Non
è detto che questa Versiliese, scaturita da un
laboratorio di “Fantastica in esercizio”
strategicamente collocato al Forte dei Carmi, riceva
le superiori approvazioni – In un certo senso riprende,
su un piano di espressione lirica, il discorso che la
Fantastica propose nello scorso numero del Foglio Lapis
– Ricordate? Si parlava di certe incongruenze della
creazione, si arzigogolava se non fosse il caso di
sporgere reclamo – Dal Forte non solo Carmi, del resto,
ma anche sculture sacre
Giovanna
De Carli è la prima insegnante di Fantastica elaborata al Forte
dei Carmi in Versilia – terra dei Versi, dove ha
impiantato un laboratorio di "Fantastica in
esercizio" frequentato da bambine/i già da due anni e
ragazze/i fino a vent'anni da cui, per non essere
imbambiniti prima e rimbambiniti dopo, escono inni-per-anni
tipo la versiliese "DIO DOVREBBE CHIEDERCI
SCUSA" che sarà approvata da un Benedetto sé
dicessimo, ma non è detto…
Il
diagramma di flusso della Versiliese è l'inseguente:
- Si muove lenta, col vento,
- una tenda nella finestra socchiusa
- Per tutto ciò che non ha questo ritmo
e questo garbo
Dio dovrebbe chiederci scusa
La città il giallastro
l’asfalto
le lamiere l’afa la benzina
la spazzatura la crudeltà la ruggine l’assenza.
La neve sporca i
carnivori le malattie
gli orfanotrofi il sistema digerente
il potere le gabbie le ferite.
La guerra la sete il
marcio il sadismo
il nero i denti cariati l’inverno
le ingiustizie il vomito il panico
i libri in cantina, la fame.
Il cancro le fogne le
galere
la dittatura la plastica nel mare
le lacrime le cattive madri i vecchi
le botte gli ospedali le malformazioni.
Gli stupidi
l’impotenza la cecità
l’indifferenza il più forte e il più debole,
la catena alimentare, la paura.
La mostruosa
architettura di questa vita ottusa
non credi, Dio, che di tutto questo
dovresti chiederci scusa?
- Sì, è vero, c’è un Peccato
Originale
- un’ombra che da milioni di anni
vomita sangue e orrore.
Ma non è l’uomo
che quando rimbomba il “Chi è stato?”
deve rispondere “Io”.
L’unico colpevole è
Dio
Magari tu fossi meno
Giusto
meno Esigente
magari fossi un padre pietoso
affettuoso sorridente
Vorrei sostituirti
Dio del Giudizio
universale
con un dio minore, senza
ombre, senza Male
Vorrei sostituirti Dio fiammeggiante
con un dio spento, riposante:
un lenzuolo candido che asciuga al vento
un pezzo di pane
il mio cane
Perché se tu sei
l’infinito
immenso amore
hai fatto noi così infinitamente
senza cuore?
Nessun inizio
nessuna fine
nessuna vita sensata.
Abbiamo il libero
arbitrio
di una goccia nella cascata
Chi ci ha creato così?
Assetati di sangue, crudeli, spietati, folli,
assassini di animali, di fiori, di bambini?
Rispondimi Dio
Come puoi chiederci di
credere al tuo amore
dopo quattromila anni di orrore?
La storia umana è un castello di sangue
un’infinita notte oscura
non può essere un caso.
Non può essere un errore.
C’è un’architettura,
un mostruoso progetto.
Chi l’ha disegnato?
Chi l’ha ideato?
Chi l’ha realizzato?
Rispondimi Dio
Non io! Non noi! Non l’uomo il colpevole:
questo cervello gabbia,
questo cuore carnivoro è una condanna.
Noi siamo vittime,
colpevoli innocenti,
siamo le tue vittime, i tuoi disperati figli,
chiedici scusa, ti prego, per averci impastato
di sangue, di zanne, di artigli
Chiedici scusa per le
madri che uccidono gli
appena nati, per i padri che violentano le figlie,
per gli animali al macello, per la tortura, per le
bombe, per i nazisti, per i pazzi che guidano le
nazioni, per le bugie, le manipolazioni, per la
nostro crudeltà, per la fragilità, per tutti gli
innocenti, per i soldati uccisi, per i soldati che
uccidono
Chiedici scusa, chiedici scusa, mi senti?
Per le guerre di religione, per le guerre di
conquista, per le guerre di potere, per le guerre
per un mondo migliore, per le guerre per un
ideale, per le guerre perché il vicino ci ha
rubato un maiale.
Per le guerre di giustizia, per le guerre per
errore, per le guerre per fermare le guerre.
Per l’inferno che ci prometti dopo la morte e
l’inferno in cui ci costringi durante la vita
Chiedici scusa, chiedici scusa
noi siamo le vittime
assassini e assassinati tutti condannati
dal destino a cui siamo inchiodati
Chiedici scusa anche per Cristo
picchiato, torturato, abbandonato
Chiedigli scusa povero figlio disperato.
Il mondo è un inferno
Chiedici scusa in eterno
Il punto più alto
più lirico del metafisico
pensiero è Dio.
C’è qualcosa di più gentile
di più aggraziato
una piroetta della mente
una piuma sul cappello dell’umanità
Una divinità laica e incantata:
la fata
La
Giovanna sostiene che tra gli attributi di Dio manca
"Gentile", per questo è urgente e necessario
insegnare a ragazze/i, fin da bambine/i, a essere
"gentile".
Un
manufatto del laboratorio è questo Cristo abandonato,
fatto con il bandone (lamiera di ferro o d'altro) e legno:
Filippo
Nibbi, Giovanna De Carli
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