Roma,
20 settembre 2011
Oggi
visto cose
da
far girare la testa.
La
Villa Borghese: è
stupenda!!!!!
E
dentro ci sono
opere
d'arte lunari.
Capolavori
eccelsi.
Una
statua del Bernini
della
sua statura
(il
Ratto di Proserpina)
che
non me l'aspettavo
e
ti giuro che ho vacillato,
a
momenti vado per terra.
E
la statua famosissima
bellissima
al centro di una stanza
incantevole:
Paolina Borghese
candida
e sdraiata.
E
dei quadretti
di
qui a lì
di
Raffaello di Masaccio
di Tiziano di Caravaggio
e marmi MERAVIGLIOSI e
soffitti smisurati
dipinti
come miniature
e
scorci e scherzi prospettici
e
finti marmi
e
finte boiserie e finte porte
e
io che mi aggrappavo
a
'sti finti stipiti
per
non svenire.
Per
davvero, però.
CHE
ROBE! PAZZESCHE!...
Mica
ce le meritiamo.
La
sera è un mare
Mi
tuffo nelle sue ombre
Solo
all'alba smetterò di nottare
Al
ristorante indiano
un
cameriere mi ha regalato
un
chiodo di garofano, per davvero!
Domani
vado a cercarmi
un
martello di legno di rosa
per
riparare i danni…
«…La porta Pia era tutta sfracellata; la sola immagine della Madonna,
che le sorge dietro, era rimasta intatta; le statue a destra e a sinistra non
avevano più testa; il suolo intorno era sparso di mucchi di terra; di marerasse
fumanti, di berretti di Zuavi, d'armi, di sassi, di travi. Per la breccia vicina
entravano rapidamente i nostri reggimenti…»
«Mentre gli Zuavi pontifici combattevano, prima della resa molti di essi
intonarono il loro canto preferito, quello dei Crociati di Cathelineau:
Intonato dal sergente Hue, e cantato da trecento e più uomini, l'inno
echeggiò distinto per alcuni minuti; il capitano Berger ne cantò una strofa
ritto sulle rovine della breccia colla spada tenuta per la lama e l'impugnatura
rivolta al cielo quasi a significare che ne faceva omaggio a Dio; presto però
illanguidì e si spense nel ricominciato stridore della fucilata, nel
raddoppiato urlo, nel tumulto delle invettive»
«Stavamo
sulle righe, quando alcune voci sulla Piazza di San Pietro gridarono: "Il
Papa, il Papa!". In un momento, cavalieri e pedoni, ufficiali e soldati,
rompono le righe e corrono perso l'obelisco, prorompendo nel grido turbinoso e
immenso: "Viva Pio IX, viva il Papa Re"».
Pio
IX si ricordò in quel momento che, pochi giorni prima, l'undici settembre 1870
– dici o 'un dici il vero? – disse al conte di San Martino: «Io non sono un
profeta, né figlio di profeta, ma in realtà vi dico che non entrerete in Roma».
E il conte di San Martino riferì verbalmente la frase pronunciata Pio IX…
"Bee
or not to bee",
Dissero
i soldati sciamando via come api da Piazza San Pietro…
"Beee
or not to beee",
Rispose
l'Agnello dai Fori Imperiali.
Si
sollevò un vento leggero, una brezza.
Poi
videro il Papa sortire dal palazzo come l'anima esce dal corpo.
Diceva
Ilario di Poitiers all'imperatore Costanzo, nel IV secolo dopo Cristo: "Noi
non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita, ma dobbiamo
lottare contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga; non
ci flagella la schiena ma ci accarezza il ventre; non ci confisca i beni
(dandoci così la vita), ma ci arricchisce per darci la morte; non ci spinge
verso la libertà mettendoci in carcere, ma verso la schiavitù invitandoci e
onorandoci nel palazzo; non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide
l'anima con il danaro".
Filippo
Nibbi
Nota
Be,
in inglese, significa "essere"; bee significa "ape". Il Vicario di Cristo non è più il Papa, ma ogni uomo descritto nelle
Beatitudini. C'è speranza per l'Italia.