Si
è svolta lo scorso settembre la terza fase del programma
trilaterale Erasmus+ dedicato alla “Civiltà del vino”
- Dopo la tappa iniziale in Bulgaria lo scorso anno, e
quella romena di questa primavera, i ventiquattro ragazzi
coinvolti nel progetto hanno concluso la loro esperienza
fra i vigneti e le cantine della Toscana – Un bilancio
soddisfacente anche sul piano umano, nonostante alcune
difficoltà organizzative
Non
si trattava soltanto di esplorare e confrontare le tecniche
di coltivazione della vite e della sua trasformazione in
vino applicate nei tre Paesi: lo scopo dell'iniziativa,
nello spirito dei programmi Erasmus, era soprattutto quello
di avvicinare ragazzi bulgari, romeni e italiani, di farli
sentire non reciprocamente stranieri, ma uniti in una sorta
di cittadinanza ideale europea. Con l'aiuto del naturale
cameratismo giovanile questo scopo è stato raggiunto: si
sono strette amicizie, si sono cementati rapporti, e certo
alla fine del loro soggiorno in Toscana molti fra i ragazzi
coinvolti nel progetto si sono detti non già addio ma
piuttosto arrivederci. Si può dunque parlare di un bilancio
soddisfacente sui due piani, quello tecnico-culturale e
quello umano, anche se non sono mancati problemi
organizzativi.
Quella
che si è svolta nella prima metà dello scorso settembre
fra i vigneti e le cantine della Toscana era la terza e
ultima tappa del programma messo a punto dall'associazione
romena Viitorul Capreni in collaborazione con la bulgara
Narodno Citariste Nadejda e l'italiana Lapis Onlus. La prima
tappa, svoltasi un anno fa, aveva avuto come scenario la
regione vinicola di Vratsa in Bulgaria, la seconda ha visto
i ventiquattro ragazzi esplorare l'Oltenia, una regione
della Romania ugualmente a vocazione vitivinicola.
Naturalmente l'esperienza in tutti e tre i Paesi non si è
limitata alla sola coltivazione della vite né alla sola
analisi delle tecniche di vinificazione: il programma
prevedeva ogni volta l'immersione nella cultura locale, con
visite a luoghi e monumenti storici, musei, centri di
studio.
Per
esempio in Toscana i ragazzi Erasmus hanno visitato, oltre
che alcune fra le più significative aziende agricole e
imprese vinicole della regione, il museo di Montespertoli,
dove hanno potuto verificare la profondità delle radici che
questa branca del settore agroalimentare, non a caso
esaltata fin dal Seicento dai versi del Bacco in Toscana di
Francesco Redi, affonda nel terreno di questa regione.
Naturalmente sono stati anche ospiti del centro di ricerche
vitivinicole di Arezzo. Né sono mancate incursioni nei
centri storici di Firenze, Siena, Cortona e Arezzo. Al
termine del programma, nell'Istituto agrario “A, Vegni”
alle Capezzine, nei pressi di Cortona, dove hanno
soggiornato gli ospiti stranieri, sono stati distribuiti i
diplomi di partecipazione, utili elementi curricolari ma
soprattutto memorie di un'esperienza per molti versi unica.
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l. v.
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