Ecco
perché i cani non amano l'ironia: è il contrario
dell'amore purissimo, l'amore atomico, l'amore accecante.
Che tempo che fa! Tale da fare strage di rondini e insetti
, lasciando nel villaggio il vuoto
Madri
I figli sono terra nuova. Riempiteli di fiori
Finalmente è finita l’età delle frecce
Ho
male al collo. Dal collo, come uno scialle, il male si posa
sulle spalle. Tutte e due. E poi dalle spalle cola nelle
braccia, soprattutto verso destra. Il dolore arriva perché
sto per ore a leggere sdraiata sul letto con il collo rincagnato.
Se il Bobo fosse ancora vivo chiederei consiglio a lui:
conosci un rimedio per il collo rincagnato? Ah! Ah! Lui
mi guarderebbe in cagnesco (ancora?! Perché non finisci
con questo giochino di parole così scemo?!). Non
fare scherzetti con me, mi direbbe il Bobo, con uno dei
suoi sguardi super eloquenti (sguardi che oltre agli occhi
lui sa fare con le orecchie, le zampe e perfino la coda.
Lui è un Gran Mastro di sguardi). Non fare scherzetti
con me, mi direbbe, noi cani siamo per l’amore purissimo
e basta. Non ci piace l’ironia: svilisce, depotenzia.
Noi siamo persone serie, siamo per l’amore atomico,
l’amore purissimo, l’amore luce accecante. Niente
ironia coi cani amorosi. Mi direbbe così. Ma il Bobo
non c’è più. Da otto anni se ne è
andato, portandosi via tutto il suo accecante amore puro.
E se ci penso, non mi importa più niente del male
al collo, mi viene in mente solo il dolore del mio cuore
quando il suo cuore si è fermato.
SPEZZONE ORARIO DI PAOLO
RUMIZ
"Le
mie rondini uccise dal freddo in una notte di mezza estate!
Da 170 anni vengono a nidificare a casa mia. Ma nei giorni
scorsi la temperatura è scesa di colpo da 30 a 10
gradi provocando una strage. La mattina dopo venne novembre,
con tre mesi di anticipo. Piovve con violenza per quaranta
ore, in un susseguirsi martellante di fulmini. Una tempesta
elettromagnetica. La cisterna grande si riempì fino
all’orlo e il suo perimetro si affollò di rane
impazzite. Poi mezza Slovenia fu devastata, fiumi d’acqua
invasero i paesi nelle vicinanze. Da 30 gradi, la temperatura
scese a 10, e tale rimase per un pomeriggio, una notte e
un altro giorno ancora. Gli insetti smisero di volare, sottraendo
il cibo alle rondini. Fu una notte orrenda, interminabile.
Gli adulti non potevano volare. Gli ultimi nati rimasero
a digiuno e andarono in ipotermia. Una creatura di venti
grammi si spegne in pochi minuti. Già dopo poche
ore trovammo uno dei cinque cuccioli stecchito sul cemento.
Il mattino dopo, altri tre batuffoli stecchiti. Dopo alcune
ore anche gli adulti scomparvero… Qualcosa si era
rotto nel cielo… E’ successo da poche ore, ma
ho usato lo stesso il passato remoto. Si adatta meglio a
rappresentare qualcosa di definitivo. Quei fili della luce
vuoti, quel silenzio nelle stalle e sui cornicioni mettono
tutti noi di fronte a qualcosa di epocale. Oggi piove ancora.
Sotto la grondaia di casa, due rondini adulte rimaste aspettano
che smetta. In loro arde la speranza di un ritorno. Ma nel
villaggio non si muove nulla. Il silenzio. Il vuoto".
Lev
Tolstoj: “Parla bene del tuo villaggio, e parlerai
del mondo intero”
Filippo Nibbi
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