lezioni di Ed.
stradale per le vie della città (Magliette con slogan:
"Non ci casco metto il casco").
5.
Spazio dedicato alla intercultura con relativi temi sul
commercio equo e solidale e i diritti dell'infanzia. Visita
alla mostra su "Gandhi e lo sviluppo sostenibile".
6.
Un gruppo di alunni dei corsi de legalità, accompagnati dal
prof. Giovanni Somma, ha partecipato alla giornata
organizzata dall'UNICEF sui diritti dell'infanzia e
dell'adolescenza presentando dei lavori (poesie, lettere,
cartelloni) eseguiti in classe.
Anno scolastico 2003/04
1.
Lezioni pomeridiane sulla cittadinanza attiva con la
simulazione della formazione di un Consiglio Comunale dei
Ragazzi (vedi relazione allegata). Studio sulle tematiche
relative alla cittadinanza globale. Alunni e insegnanti
hanno partecipato a due tours della cittadinanza. Sono stati
visitati i mercatini misti (con venditori ambulanti, locali
ed extracomunitari) di Piazza Garibaldi ed un mercatino
ucraino.
2.
Incontro con i bambini di un asilo provenienti dallo Sri
Lanka, gestito da una coppia di immigrati. Conclusione con
pranzo etnico presso ristorante gestito da Senegalesi. Al
termine del percorso didattico gli alunni hanno partecipato
ad un concorso attraverso l'invio di lettere ad un ipotetico
presidente del mondo con proposte personali per migliorare
le condizioni di vita sulla terra.
3.
Progetto sulla cittadinanza attiva: ha come finalità quella
di sensibilizzare gli educatori e gli studenti
sull'importanza di sviluppare un governo globale condiviso
tra il mondo politico- istituzionale e la società civile e
di contribuire alla diffusione di una cultura della
solidarietà.
Gli
obiettivi che gli studenti devono conseguire sono:
- Prendere coscienza di essere cittadini del mondo.
-
Suscitare l'assunzione di responsabilità in relazione alla
cittadinanza globale.
-
Sviluppare attitudini e comportamenti di cittadinanza attiva
e solidale.
Tutto
ciò è stato
promosso dalla FOSIV (Federazione organismi servizio
internazionale volontario).
Gli
studenti coinvolti in un'attività di gruppo avranno un
portadocumenti contenente i "Principi del cittadino
globale" e la "Dichiarazione di intenti del
cittadino globale", il passaporto sul quale
applicheranno i loro dati. Questo è uno strumento educativo
che intende stimolare nei ragazzi l'assunzione di
responsabilità per costruire un mondo più solidale.
I docenti interessati a tale
progetto parteciperanno al tour della cittadinanza e cioè
un percorso in pullman alla scoperta di luoghi fisici e
simbolici rappresentativi dei molteplici significati della
cittadinanza globale sotto la guida di un mediatore
culturale appartenente a una comunità straniera presente
sul territorio.
Anno scolastico 2004-2005
1.
Analisi del territorio: involuzione sociale di
Castellammare, evasione scolastica, episodi di vandalismo,
piccola criminalità. La pratica di trasgredire le regole
della vita quotidiana (trasporto pubblico senza biglietto,
danneggiamento ai beni pubblici, ecc.) come indice di
abbassamento della soglia legalità/illegalità.
Per
rimuovere i fattori che impediscono lo sviluppo del
territorio si auspica l'incremento dell'occupazione
attraverso nuovi investimenti nel settore dell'industria e
del turismo e di conseguenza la riscoperta della vocazione
turistica della città attraverso il disinquinamento del
Sarno e del mare, il recupero del litorale, l'adozione di
mezzi di trasporto via mare più efficienti, lo sviluppo
dell'artigianato sociale, la riqualificazione dei percorsi
turistico-culturali. Creazione di strutture ricreative e
sportive, casa per anziani e teatro comunale. Incrementare
la relazione fra scuola e sportello Informagiovani.
2.
Educazione alla legalità va intesa come attività
trasversale che ha il suo fondamento nelle discipline
curriculari (l'Educazione civica, in primo luogo, materia
troppo spesso "cenerentola"). Per essere efficace,
tale attività va supportata dalle ore d'insegnamento
curriculare.
