FOGLIO LAPIS - OTTOBRE - 2008

 
 

Una sortita di Xavier Darcos, responsabile dell’educazione nazionale nel governo francese, ha fortemente irritato una parte del corpo docente – Preoccupato di ridurre le spese, il ministro se l’è presa con gli insegnanti delle scuole materne – È proprio logico, ha detto, assumere personale altamente qualificato per far fare la siesta agli alunni o cambiare i pannolini? – La secca reazione di un sindacato: queste parole dimostrano una totale mancanza di conoscenza dell’istruzione precoce

 

Anche Xavier Durcos, ministro francese dell’educazione nazionale, è alle prese con lo stesso problema della sua collega italiana Mariastella Gelmini: anche lui deve tagliare i costi della scuola. Cerca dunque di sforbiciare senza pietà dovunque sia possibile. Ma il suo zelo contabile ha finito con l’indurlo a una gaffe che ha fatto discutere la Francia. Un sito internet ha mandato in rete il video di un’audizione del ministro davanti alla commissione finanze del Senato. Commissione finanze: già la sede dell’esternazione non era tale da lasciare molti dubbi sulla posta in gioco. Tagliare dunque, per dare un po’ di fiato agli ansimanti bilanci pubblici.

Si parla di scuola materna, e Darcos affronta la questione del reclutamento del personale docente. “Ma è davvero logico, nel momento in cui ci preoccupiamo della migliore utilizzazione dei crediti delegati dallo stato, che noi pretendiamo un’alta qualificazione da persone la cui funzione sarà essenzialmente quella di far fare la siesta ai bambini e cambiar loro i pannolini? Io mi pongo il problema”. Più tardi, dopo una seduta del consiglio dei ministri, Darcos rincara la dose: “Dobbiamo generalizzare la scolarizzazione dei bambini di due, tre anni? Dobbiamo incaricare professori di alta qualificazione d’occuparsi di bambini di due, tre anni?”.

Apriti cielo. Anche se il ministro precisa di non avere alcuna intenzione di toccare la scuola materna (ma allora, che intendeva dire?), la sua sortita suscita un vespaio di polemiche. “Questo intervento”, tuona un comunicato della principale organizzazione sindacale dei docenti, “dimostra una mancanza totale di conoscenza della questione. Quale disprezzo per la scuola materna e per i suoi insegnanti, il cui ruolo in materia di apprendimento e di rendimento scolastico è riconosciuto da tutti!”. Un altro sindacato accusa Darcos di considerare i bambini “un semplice margine di manovra di bilancio”. Jack lang, ex ministro dell’educazione nazionale, invita il suo successore a scusarsi con gli insegnanti “che ha insultato”.

Altri commentatori e operatori della scuola si chiedono se questa ”provocazione” intenda nascondere il fatto che quest’anno tanti bambini non hanno trovato posto nelle scuole materne. Poiché i posti soino insufficienti, quarantamila piccoli, che avrebbero dovuto essere accolti per mantenere il tasso di scolarizzazione dell’anno precedente, sono rimasti fuori dalla porta. Nell’anno scolastico 2006/07 erano scolarizzati in Francia poco più del 23 per cento dei bambini di due anni, mentre nell’anno 2000/01 la quota di scolarizzazione superava il 35 per cento. E questo nonostante l’evidenza pedagogica dell’importanza di un avvio precoce dell’esperienza educativa.

Il dibattito ha rapidamente preso una connotazione politica. “La destra al governo”, dichiara l’ex candidata socialista alla presidenza della repubblica Ségolène Royal, “ha sempre voluto demolire la scuola materna per fare delle economie”. Ma i portavoce del governo e dei partiti governativi parlano di “caccia alle streghe”, e difendono il ministro sostenendo che “in materia di organizzazione scolastica nessuna questione può essere considerata tabù”.

 

                                                          s.f. 
                                         

    


                                                  

 
 

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