Viene
riproposto il progetto didattico sperimentale "studente-atleta
di alto livello", lanciato da un decreto ministeriale
del 2018. Si tratta di cercare l'ideale punto di connessione
fra l'attività sportiva e quella scolastica
Per
lo sport italiano questo è stato un anno di grazia.
I nostri campioni hanno mietuto allori in particolare nel
nuoto, nell'atletica leggera, nella pallavolo, nel basket,
nella pallanuoto. Le loro imprese ci hano risollevato non
poco il morale scosso da ciò che resta della pandemia,
dalle difficoltò economiche, dalle inquietanti prpospettive
aperte dalla guerra d'Ucraina. Anche gli sportivi disabili
hanno realizzato importanti affermazioni nelle varie competizioni
inyternazionali. E che dire di quella fantastica squadra
di ragazzine che a Sofia ha sbaragliato ogni avversario
nella ginnastica ritmica? Di Sofia Raffaeli, in paticolare,
la diciottenne marchigiana che vincendo quattro medaglie
d'oro ha estasato il pubblico della capitale bulgara che
ospitava la manifestazione e quello televisivo con le sue
armoniose acrobazie? Le sue pkrestazioni le hannguadagnato
il titolo di "regina della ritmica", ma qualcuno
l'ha battezzata "formica atomica".
Tutto
questo chiama la scuola a una responsabilità specifica.
Molti fra gli sportivi italiani che si sono affermati nel
mondo sono in età scolastica. La stessa Sofia Raffaeli,
che si è appena diplomata in un liceo di Scienze
umane, nei lunghi anni della sua formazione sportiva ha
dovuto faticosamente dividersi fra le esercitazioni in palestra
e i doveri sul banco di scuola. Molte fra le sue compagne-rivali
sono ancora impegnate fra la primaria e la secondaria superiore.
E così dicasi per una quantità di atleti che
devono dedicare tempi lunghissimi agli allenamenti e al
tempo stesso portare a termine, almeno, l'obbligo scolastico.
Per
questo un decreto ministeriale di qualche anno fa ha varato
un progetto didattico sperimentale, dedicato allo "studente-atleta
di alto livello", la cui esecuzione è stata
confermata anche per l'anno scolastico in corso. Concepito
per alunni qualificati come atleti di alto livello sulla
base di specifici requisiti, il progetto si fonda sul riconoscimento
del valore dello sport nell'insieme della programmazioe
educativa e al tempo stesso si prefigge di garantire il
diritto sllo studio e il conseguimento degli obiettivi connessi
con la formazione. La finalità è il superamento
dei problemi derivani dalla necesità per lo sportivo
di alto livello di dedicare molte ore agli allenamenti e
alle trasferte nazionali e internazionali.
Il
sistema prevede un progetto formativo personalizzato che
un insegnante di riferimento, il tutor scolastico, elabora
d'intesa con il consiglio di classe e successivamente coordina
con un referente esterno alla sciola, il tutor sportivo.
Ovviamente
bisogna intervenire sull'orario scolastico: nello specifico
è previsto che fino a un quarto del monte-ore previsto
dal progetto si possa fruire online. Il sistema prevede
anche un aiuto all'orientamento e alle scelte curricolari
sulla base delle specifiche esigenze del singolo studente-atleta.
Infine la scuola vigilerà sul rapporto fra attività
sportiva e salute e sul rispetto da parte delle società
sportive delle norme di sicurezza negli impianti.
r.
f. l.
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