FOGLIO LAPIS - MAGGIO - 2024

 

Un fenomeno in crescita di cui riferisce il quotidiano brasiliano O Globo. L'origine è poco chiara, ma le dimensioni attuali discendono evidentemente dall'isolamento sperimentato durante la pandemia

 

Li chiamano Kidults, un termine che dall'intreccio delle parole inglesi kids e adults estrae il chiaro significato di adulti-bambini. Affiancano ai modi dell'età avanzata, cui li condanna l'anagrafe, certi vezzi fanciulleschi che dovrebbero annidarsi fra i ricordi del passato. Nella più semplice delle ipotesi collezionano giocattoli: non solo, ma nelle loro case affollate di trottole, trenini e orsacchiotti passano il loro tempo libero trastullandosi con gli oggetti sottratti alla polvere delle soffitte.

Il fenomeno ha assulto ormai caratteri commerciali, come rifeisce il quotidiano brasliano O Globo, al punto da alimentare una lucrosa attività di compra-vendita dalle due facce. Da una parte negozi di giocattoli usati, dall'altra bancarelle con bambini che si disfano di loro oggetti. Riemergono così dal passato anche giocattoli antichi, come i veicoli di latta che precedettero l'uso industriale della plastica.

Quella del collezionismo è un'abitudine saldamente ancorata nel tempo: ma come si spiega la recente diffusione del fenomeno? Gli esperti interpellati da O Globo nn hanno dubbi: si tratta di una delle conseguenze della recente pandemia, più esattamente dei lungh periodi di isolamento domestico dovuti ai lockdown, che hanno interessato anche il Brasile Molti ne hanno approfittato per esplorare cassetti e soffitte, riportando alla luce quei compagni di vita che sembravano ormai confinati in un passato più o meno lontano. E così i ricordi d'infanzia sono tornati prepotentemente alla ribalta, restituendo valore ai cimeli del tempo che fu.

                                                                      r. f. l.          

 

 


                                           

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