I
testi scolastici per la prima alfabetizzazione provenienti
da una quarantina di paesi, raccolti dalla Lapis con
l’aiuto di ambasciate e altri enti, saranno esposti ad
Arezzo a cura dell’Amministrazione comunale –
L’inaugurazione della mostra “Imparo a leggere e
scrivere” in programma a fine novembre – Un catalogo
bilingue, Le parole del mondo - Words of the
World, è stato pubblicato dall’editrice Fatatrac
– Successivamente l’esposizione sarà allestita in
altre città
Racconta la
favola più celebre del mondo che Pinocchio, dopo avere
ricevuto in dono l’abbecedario da Geppetto, che per
procurarlo ha dovuto vendere la giacca, lo vende a sua volta
perché mentre si incammina verso la scuola sente la musica
di un circo, e francamente preferisce lo spettacolo alle
lezioni. Il libro di lettura diventa così, per il
burattino, il mezzo per procurarsi i soldi del biglietto. Si
sa come va a finire: Mangiafuoco, il Gatto e la Volpe, una
serie di incredibili peripezie al termine
delle quali Pinocchio deve comunque riprendere il
discorso scolastico così prematuramente interrotto.
Stavolta deve fare dell’abbecedario un uso più
tradizionale, avviarsi alla comprensione dei segni,
impadronirsi del codice elementare senza del quale non c’è
sapere, non c’è modo di entrare in diretta comunicazione
col mondo.
Nell’ultima
decade di novembre s’inaugura ad Arezzo una mostra un
po’ particolare, sulla quale sembra aleggiare lo spirito
beffardo del burattino di Collodi. S’intitola “imparo a
leggere e scrivere”, è allestita dall’Amministrazione
comunale e vi sono esposti gli abbecedari sui quali si
avvicinano al miracolo della lettura e della scrittura i
bambini di mezzo mondo. Sono oltre quaranta i paesi
rappresentati, e in quella varietà di lingue e di alfabeti
si legge la poliedrica diversità del genere umano, e al
tempo stesso la potente unicità di ogni cultura. I libri
sono stati raccolti grazie all’interessamento di numerose
ambasciate e di altri enti, mentre la casa editrice Fatatrac
di Firenze ha pubblicato un catalogo bilingue
italiano-inglese, Le parole del Mondo – Words of the
World, in cui alla presentazione dei singoli testi si
accompagnano schede sintetiche dei paesi corrispondenti, con
particolare riguardo alle lingue, alle culture, alle
statistiche educative. Si tratta di proporre un dibattito
sulle tematiche connesse con il libro di testo e con la
comparazione internazionale di queste esperienze didattiche
ed editoriali.
Si tratta di
un’iniziativa della Lapis, che ha provveduto al
reperimento dle materiale e ha avviato necessari contatti
per l’allestimento. Il Comune di Arezzo è stato il primo
ad accogliere la nostra proposta, ma dopo questa esposizione
la mostra inizierà una sorta di viaggio in altre città.
Alcune tappe sono già in corso di definizione, altre
amministrazioni locali hanno manifestato interesse e stanno
studiando il progetto. Si registra in proposito una notevole
curiosità sia da parte degli addetti ai lavori, sia delle
comunità straniere presenti in Italia, sia infine dei
semplici osservatori non specialisti. L’iniziativa si
presta infatti a molti usi. Da una parte può essere
l’occasione per riflettere sul ruolo dei testi scolastici,
sul rapporto fra questi strumenti didattici e la cultura di
riferimento, sulle finalità educative che vengono associate
all’apprendimento della lettura-scrittura.
Dall’altra
parte l’impatto con questa varietà di libri per la prima
alfabetizzazione può costituire la presa d’atto di una
problematica educativa che in fondo è la stessa, ad ogni
latitudine, e che per prima cosa deve fare i conti, davvero
drammatici a volte, con la tragica massa degli esclusi: quei
milioni di bambini che non sfogliano mai un abbecedario e
non varcano mai la soglia di una scuola. La mostra offre un
altro spunto d’interesse con il presentare testi
provenienti da alcuni dei paesi che maggiormente alimentano,
attraverso l’emigrazione verso l’Italia e l’Europa,
quella società e quella scuola interculturale che sempre più
chiaramente appaiono come uno dei connotati di questa
stagione storica.
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f. s.
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