Secondo
uno studio britannico una corretta alimentazione dei giovanissimi
è strettamente correlata non solo con il rendimento
scolastico, ma anche con la salute mentale. Cifre alla
mano, un gruppo di esperti segnala la necessità
per i giovani di pasti regolari, ricchi di frutta e verdure
Può
sembrare intuitivo e ovvio, ma stavolta il discorso poggia
su una base scientifica e statistica: una buona ed equilibrata
alimentazione è il necessario presupposto non soltanto
di un buon rendimento scolastico, ma anche della stessa
salute mentale dei ragazzi. Riferisce il quotidiano The
Guardian di Londra che un gruppo di esperti britannici ha
raccolto i dati relativi a un campione di quasi novemila
alunni di cinquanta scuole primarie e secondarie del distretto
scolastico di Norfolk, allo scopo di esaminare il rapporto
fra cibo e benessere mentale. L'iniziativa prende le mosse
da un dato allarmante: l'NHS (National Health Service) è
sempre più frequentemente mobilitato su questo fronte.
L'associazione reale degli psichiatri ha segnalato che in
tre mesi ben duecentomila ragazzi nel Regno unito hanno
avuto bisogno dell'assistenza dei servizi di salute mentale,
quasi il doppio rispetto ai livelli pre-pandemici. Il problema
è evidentemente strutturale e continuerà a
far parlare di sé anche dopo il superamento della
pandemia.
Infatti
la ricerca riportata dal Guardian è andata oltre
la contingenza legata al coronavirus raggiungendo conclusioni
di carattere generale. A cominciare da questa: i ragazzi
che ogni giorno mangiano cinque o più volte frutta
e altri cibi vegetali hanno una buona salute mentale, che
invece entra in crisi in assenza di questa abitudine. Mentre
sono state abbondantemente esplorate le correlazioni fra
alimentazione e salute fisica, è la prima volta,
si fa notare, che uno studio specialistico esamina la relazione
fra cibo e benessere emotivo. La questione è nevralgica,
perché i disturbi di carattere emotivo sono sempre
più diffusi fra i giovanissimi, la pandemia e le
restrizioni che ha indotto a imporre non hanno fatto che
esacerbare la situazione.
I
partecipanti al sondaggio hanno riferito ai ricercatori
sulle loro abitudini alimentari, e sono stati sottoposti
a test per analizzare le loro caratteristiche in materia
di umore, capacità di rilassarsi, relazioni interpersonali,
situazioni familiari, eventuali esperienze negative durante
l'infanzia. Per quanto riguarda l'alimentazione, l'indagine
ha rivelato che soltanto il 25 per cento dei ragazzi che
frequentano la scuola secondaria e il 28 per cento degli
alunni di primaria hanno abitudini nutrizionali corrette.
Risulta addirittura che un decimo dei ragazzi non mangia
mai frutta né altri vegetali. Inoltre il 20 per cento
di chi frequenta le superiori e il 10 dei piccoli della
scuola primaria non fa affatto colazione.
É
proprio fra costoro che si registra il maggior numero di
casi di disordini mentali, oltre che un rendimento scolastico
sensibilmente inferiore alla media. Il rapporto fra nutrizione
carente o sbagliata e benessere mentale, fanno sapere i
ricercatori citati dal Guardian, emerge con particolare
evidenza fra i ragazzi della scuola secondaria, nei quali
evidentemente gli effetti negativi delle cattive abitudini
alimentari si sono accumulati negli anni. Mediamente, in
una classe di trenta alunni, ventuno fanno una colazione
appropriata prima di andare a scuola, quattro non mangiano
nulla al mattino, tre addirittura saltano il lunch prima
delle lezioni pomeridiane. Infine i ricercatori britannici
mettono in guardia contro le prime colazioni basate esclusivamente
sulle bevande energetiche: agli effetti del benessere mentale
non soltanto sono dannose, ma lo sono ancora di più
del digiuno mattutino.
r.
f. l.
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