Mano
pesante del governo di Budapest conttro gli insegnanti
che proitestano conto una riforma del sistema educativo
che si fonda sui controversi valori neo-conservatori del
Fidesz, il patito del primo ministro Orban
La
denuncia viene dal sociologo ungherese Tibor Dessewffy,
che in una rubrica del quotidiano francese Le Monde parla
della lotta in difesa della scuola del suo Paese che viene
condotta dal movimento Tanitanek guidato dalla co-fondatrice
Katalin Torley. Si tratta di difendere gli insegnanti magiari
da quella che gli oppositori definiscono un vera e propria
crociata contro il dissenso. Il problema nasce dal fatto
che buona parte del corpo docente non condivide affatto
la deriva neo-conservatrice impressa alle politiche di Budapest
dal Fidesz, il partito del primo ministro Viktor Orban.
Ma la protesta deve fare i conti con pesantissime conseguenze
professionali, che possono arrivare fino all'allontanamento
dalla cattedra.
Eppure,
nonostante tutto, testimone della deriva nazionalistica
del sistema eductivo, una folla di insegnanti manifesta
ugualmente, ormai da otto anni, contro un declino democratico
del Paese che si ripercuote direttamente sulla scuola. Dessewffy
elenca le novità di questi ultimi anni: una riforma
dei progtammi scolastici destinata a rnndere più
“patriottica” la scuola, un aumento degli stipendi
del tutto inadeguato rispetto all'inflazione che sta divorando
i redditi fissi, la soppressione di aluni corsi sgraditi
al governo e infine le penurie di personale che appesantiscono
il lavoro deli insegnanti.
Non
si tratta, avverte lo studioso ungherese, di semplici adeguamenti
a una politica rinnovata per volontà degli elettori.
Orban ha fatto chiaramente capire che sta conducendo una
strategia di smantellamento dell'istruzione pubblica. L'attacco
agli insegnanti, che risparmia quelli fra loro che lavorano
nelle scuole eligiose, viene presentato come un piccolo
prezzo da pagare per questa sorta di rivoluzione culturale,
fondata aulle credenze collettive e sull'impotrtanza dei
costumi tradizionali. Il malumore investe ovviamente anche
le università, al punto che il goberno ne ha affidate
um buon numero a Fondazioni guidate da fedelissimi del Fidesz.
s. r.
|