3.
Soggetti coinvolti nell'attività: allievi delle tre classi,
docenti, magistrati del Tribunale per minori, Polizia di
Stato, rappresentanti delle istituzioni locali.
Obiettivi
(Classi prime):
Prendere
coscienza dell'importanza del rispetto della legalità per
una pacifica convivenza.
Riconoscere
i propri diritti e i diritti altrui attraverso lo studio
della "Dichiarazione dei diritti dell'uomo".
Prendere
coscienza dell'interdipendenza dei paesi del mondo.
Acquisire
consapevolezza di essere "cittadini del mondo".
Attività:
Lettura
attiva del territorio (visite d'istruzione,
dibattiti,interviste, ecc.).
Giornale
scolastico.
Attività
di laboratorio, materiale da mettere in vendita per campagne
di solidarietà.
Partecipazione
attiva alla mostra itinerante sul Senegal.
Obiettivi
(Classi seconde):
Riconoscere
le influenze socio-ambientali rispetto al proprio progetto
di crescita.
Saper
individuare alcuni indicatori per analizzare la vita nel
proprio quartiere.
Conoscere
le interrelazioni tra minori e contesto sociale: lavoro
minorile, tossicodipendenza, microcriminalità.
Conoscere
i diritti del fanciullo attraverso la Costituzione e la
Convenzione O.N.U. sui diritti dell'infanzia.
Partecipare
alle attività di associazioni culturali operanti sul
territorio per la diffusione della legalità.
Attività:
Cineforum
sui temi della legalità e dossier sull'approfondimento
delle problematiche sociali sul territorio.
Attività
di laboratorio: foto sulla realtà socio-economico culturale
degli adolescenti di Stabia.
Manifesti
di pubblicità progresso.
Obiettivi
(Classi terze):
Conoscere
e rispettare diversità e varie culture per superare il
razzismo.
Analizzare
i fenomeni migratori e le loro cause.
Analizzare
i problemi degli extracomunitari del territorio.
Considerare
il problema di diversità non solo come accettazione ma
anche come condivisione dei valori.
Attività:
Ricerca,
analisi e confronto di documenti.
Dibattiti,
interviste, visite d'istruzione la tribunale.
Attività
di laboratorio: produzione di un video.
Incontro
con le cooperative che si occupano di commercio equo e
solidale.
Istituto tecnico industriale "G.
Segato" - Belluno
CD
- SVILUPPO E SOTTOSVILUPPO -
L'importanza
dello studio:
Esempio
semplice e articolato del Sig. Fabio G. (che oggi lavora
presso questo istituto). Si parla della sua esperienza
professionale in fabbrica, della sua esperienza di
rappresentante dei lavoratori, della minaccia e conseguente
licenziamento e di tanti ragazzi costretti a fare lavori
poco edificanti perché non hanno un "pezzo di
carta". Morale: studiare è importante, aiuta nella
vita e rende liberi. Questo racconto ci fa capire quanto
Fabio G., che aveva un titolo di studio, fosse più libero
rispetto ai suoi colleghi che non avevano diploma e potevano
sperare solo nel rinnovo del contratto.
Sfruttamento
minorile:
Costrizione
dei bambini a lavorare, prostituzione, bambini soldato, i
bambini di strada.
Dopo
dieci anni dall'approvazione della convenzione
internazionale sui diritti dell'infanzia, gli abusi sono
ancora troppi. Molti bambini non sono considerati soggetti
di diritto ma solo "responsabilità dei loro
genitori".
Migliaia
di bambini vengono arruolati negli eserciti. Anche quando la
guerra finirà, continueranno a essere uccisi o mutilati
dalle mine.
Sfruttamento
minorile: vendita di bimbi rapiti e affidati a pedofili, per
lo più occidentali.
Africa:
infibulazione alle bambine.
Lavoro
minorile: nel mondo 211 milioni di bambini lavorano (hanno
meno di 14 anni), soprattutto in Asia e Africa. Tuttavia
sono numerosi anche nei paesi a medio reddito. In Italia ne
hanno censito circa 145.000.
Cause
del sottosviluppo: (interne) Siccità , analfabetismo,
mancanza di nozioni tecniche per la creazione di industrie,
eccessivo sviluppo demografico, conseguente mancanza di
cibo.
