FOGLIO LAPIS - OTTOBRE - 2016

 
 

Si è svolta lo scorso settembre la terza fase del programma trilaterale Erasmus+ dedicato alla “Civiltà del vino” - Dopo la tappa iniziale in Bulgaria lo scorso anno, e quella romena di questa primavera, i ventiquattro ragazzi coinvolti nel progetto hanno concluso la loro esperienza fra i vigneti e le cantine della Toscana – Un bilancio soddisfacente anche sul piano umano, nonostante alcune difficoltà organizzative

 

Non si trattava soltanto di esplorare e confrontare le tecniche di coltivazione della vite e della sua trasformazione in vino applicate nei tre Paesi: lo scopo dell'iniziativa, nello spirito dei programmi Erasmus, era soprattutto quello di avvicinare ragazzi bulgari, romeni e italiani, di farli sentire non reciprocamente stranieri, ma uniti in una sorta di cittadinanza ideale europea. Con l'aiuto del naturale cameratismo giovanile questo scopo è stato raggiunto: si sono strette amicizie, si sono cementati rapporti, e certo alla fine del loro soggiorno in Toscana molti fra i ragazzi coinvolti nel progetto si sono detti non già addio ma piuttosto arrivederci. Si può dunque parlare di un bilancio soddisfacente sui due piani, quello tecnico-culturale e quello umano, anche se non sono mancati problemi organizzativi.

Quella che si è svolta nella prima metà dello scorso settembre fra i vigneti e le cantine della Toscana era la terza e ultima tappa del programma messo a punto dall'associazione romena Viitorul Capreni in collaborazione con la bulgara Narodno Citariste Nadejda e l'italiana Lapis Onlus. La prima tappa, svoltasi un anno fa, aveva avuto come scenario la regione vinicola di Vratsa in Bulgaria, la seconda ha visto i ventiquattro ragazzi esplorare l'Oltenia, una regione della Romania ugualmente a vocazione vitivinicola. Naturalmente l'esperienza in tutti e tre i Paesi non si è limitata alla sola coltivazione della vite né alla sola analisi delle tecniche di vinificazione: il programma prevedeva ogni volta l'immersione nella cultura locale, con visite a luoghi e monumenti storici, musei, centri di studio.

Per esempio in Toscana i ragazzi Erasmus hanno visitato, oltre che alcune fra le più significative aziende agricole e imprese vinicole della regione, il museo di Montespertoli, dove hanno potuto verificare la profondità delle radici che questa branca del settore agroalimentare, non a caso esaltata fin dal Seicento dai versi del Bacco in Toscana di Francesco Redi, affonda nel terreno di questa regione. Naturalmente sono stati anche ospiti del centro di ricerche vitivinicole di Arezzo. Né sono mancate incursioni nei centri storici di Firenze, Siena, Cortona e Arezzo. Al termine del programma, nell'Istituto agrario “A, Vegni” alle Capezzine, nei pressi di Cortona, dove hanno soggiornato gli ospiti stranieri, sono stati distribuiti i diplomi di partecipazione, utili elementi curricolari ma soprattutto memorie di un'esperienza per molti versi unica.

                                                          l. v. 
                                         

    


                                                  

 
 

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