Una
sortita di Xavier Darcos, responsabile dell’educazione
nazionale nel governo francese, ha fortemente irritato una
parte del corpo docente – Preoccupato di ridurre le
spese, il ministro se l’è presa con gli insegnanti
delle scuole materne – È proprio logico, ha detto,
assumere personale altamente qualificato per far fare la
siesta agli alunni o cambiare i pannolini? – La secca
reazione di un sindacato: queste parole dimostrano una
totale mancanza di conoscenza dell’istruzione precoce
Anche Xavier
Durcos, ministro francese dell’educazione nazionale, è
alle prese con lo stesso problema della sua collega italiana
Mariastella Gelmini: anche lui deve tagliare i costi della
scuola. Cerca dunque di sforbiciare senza pietà dovunque
sia possibile. Ma il suo zelo contabile ha finito con
l’indurlo a una gaffe che ha fatto discutere la Francia.
Un sito internet ha mandato in rete il video di
un’audizione del ministro davanti alla commissione finanze
del Senato. Commissione finanze: già la sede
dell’esternazione non era tale da lasciare molti dubbi
sulla posta in gioco. Tagliare dunque, per dare un po’ di
fiato agli ansimanti bilanci pubblici.
Si parla di
scuola materna, e Darcos affronta la questione del
reclutamento del personale docente. “Ma è davvero logico,
nel momento in cui ci preoccupiamo della migliore
utilizzazione dei crediti delegati dallo stato, che noi
pretendiamo un’alta qualificazione da persone la cui
funzione sarà essenzialmente quella di far fare la siesta
ai bambini e cambiar loro i pannolini? Io mi pongo il
problema”. Più tardi, dopo una seduta del consiglio dei
ministri, Darcos rincara la dose: “Dobbiamo generalizzare
la scolarizzazione dei bambini di due, tre anni? Dobbiamo
incaricare professori di alta qualificazione d’occuparsi
di bambini di due, tre anni?”.
Apriti cielo.
Anche se il ministro precisa di non avere alcuna intenzione
di toccare la scuola materna (ma allora, che intendeva
dire?), la sua sortita suscita un vespaio di polemiche.
“Questo intervento”, tuona un comunicato della
principale organizzazione sindacale dei docenti, “dimostra
una mancanza totale di conoscenza della questione. Quale
disprezzo per la scuola materna e per i suoi insegnanti, il
cui ruolo in materia di apprendimento e di rendimento
scolastico è riconosciuto da tutti!”. Un altro sindacato
accusa Darcos di considerare i bambini “un semplice
margine di manovra di bilancio”. Jack lang, ex ministro
dell’educazione nazionale, invita il suo successore a
scusarsi con gli insegnanti “che ha insultato”.
Altri
commentatori e operatori della scuola si chiedono se questa
”provocazione” intenda nascondere il fatto che
quest’anno tanti bambini non hanno trovato posto nelle
scuole materne. Poiché i posti soino insufficienti,
quarantamila piccoli, che avrebbero dovuto essere accolti
per mantenere il tasso di scolarizzazione dell’anno
precedente, sono rimasti fuori dalla porta. Nell’anno
scolastico 2006/07 erano scolarizzati in Francia poco più
del 23 per cento dei bambini di due anni, mentre nell’anno
2000/01 la quota di scolarizzazione superava il 35 per
cento. E questo nonostante l’evidenza pedagogica
dell’importanza di un avvio precoce dell’esperienza
educativa.
Il dibattito ha
rapidamente preso una connotazione politica. “La destra al
governo”, dichiara l’ex candidata socialista alla
presidenza della repubblica Ségolène Royal, “ha sempre
voluto demolire la scuola materna per fare delle
economie”. Ma i portavoce del governo e dei partiti
governativi parlano di “caccia alle streghe”, e
difendono il ministro sostenendo che “in materia di
organizzazione scolastica nessuna questione può essere
considerata tabù”.
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s.f.
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