Le
imprevedibili sorprese della Silicon Valley, dove in
alcune scuole i vecchi arnesi destinati a realizzare le
intuizioni steineriane, a imparare plasmando e creando,
intrecciando forme colori e pensieri, hanno priorità
sugli strumenti digitali che costringono all'interno di
percorsi artificiali e precostituiti – Solo così è
possibile un'adeguata risposta al sibilo del serpente a
sonagli, per tacere di una illuminante esperienza di bagicagìa
Si
spicca il volo da un passo di Arthur Conan Doyle, The
Horror of the Heights, "L'orrore delle
altezze", coperto da ghiacci perenni, ma raggiungibile
in mongolfiera salendo dalla Silicon Valley, in California.
Si legge sopra il passo su una targa tenuta sempre pulita e
asciutta con il Föhn, vento discendente caldo, secco, sul
versante sottovento della catena montuosa.
«It
was about that time that I had a most extraordinary
experience. Something whizzed past me in a trail of smoke
and exploded with a loud, hissing sound, sending forth a
cloud of steam. For the instant I could not imagine what had
happened. Then I remembered that the earth is for ever being
bombarded by meteor stones, and would be hardly inhabitable1
were they not in nearly every case turned to vapour in the
outer layers of the atmosphere. Here is a new danger for the
high-altitude man, for two others passed me when I was
nearing the forty-thousand-foot mark. I cannot doubt that at
the edge of the earth's envelope the risk would be a very
real one».
…
E
appare subito! per farci apparire in che razza di imbroglio
ci siamo cacciati, PIZZICHECCHE, il serpente a sonagli della
Silicon Valley2, così raffigurato da Michele:
…
Sibila
contro! Ma gli abitanti della Silicon Valley controsibillano
per SMS usando i telefonini sottratti ai loro bambini che stanno
giocando:
- 2B or not 2B
- –
S.O.S.!
- Il
segnale proviene dalla mongolfiera.
- Rispondono
in coro:
- Sono
le nostre
- bambine
/ con le
- loro
treccine / il
- sangue
pulito / lo
- sguardo
- incantato
/ a
- dare
un futuro
- migliore
al nostro
- passato.
Dice
la Bebe (5 anni):
"Mi chiedo sempre perché esisto".
Dice
la nonna (65 anni):
"Eh, sì! È una domanda difficile… Ma hai trovato una
risposta?".
Dice
la Bebe: "Ho
pensato che forse Dio si sentiva solo e ha scelto noi per avere
compagnia e amore".
Dice
la nonna (facendo le
parole crociate con la Bebe): "… Restò in gola ad
Adamo".
Dice
la Bebe: "…
Lingua"…
Per
raggiungere la Bebe, la nonna si è iscritta a un corso di
scrittura creativa tipo quello proposto quest'anno agli studenti
dell'università di Bologna dalla Bignardi delle Invasioni barbariche. Questi i testi con tanto di disegnino come
firma:
«Era
più che un collezionista dì farfalle, si era elevato, era
salito di grado, perché lui ormai collezionava i purissimi
venti. Li teneva trafitti da sottilissimi spilli lucenti. Aveva
refoli, spirali,scie, mulinelli; venti altissimi, rarefatti,
venti umidi come lacrime e venti caldi come lana. Aveva dello
scirocco, un fiocco di tramontana, spire di alisei (di queste ne
aveva sei), un corno di monsone, un raro ghibli del deserto. Per
timore di vederli volare via li teneva in una stanza dove era
proibita la parola "aperto". Li ascoltava respirare,
erano la sua leggerezza, il fiocco del cuore. Lo tenevano
vivo, lo tenevano innocente, erano i suoi incanti. Ne aveva di
bellissimi, ne aveva tanti. Tanti quanti?
Venti, naturalmente, venti venti».
-
«C'è un cognome bellissimo in italiano, Bagicalupo.
- Ogni
volta che lo sento, con facilità metto a fuoco il lupo
- e
poi, a tentoni, mi dedico al bagicare.
- Immagino
un bell'esemplare che bagica assorto sotto a un albero
- oppure,
ipotizzo, il bagicare prevede bava, occhi fiammeggianti e
masticare
- o
magari un triste, dolente dondolare
- o
ancora, invece, un inusuale, per i lupi, allegro danzare.
- Ma
ecco, improvvisamente, un grosso lupo scuro
- si
addentra nella boscaglia
- gli
altri ululano: sanno che sta per bagicare
- la
tensione sale, silenzio, fronde ferme
- poi,
di colpo, il grande maschio scompare.
- Gli
altri guaiscono, lo chiamano sommessi, spaventati
- piangono:
è andato via.
- Sì,
purtroppo è così la bagicagìa».
-
-
(vorrei essere un ago di pino / con un filo di luce / ricamerei
il giardino)
- Filippo
Nibbi
Vero
o falso
1
- inhabitable è un
false friend e significa abitabile. Inabitabile si dice unhabitable.
2
- Nelle scuole più
ambite della Silicon Valley non si usano pc né iPad, ma
stilografiche, pennelli, telai per tessere la lana cardata e danza e ritmo per
imparare verbi e tabelline. Scriveva Rudolf Steiner all'inizio del secolo scorso:
«Si deve poter pensare attraverso i colori e le forme, così come attraverso
i concetti e pensieri». E i guru dell'universo "It" lo sanno bene: gli
algoritmi del sapere tecnologico possono aspettare, perché il cervello
resti creativo non lo si può imprigionare troppo presto in sentieri
artificiali e precostituiti. E
sarà per questo che nel polo informatico più famoso del mondo, West Coast,
California, si sono radicate non poche scuole che applicano con successo la
pedagogia steineriana, quel mondo dove al centro di tutto c'è l'essere umano
bambino, i suoi ritmi lenti e naturali, dove si impara plasmando, creando e
ascoltando le proprie emozioni. Un gioco di opposti che nel regno di Google e
Apple prende le distanze dal culto dell'infanzia digitale, e ben racconta un
fenomeno crescente anche in Italia.
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