(esterne)
colonialismo, sfruttamento.
Conseguenze:
denutrizione, mortalità infantile, immigrazione.
Rimedi:
più solidarietà e consapevolezza da parte dei paesi
sviluppati.
Caratteri
del sottosviluppo: Economici - reddito a livelli di
sussistenza, la più parte della popolazione è impegnata
nell'agricoltura, scarsa produttività del lavoro, scarsa
propensione al risparmio, infrastrutture scarse.
Sociali
- Tassi di natalità/mortalità infantile elevati,
alimentazione scarsa, servizi sanitari inesistenti, alto
grado d’analfabetismo, livello d'istruzione basso.
I
diritti delle donne: i cinesi ammazzano le loro figlie.
Legge eugenetica e protezione della salute. Proibisce ai
cinesi di avere più di un figlio in famiglia e dà la
preferenza al maschio. Ciò avviene anche in altri paesi
dell’Asia Meridionale, del Nord Africa, del Medio Oriente.
Seguono
brani tratti da libri o articoli quali:
"Leonia" di Italo Calvino, "La
maledizione di nascere bambina" di Stella Pende,
"Sotto il burka" di Deborah Ellis, "Una
donna" di Sibilla Aleramo e vari articoli del Corriere
della Sera.
CD
- ADOTTA UN DIRITTTO UMANO -
(2003-2004)
Corso
per il personale docente e dirigenziale della scuola nella
Regione Veneto. Sostenuto dall'Università degli studi di
Padova. Centro di Dipartimento di ricerca e servizi sui
diritti della persona e dei popoli.
Obiettivo
di questo CD è quello di diffondere nel mondo dell'
educazione scolastica ed extrascolastica la cultura dei
diritti umani e sviluppare avanzati curricula formativi.
Il
corso ha favorito l'interazione attiva tra i soggetti della
scuola: insegnanti, studenti, amministratori, genitori, enti
di governo locale e regionale.
Sono
stati "adottati" 22 diritti umani e per ciascuno
è stata fatta una ricerca intesa a ricostruire la storia di
riconoscimento del diritto, i contenuti, le controparti, le
violazioni, i sistemi di
garanzia e la contestualizzazione del diritto nella singola
realtà locale.
Diritti
umani adottati: i diritti dei bambini, dei migranti,
disabili, dei popoli e delle minoranze, delle donne, diritto
a non essere arrestato e detenuto arbitrariamente, a non
essere tenuto in schiavitù, diritto dei lavoratori,
all'ambiente, all'educazione, identità personale,
d'informazione, alla libertà di pensiero, religione,
espressione, alla non discriminazione razziale, alla pace,
alla partecipazione politica, all'integrità fisica e
psichica, alla sicurezza sociale, diritto alla vita, allo
sviluppo, diritto della famiglia a essere protetta dalla
società e dallo stato.
Le
istituzioni scolastiche coinvolte sono state sollecitate a
lavorare in rete allo scopo di fornire la progettualità,
l'interazione, la comunicazione, lo scambio di idee e
documentazione.
Il
progetto ha coinvolto in una comune ricerca antropologica e
culturale le reti di scuole, istituzioni locali,
associazioni di volontariato per creare condizioni concrete
di conoscenza e promozione dei diritti umani
internazionalmente riconosciuti.
Il
corso è stato realizzato nelle scuole polo delle 7 province
del Veneto.
Obiettivi
formativi: acquisire elementi di base della normativa
internazionale in materia dei diritti umani, adottare un
diritto umano, elaborare progetti didattici sperimentali per
l'introduzione della tematica dei diritti umani nei
curricula scolastici, fornire alle scuole materiali e
strumenti per l'innovazione dei percorsi disciplinari,
attivare percorsi formativi che siano diffusori di
esperienze nella propria e in altre scuole, valorizzare la
scuola come centro di promozione culturale e sociale nel
territorio, diffondere la cultura della cittadinanza e
solidarietà.
Il
corso prevede l'organizzazione in ogni provincia di una
tavola rotonda con
la partecipazione di rappresentanti di organizzazioni non
governative e di Enti locali su esperienze di solidarietà.
