Laura
frequenta la seconda in una scuola media di Arezzo – Nei
suoi laboriosi pomeriggi (compiti, ginnastica, teatro,
pianoforte) la musica occupa un posto che considera
essenziale – Per questo ha voluto scrivere al
compositore che più l’affascina, ormai un vecchio amico
– Pubblichiamo questa lettera come contributo alla
giornata del 31 maggio dedicata alla musica, all’arte e
allo sport attraverso l’iniziativa “Il domani è
vostro” (www.may31.net)
Caro
Amadeus,
comincio questa
lettera con una “nota” d’entusiasmo: non capita tutti
i giorni di scrivere ad una persona come te! Per prima cosa
mi presento: mi chiamo Laura, tra otto giorni compierò
dodici anni, prendo lezioni di pianoforte da due e ho
intenzione di iscrivermi al Liceo Classico ad indirizzo
musicale. Ho già suonato numerosi tuoi preludi e minuetti
(impazzendo con le quartine) e la tua musica mi affascina:
non so che altro vocabolo usare.
Mi
sento cullata da mille braccia dolci, e la melodia mi porta
lontano, in regni senza confini, al di là del mondo, tra
principi e principesse, magia e castelli, cavalieri e campi,
in un viaggio di sogno senza fine: ben oltre il solito
salotto col lampadario verde! Ci sono tante note che si
mescolano e si tessono con armonia.
Come
faceva questo sogno ad uscire così, dalla tua mente, ed a
tradursi in tanti segni neri su di un pezzo di carta? Amo la
musica istintivamente; quando suono dimentico qualsiasi
cosa: ci siamo solo io e il mio sogno, ma se un pensiero
forte mi arriva a turbare, l’incanto bruscamente
s’interrompe, lasciandomi delusa.
Due
anni fa non ero proprio “ai primi passaggi”, perché già
da piccola avevo, per un periodo mediamente lungo, preso
lezioni da una pianista russa, ma ben presto mi stufai:
mentre io cercavo di imparare qualcosa in una sala con lei
(a casa sua), in quella vicina la figlia studiava le scale
con la tromba, in un’altra il marito si esercitava col
clarinetto. La figlia minore studiava l’oboe e
contemporaneamente la maggiore il violino (ora è
famosissima) …c’era una confusione!!!
Il posto adatto per un masochista nel tentativo di
impazzire.
Tu
dove ti rifugiavi per suonare o comporre in pace? A
proposito di comporre: ti devo confessare che anch’io ho
provato a scrivere qualcosa…ma il risultato non è un gran
che! Ho molta paura per l’esame di ammissione al liceo
musicale!
Vorrei
conoscerti meglio e ti assicuro che non credo in quel Mozart
pazzo e giocherellone che presentano nel film “Amadeus”!
Ho molta stima per te, che forse non sarebbe così alta se
non avessi provato a suonare qualcosa di tuo ma solo ad
ascoltarlo. Anche se non ti ho mai conosciuto, in verità
l’ho fatto, ricevendo con la musica i tuoi dolori, le tue
gioie, le tue paure… e riconoscendo anche la tua vita che
rimaneva come il “soggetto”: costante, saldo, simile
alla parte della mano sinistra che accompagna appunto le
gioie, i dolori, le paure della destra meno prudente e più
vivace ed accesa. Sarebbe super incontrarti e parlarti ma…
ciò non può più accadere se non nella tua musica.
So
che suonavi anche il violino... lo preferivi al pianoforte?
Purtroppo
molti oggi ignorano la bellezza della musica classica,
considerandola “roba antiquata”. Non che io disprezzi la
musica pop, rock o hip hop, anche se c’è un forte
degrado… insomma sembra che si avvicini il ritorno a
quelle percussioni accompagnate da grida e ruggiti tipici
dell’uomo di Neanderthal (col dovuto rispetto).
Al
prossimo preludio Amadeus!
Laura Venturi
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