Torna a Foglio Lapis - aprile 2001
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Guerra di cifre a Londra fra governo e opposizione – I dati presentati da David Blunkett, ministro dell’istruzione, mostrano una diminuzione della densità scolastica – Ma la controparte politica replica: questo riguarda soltanto le elementari, per le medie si sono confrontati dati non omogenei – Il rapporto medio docenti-alunni: 18,4 – Nell’istruzione privata il dato scende a 9,9
 
Il numero di alunni per classe nelle scuole elementari del Regno Unito continua a calare, annuncia il governo britannico, mentre quest’anno, per la prima volta in un decennio, è calata anche la densità nelle classi della scuola media. Nel 1997, specifica il ministro dell’istruzione David Blunkett citato dalla BBC, il 29 per cento dei bambini delle elementari erano stipati in classi di più di trenta alunni: oggi sono soltanto il due per cento, e con il prossimo anno scolastico non ce ne sarà più nessuno. Quanto alla scuola media, il problema rimane ma è finalmente in  via di miglioramento: gli alunni costretti in classi con più di ventinove compagni erano il 38 per cento e per la prima volta da dieci anni a questa parte la percentuale si è ridotta, attestandosi al 35 per cento.

Mediamente, la consistenza di una classe nelle scuole britanniche, costantemente cresciuta nell’ultimo triennio, ha mantenuto quest’anno il livello di ventidue alunni, raggiunto nel 2000. Ci si sforza ora di abbassarlo ulteriormente, intervenendo soprattutto dove la densità supera i trenta, giudicati la soglia che sarebbe opportuno non valicare. Venendo alla proporzione alunni-insegnanti il dato complessivo è di 18,4, per la scuola media di 17,1. Quest’ultimo dato, precisano le fonti ministeriali, rappresenta un leggero progresso rispetto all’anno scorso, quando il rapporto era a 17,2. La promessa di ridurre la densità nell’insegnamento pubblico, in particolare riducendo tutte le classi del Regno Unito a una consistenza inferiore a trenta, faceva parte del programma elettorale del partito laburista oggi al governo.

L’annuncio e l’interpretazione delle cifre ufficiali hanno suscitato aspre polemiche, come regolarmente capita in un paese in cui i problemi della scuola sono universalmente sentiti come prioritari. Al centro delle critiche rivolte dall’opposizione conservatrice la tesi secondo cui in realtà nella scuola media la densità è aumentata, e le cifre del governo mostrano un ingannevole miglioramento solo perché ottenute attraverso il confronto di dati non omogenei. Theresa May, ministro dell’istruzione nel “gabinetto ombra” dell’opposizione, il rapporto alunni-docenti nella scuola media, oggi pari a 17,1, era sensibilmente inferiore (16,7) prima dell’avvento laburista.

Quanto alla densità per classe, il ministro-ombra cita un dato assoluto: prima dell’attuale amministrazione gli alunni che affollavano classi oltre i trenta erano 108 mila di meno. Un altro esponente dell’opposizione sostiene che se fossero stati confrontati dati omogenei, il rapporto alunni-insegnanti sarebbe rimasto lo stesso, non sarebbe calato come rivendica il governo. Fonti ministeriali difendono la correttezza della rilevazione statistica, precisando che quel rapporto è calato grazie al maggior numero di insegnanti in organico.

Salomonico il giudizio di Nigel de Gruchy, capo di uno dei sindacati britannici degli insegnanti. Sarebbe sciocco, dice, non riconoscere il successo governativo nel ridurre la consistenza delle classi elementari, ma nella scuola media il ministero dell’educazione non può vantare analoghi successi. Anche John Dunford, a nome di un’associazione dei capi d’istituto, pone l’accento sulla situazione ancora insoddisfacente della scuola media: abbiamo il rapporto alunni-docenti più alto dell’ultimo quarto di secolo. Un altro rappresentante sindacale, David Hart, dice che le cifre relative sia alla densità, sia al rapporto alunni-insegnanti, mostrano un sistema in movimento verso la giusta direzione. Un movimento visibilmente accentuato nelle elementari, al contrario appena accennato nelle medie.

Certo molto resta da fare, nella scuola pubblica di Sua Maestà britannica. Il rapporto medio alunni-docenti nell’intero comparto delle elementari e delle medie, pari a 18,4, è quasi doppio di quello delle scuole private dello stesso ordine: 9,9. E proprio questo rapporto ottimale, fa notare la BBC, è una delle più importanti fra le ragioni che inducono molte famiglie del Regno Unito, quelle che se lo possono permettere, a iscrivere i loro figli alle costose scuole private.

o.g.b.

 

 

 

 

 

 

FOGLIO LAPIS - APRILE 2001