In un secondo momento, gli insegnanti saranno impegnati
nella raccolta e messa in rete, nelle rispettive scuole, dei
materiali didattici prodotti dai gruppi di lavoro.
Le
province coinvolte sono: Belluno, Padova, Rovigo, Treviso,
Venezia, Verona, Vicenza.
Istituto comprensivo statale "Card. G.B.
Dusmet" di Nicolosi (CT)
Pubblicazione
Monografica a cura degli alunni della scuola media/
elementare di Nicolosi Anno 2000-2001: attività finalizzata
alla formazione civile degli alunni.
Anno
scolastico 2000-2001.
Libro
sulle attività finalizzate alla formazione civile degli
alunni. Temi/soggetti svolti: convenzione ONU sui diritti
dell'infanzia, i diritti dei bambini, la violazione di
questi diritti, decessi per fame, guerra, sfruttamento
minorile, problema dei disabili.
Anno
scolastico 2001-2002.
Rispetto
delle regole cominciando dalla scuola: arrivare puntuali,
mantenere silenzio in aula, nei locali comuni, in palestra,
ecc. rispetto dell'ambiente, regole per la conversazione,
condizioni della donna in altri paesi, riciclaggio dei
rifiuti, rispetto delle regole stradali, emigrazione,
solidarietà, problemi dei disabili.
Anno
scolastico 2002-2003.
Insegnamento
sui valori: altruismo, collaborazione, amicizia, libertà,
pace.
Opuscolo:
"L'acqua un bene prezioso": la sua utilità,
inquinamento, risparmio.
Opuscolo:
"I sentieri dei Monti Rossi (Nicolosi)": sentieri
sui percorsi naturali, schede su varie tipologie di piante e
uccelli, vulcano Etna.
Opuscolo:
"I nodi della rete": studi sulla flora e fauna,
origine genealogica dei Monti Rossi, il Museo,
collaborazione della LIPU, escursioni, raccolta
differenziata, rispetto della natura.
Istituto tecnico comm. statale "F.Cesi"
- Terni
Libro
I : Normativa sui collaboratori di giustizia e i loro
rischi; i costi.
Libro
II : Falcone e Borsellino. Intitolazione dell'Auditorium ai
Giudici, seguono vari interventi: Giudice Antonino
Caponnetto, Rita Borsellino.
Libro
III: La mafia e i rapporti col Governo, lettura e analisi
del libro "Il giorno della Civetta "di Sciascia,
omertà, la mafia e gli appoggi politici.
Giornale
della scuola: GENIUS (temi approfonditi sulla mafia).
Seguono
5 CD in cui si tratta:
Testimonianza
di Rita Borsellino (scene dell'inaugurazione
dell'Auditorium), Luciano Violante.
La
sfida della pace: costruzione europea, civismo e socialità,
i giovani e l'Europa, la scuola italiana.
I
diritti umani: libertà dei diritti umani, dichiarazione dei
diritti umani, ONU, lavoro minorile in Italia, bambini
soldato.
Costituzione
e pace: principi fondamentali della Costituzione,
Parlamento, presidenza della Repubblica, Governo, regioni e
province, garanzie costituzionali, politica d'immigrazione.
Scuola
media Cesalpino Margaritone - Arezzo
Anno
scolastico 2003-2004.
Progetto
Teatro: azione teatrale sull' identità e la differenza di
genere.
Finalità:
educare alla convivenza democratica, al rispetto dell'altro,
alla legalità e alla differenza in genere.
Mezzi:
attraverso l'esperienza verbale, gestuale, musicale si vuole
incoraggiare la collaborazione, la critica interna, il
confronto.
Fase
I: scrivere l'esperienza di apprendimento più
significativa.
Fase
II: i miti, le figure importanti nell'ambito familiare, la
mia storia personale. Visita al consultorio giovanile di
Arezzo. Cosa voglio fare da grande.
Fase
III: incontro con i rappresentanti della provincia delle
pari opportunità, legge sulle pari opportunità, i diritti
universali dell'uomo.
Fase
IV: stesura di un testo teatrale, scelta dei contenuti e del
filo conduttore, scelta dei gesti, danza e ascolto dei brani
musicali.
Fase
V : prove, scenografie, evento il 28 Maggio 2004.
Istituto comprensivo statale
"Roberto Rimini" - Acitrezza.
