Educazione
alla legalità e ricerca di un rapporto fra scuola e mondo
produttivo: la nostra campagna di sensibilizzazione e di
stimolo è stata accolta da vasti consensi – Attendiamo
ora che questi consensi si traducano in programmi e linee
d’azione – L’obiettivo è di ampio respiro: si
tratta di diffondere fra i nostri ragazzi il rispetto
della legge e una concreta cultura del lavoro
I
semi sono stati gettati, con impegno e serietà. Non potremo
certo dimenticare le migliaia di chilometri percorsi con la
macchina lungo le strade d’Italia per incontrare
personalmente in una trentina di città dal nord al sud i
rappresentanti degli artigiani e i magistrati. Due progetti:
lavoro e legalità , che se saranno realizzati
cambieranno forse radicalmente la vita e il futuro di molti
ragazzi. Forse parecchi hanno pensato che nella Lapis ci
sono dei presuntuosi. Qualcuno ci ha accusati di voler
ripristinare il vecchio “avviamento”, data
l’attenzione che noi proponiamo a proposito della cultura
del lavoro già nella scuola dell’obbligo; qualcun altro
ci ha pure detto che la formazione di cui parliamo era stata
pensata, e ci avevano pure lavorato.
Sarà,
l’Italia è abbastanza grande perché certe
sperimentazioni validissime magari finiscano per perdersi
nella marea delle notizie provenienti dalla scuola, e che da
noi sicuramente, a parte l’inizio e la fine dell’anno
scolastico, non è che abbiano una grande eco sulla stampa.
Niente, per esempio, a confronto dell’elezione di Miss
Italia. Purtroppo di questi tentativi fatti, almeno a
parole, non abbiamo trovato molte tracce. Ovunque abbiamo
rilevato che i ragazzi nel periodo della scuola di base non
acquisiscono di certo neanche la più pallida idea di ciò
che significhi cultura del lavoro e tanto meno legalità,
nemmeno nel senso più ovvio del termine.
Questa
è l’unica realtà con la quale ci siamo confrontati, per
affrontarla abbiamo cercato di dare il nostro apporto di
idee e di suggerimenti. Non solo, ma saremmo ben lieti se
domani la scuola stessa o qualunque altro Ente assimilasse a
tal punto i nostri progetti da renderli propri. Qualunque
cosa, pur di raggiungere lo scopo di dare ai nostri figli,
anche a quelli cui non interessa proseguire gli studi o non
possono permettersi di farlo, un futuro dignitoso di lavoro
con la coscienza di che cosa significhi vivere ed operare
nella legalità. E non si dica mai che noi rimpiangiamo il
bel tempo che fu: la vecchia scuola è quella in cui si
formarono tutti coloro che oggi pensano di essere furbi
imbrogliando lo Stato, e quelli che operando all’interno
delle istituzioni perseguono soltanto i propri personali
interessi.
Marilena
Farruggia Venturi
(Presidente
della Lapis)
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