FOGLIO LAPIS - OTTOBRE- 2024

 

Si discute a Parigi sull'adeguatezza dei test usati nelle scuole all'evidente necessità che corrispondano alla “normalitò sociale”-L'accusa: favoriscono la visione del mondo delle classi privilegiate

 

Strumento pedagogico o arma politica? É qusto un dubbio che fa discutere in Francia, perchè viene applivato a quei test che sono alla nade delle valutazioni di merito deli studei delle loro scuole. In pratica si denuncia la possibilità che i test riflettano la visione del mondo delle classi privilegiate, danneggiamdo soprattutto i ragazzi di etnia diversa da quella fancese, appartenenti dunque a quelle minoranze etnico-linguistiche che sono tradizionalmente attraversate dalla consapvolezza di essere sacrificate di fronte ai valori dominanti. Dal considerare questa una casualità o la manifestazione di un disegno mirato il passo è breve, ed ecco che si parla fdei test come arma politica, volta a consacrare la predominanza della classe agiata. Il quotidiano parigino Le Monde ha fatto recentemente il punto della questione.

Poichè le norme sulle quali si basa il meccanismo delle valutazioi di merito risalgono agl.i anni Settanta del Novecento, saremmo dunque di fronte a un drastico cambio di rotta rispetto alla tradizionale visione del passato, volta per esempio a garantire l'assmilazione completa delle popolazioni ex-coloniali. Quella visone che obbligava gli studenti nelle colonie africne a studiare la stria su manuali che esordivano con n capitolo intitolato Noa ancctres ls Gaulois, i Galli, nostri antenati...

I test in questione. In una prima fase applicati per campione e successivamente allargati alll'intero univeso statistico, vengono usati per valutare le capacità individuali degli allievi dell'istruzione primaria, in particolare le competense, considerate essenziali nel momdo deucativo, nella limgua francese e nella matematica. La critica che investe questo meccanismo, avallata da sindacato. Riguarda principalmente la standardizzazione, la meccanica generalizzazione del sistema, la sua mancanza i flessibilità. per esempio riguardo alle competenze linguistiche di quegli allievi che hanno una lingua madre diversa dal francese.

Il punto è la necessità d'impedire che la logca standard dei test finisca con il tadursi in una fonte di errori, di pregiudizi, di frustrazioni. e valutazioni del rendimento scolasico, im definnitiva, non devono essere una pericolosa “arma politica” ma piùttosto un utilissimo “strumento pedagogico”.

                                                                f. s. 

 

 


                                                  

Clicca qui per iscriverti alla nostra newsletter!

 

Torna al Foglio Lapis

 

Mandaci un' E-mail!