E’
partito il “corso irregolare di educazione alla legalità”
con cui la Lapis intende contribuire all’incontro fra la
scuola e le tematiche del vivere civile – Si tratta di
dieci lezioni, incentrate su altrettanti principi
giuridici fondamentali, spiegate da un poeta e da
un’artista e integrate da schede didattiche – Lo si può
raggiungere da questo sito, o digitando l’indirizzo http://www.leggilalegge.it - La nuova proposta si
affianca a quella diretta a promuovere visite di
magistrati nelle scuole
E
se Maometto non va alla montagna è la montagna che va a
Maometto. Così quest’anno ci proviamo ancora a proporre
il tema della legalità alle scuole, andandole a trovare
nelle loro sedi attraverso Internet. Poiché ci interessa
soprattutto raggiungere le scuole di base, il linguaggio
grafico e verbale sarà adatto anche ai più piccoli. La
nostra nuova iniziativa si affianca dunque a quella che
proponemmo un anno fa, e che consisteva nel promuovere
visite di magistrati negli istituti comprensivi, precedute
dalla preparazione dei ragazzi con ricerche su temi di loro
scelta attinenti al mondo del diritto e del vivere civile.
In quell’occasione scoprimmo che se era possibile contare
sulla partecipazione di numerosi magistrati, dalla parte
della scuola la risposta non era altrettanto confortante. Ma
il discorso ovviamente rimane aperto e confidiamo che il
sistema dell’istruzione, superata finalmente l’attuale
fase di incertezza legata alle varie riforme che sono state
annunciate, ritrovi la necessaria serenità e le altrettanto
necessarie motivazioni.
Vorrei
precisare ancora una volta che dietro le nostre semplici
proposte non ci sono particolari ideologie o elucubrazioni
strane. Semplicemente ci facciamo interpreti, non solo nella
critica ma anche nella concretezza delle proposte, del
pensiero di milioni di genitori. Poiché ci preoccupa il
fatto che i nostri figli generalmente non amano la scuola,
che soprattutto per i piccoli delle elementari l’inizio è
a volte un vero trauma, vorremmo realizzare il desiderio di
rendere più umani e allegri, oltre che formativi, questi
anni che bene o male devono passare sui banchi di scuola.
La
nostra attenzione è rivolta particolarmente
all’educazione alle legalità, perché nella società di
oggi i ragazzi credono, per qualche perverso meccanismo la
cui analisi lascio volentieri agli esperti, che tutto sia
possibile e dovuto. Né hanno la minima idea, anche perché
la scuola trascura questo specifico aspetto, di ciò che
significhi vivere civilmente nel rispetto degli altri, della
stessa vita umana (si pensi ai casi estremi dei ragazzi che
uccidono freddamente i loro genitori), degli altri esseri
viventi, animali e piante, dell’intero universo. Vogliamo
che questi giovani si innamorino della vita, al punto da
considerare le norme di legge non più come imposizioni ma
come aiuti, come garanzie, come tutela di loro stessi e del
loro ambiente.
Per
questo abbiamo fatto ricorso alla fantasia e all’amore di
un poeta fuori degli schemi (perché se vi sono rinchiusi
che poeti sono?) e di una dolcissima suora di vita
contemplativa, artista di alto livello. Vogliamo che questa
singolare sinergia produca il miracolo di rendere la legge
familiare anche ai bambini. Non so se riusciremo ad
appassionare gli insegnanti (allo scopo, e come
indispensabile complemento, abbiamo affidato a docenti di
diritto la preparazione di chiare schede didattiche), ma di
certo ai ragazzi piacerà, abbiamo già potuto verificarlo.
Faremo il possibile perché navigando su Internet i bambini
scoprano il sito Leggi la legge, e si divertano imparando
con noi le regole semplici ed essenziali del vivere civile.
Libero
Grassi fotografato nell'agosto 1991, poco prima di morire
vittima di un'esecuzione mafiosa.
Queste
mie parole sono illustrate dall’immagine di Libero Grassi,
l’intellettuale siciliano che pagò con la vita la sua
ribellione contro il sistema delle estorsioni mafiose. Una
prassi criminale che rappresenta il culmine di quella
illegalità che con la nostra proposta vogliamo contribuire
a combattere, meglio, a prevenire. La Lapis ha anche avviato
i necessari contatti per organizzare visite nelle scuole di
esponenti del movimento antiracket. Aderendo idealmente alla
FAI, la federazione delle associazioni antiracket,
intendiamo in questo modo contribuire alla diffusione fra i
giovani e i giovanissimi dell’esperienza di chi ha saputo
dimostrare, respingendo le intimidazioni criminali e
organizzando una rete di resistenza alla mafia, che la
legalità può e deve essere una scelta di vita.
Marilena Farruggia Venturi
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