Progetto Formazione Civile degli alunni alla Educazione
alla legalità 2004-2005.
Finalità:
diffondere un'autentica cultura dei valori civili, favorire
la nascita di una responsabile coscienza antimafia.
Obiettivi:
ampliamento della conoscenza e delle problematiche
ambientali e sociali del territorio, conoscenza del fenomeno
mafia (cause storiche, evoluzione), conoscenza degli
strumenti giudiziari per combatterla, guida agli articoli
della Costituzione Italiana, conoscenza dell'iter delle
leggi, conoscenza della fase essenziale del processo civile
e penale, aspetti che hanno favorito lo sviluppo della
mafia, le origini di cosa nostra, i giovani nella struttura
mafiosa, operato di coloro che hanno sacrificato la loro
esistenza.
Attività:
lettura e interpretazione degli articoli giornalistici,
lettura di libri sulla mafia, cineforum ("I cento
passi", "Centi giorni a Palermo"), incontri
con magistrati, sociologi, assistenti sociali, familiari
delle vittime.
Visite:
aula bunker di Palermo, comune, palazzo di giustizia.
Istituto comprensivo "G.Vasari – Piero
della Francesca" -
Arezzo
Anno
scolastico 2003-2004.
Nell'ambito
dell'educazione alla legalità alcune classi hanno
effettuato attività con la Polizia di Stato.
Lo
scopo è stato quello di dare ai ragazzi informazioni utili
su specifici argomenti e far crescere in loro autostima e
capacità critica indispensabili per compiere scelte
consapevoli.
Sono
state coinvolte le classi prima e seconda del corso F le
quali hanno affrontato tematiche quali, il bullismo o la
violenza negli stadi, e partecipato alla fase provinciale
del concorso "Un poliziotto un amico in più".
La
fase operativa ha visto i ragazzi impegnarsi nella creazione
di fiabe e presentazioni realizzate con cartelloni aventi
come oggetto le tematiche affrontate. I lavori sono stati
consegnati alla Polizia di Stato per poter partecipare al
concorso. (Vedi CD).
E'
seguito un incontro conclusivo tra la Polizia di Stato,
professori coinvolti genitori e ragazzi.
Liceo scientifico statale F.Ribezzo –
Francavilla Fontana (BR)
L'idea
del progetto fu partorita da due fenomeni: la vicenda di
parentopoli a Francavilla Fontana, cioè 24 posti al comune
"vinti" a concorso da parenti stretti dei politici
e dai funzionari comunali; contatti e impegno nella lotta
per la legalità.
Obiettivi:
interiorizzare i comportamenti legali, prendere coscienza
delle regole di funzionamento degli enti pubblici,
contrastare la concezione privatistica del potere, isolare
culturalmente ogni atto legale.
Attività:
esame della vicenda di "Parentopoli". Attraverso
la stampa gli alunni hanno ripercorso il fatto clamoroso dei
concorsi comunali fatti vincere agli intimi dei potenti .
Contesto
storico culturale: deficit "civile" (lettura di P.
Gobetta), la pratica della raccomandazione da "La
raccomandazione" di D.L. Zimm.
Rapporto
giustizia-legalità: ricerca della legalità non come fine
ma come mezzo per costruire la giustizia, intesa come
giustizia sociale; lotta alle discriminazioni, estensione
dei diritti, non sul piano dell'enunciazione teorica bensì
su quello della realizzazione pratica.
Proposte:
la politica e il codice di autoregolamentazione; dimissioni
obbligatorie dei corrotti e corruttori, restituzione di
quanto illecitamente accaparrato, interdizione dei pubblici
uffici per i corrotti.
La
legge di confisca dei beni confiscati alla mafia e alla
pubblica corruzione:
la restituzione alla collettività dei beni illecitamente
accumulati e la destinazione a fini sociali dei beni
confiscati (scuole, strutture socio sanitarie, ecc.).
Altre
attività: visione del film "I cento passi" e del
documentario "Libera terra" . Partecipazione alla
pubblica conferenza antimafia il 7 Maggio 2003.
Verifica:
questionario e resoconto sulle tematiche prese in
considerazione. Pubblicazione sul periodico locale
"Voce democratica".
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Laura Garofalo
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