FOGLIO LAPIS - DICEMBRE '99

 
 
 

QUANDO VENT'ANNI SERVONO A QUALCOSA

 
 
Francesco Rasero, detto Rappa, è uno di quei ventenni di cui si vorrebbero piene le case, le piazze, le fabbriche e le università italiane. Lo abbiamo conosciuto quando, la scorsa primavera, fu tra i primi a rispondere all'appello della Lapis per l'iniziativa in favore dei piccoli profughi. Dalla sua piemontesissima Carmagnola eccolo precipitarsi a Squinzano, portando con se' una esuberante carica di generosità e di entusiasmo. In quel centro d'accoglienza nei pressi di Lecce la Lapis aveva organizzato sia una ludoteca, frutto di una raccolta di giocattoli e materiali didattici nella città di Arezzo, sia un servizio di animazione per i numerosi bambini delle famiglie dei profughi.

Rappa fu uno dei primi animatori, volontari venuti da tutta Italia con il semplice scopo di riportare il sorriso sul volto di bambini, in massima parte albanesi del Kosovo, che venivano spesso da esperienze terribili: la guerra, la morte vista in faccia, la fuga, l'avventurosa traversata adriatica in gommone, alla mercé di trafficanti senza scrupoli. Ecco Francesco sforzarsi di superare l'ostacolo dell'incomunicabilità, apprendendo i primi rudimenti di albanese, cercando di giocare con i piccoli ospiti nella loro lingua. Finita la missione di Squinzano, Rappa ha voluto dare un altro contributo di solidarietà, ancora una volta a vantaggio dei bambini albanesi.

Ma della sua esperienza nella terra delle aquile è lui stesso a parlare, per chiunque voglia andarlo a trovare nel sito che ha appositamente organizzato:

 

members.xoom.it/albania

 
     
     
     
     
     
     
     

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