L’esperienza
di una scuola media di Rivoli, dove il problema
dell’integrazione è stato affrontato considerando della
condizione dei disabili non soltanto gli aspetti negativi
ma anche le potenzialità – Come abbattere le barriere
architettoniche e come aumentare la capacità di
comunicazione – Per un processo integrativo che sia
duraturo e funzionale, la necessità che il docente sia
animato da senso umanitario
L’esperienza
di cui desidero parlare riguarda l’iniziativa di
educazione all’integrazione realizzata all’interno della
Scuola Media in cui lavoro “G. Matteotti”di Rivoli. Il
progetto è nato con la finalità di educare
all’accettazione dell’altro, del diverso da noi, sapendo
cogliere le potenzialità positive degli altri e non solo i
loro limiti.
Punto
d’avvio è stato il riconoscere la “presenza” della
persona handicappata che spesso i ragazzi incontrano a
scuola, nei loro gruppi classe. Di queste persone ,spesso,
si vedono e si sottolineano soprattutto i limiti, le
mancanze, le difficoltà e le lacune. Nel nostro
progetto,invece, si sono voluti mettere in evidenza gli
aspetti positivi, le capacità, le potenzialità presenti
anche nelle persone con handicap.
Si
è ritenuto importante far conoscere a tutti coloro che
lavorano nella scuola il concetto di integrazione.Si sono
organizzati incontri, si sono definite modalità, luoghi,
tempi, composizioni di gruppi per lavorare sul tema
dell’integrazione. L’esperienza si è dimostrata molto
significativa per tutti: i ragazzi disabili si sono sentiti
importanti e valorizzati, in grado di compiere attività e
capaci di aiutare anche gli altri.
E’
stato interessante notare come nelle relazioni non sia stata
predominante l’attenzione all’handicap, al contrario, si
parlava delle caratteristiche dell’attività,delle modalità
del lavoro, del piacere che proveniva dall’osservare un
lavoro terminato,della gioia di lavorare tutti insieme.
"Trasformare
le disabilità in risorse per una migliore qualità della
vita: noi siamo diversamente abili”. Questo progetto è servito
a sensibilizzare ragazzi, famiglie ed ha favorito, con
diversi incontri, il sorgere di iniziative di apertura e di
collaborazione fra Centri, Associazioni, ed Istituzione
scolastica. Questa presa di coscienza “in diretta” ci ha
stimolate ad affrontare tematiche quali le barriere
architettoniche e culturali avvalendoci anche della preziosa
collaborazione della Consulta di Torino.
L'integrazione è un
punto di arrivo da non dimenticare e perché ciò accada è
indispensabile affiancare una didattica attenta alle
esigenze educative dei singoli. E’ evidente che per
conseguire obiettivi formativi oltre che di socializzazione,
occorrono metodologie, risorse e strumenti adeguati. Il
lavoro di gruppo risulta vincente se riesce ad incrementare
la capacità di comunicazione parallelamente
all’acquisizione di competenze utili per l’autonomia
della persona,organizzando all’interno del percorso
singolo, situazioni di lavoro, scambio e comunicazione con
la classe. A mio parere è prioritario il senso umanitario
dell'insegnante per avviare un processo di integrazione
duraturo e funzionale; in particolare è indispensabile
proporre attività educative stimolanti e ben organizzate
che sappiano rivolgersi il più possibile a tutti gli
aspetti della personalità.
E' l'approvazione che ci
viene dagli altri che ci restituisce la forza per andare
avanti: tanto più riusciamo a raccogliere tanto più
completa sarà la risposta. La spinta nel proseguire una
strada significativa è data dalla capacità di percepire ed
accogliere la diversità per divenire disponibili al
cambiamento.
L'inserimento non riesce
quando manca l'integrazione e poche sono le scuole europee
in grado di offrire un'organizzazione mirata
all'integrazione degli alunni in situazione di handicap. Il
termine rigido "inserimento" significa infatti
solo il riconoscimento del diritto all'istruzione che è
pari per tutti gli allievi, mentre nell'integrazione
rientrano tutte quelle azioni che portano ad integrare le
abilità del disabile con le abilità degli altri compagni.
Integrazione significa valorizzare la persona interessata al
processo ed è possibile attraverso un'operazione di
considerazione sociale e personale evidenziando le
competenze acquisite e le potenzialità.La realizzazione del
nostro lavoro ci ha aiutato a migliorare le relazioni ed a
instaurare un clima di rispetto reciproco verso le
problematiche dei disabili, inoltre la presa di coscienza
del quotidiano di queste persone ha avviato nei ragazzi un
processo di apprendimento che ha sviluppato un cambiamento
di comportamento ed adattamento alle diverse situazioni.
L'affettività ha permeato nel tempo la personalità dei
ragazzi definendo in modo più chiaro e sincero il mondo dei
loro sentimenti con una catena di percezioni che ha favorito
il lavoro stesso: quindi si può dire... integrare
interagendo con gli altri.
E’
un processo sinergico in quanto coinvolge, a vario titolo,
le competenze, le sensibilità di diverse persone :
famiglie, unità sanitarie del territorio,enti locali,
organi scolastici. E’ necessario che ciascun soggetto
coinvolto nell’obiettivo dell’integrazione operi per la
riuscita dell’azione educativa e formativa.Un vero
progetto di integrazione si costruisce partendo dalla
considerazione positiva dell’altro, dal rispetto della
persona, dalla stima per il suo valore, per le sue
competenze, per le sue potenzialità,se vogliamo che l’
integrazione non sia una parola vuota. Durante la
realizzazione del CD digitale è risultato vincente il
lavoro di gruppo proprio perché offre occasioni di
imitazione, rinforza i risultati raggiunti e la relazione
interpersonale adulto/bambino facilita l’integrazione con
il gruppo stesso.
Il
percorso intrapreso
parte dalla prospettiva di un sapere unitario che sia in
grado di rivolgersi a problematiche sociali come
un’opportunità di approfondimento e ricerca da
sperimentare e conoscere, anche oltre le mura scolastiche.
Nel corso degli anni, le docenti di sostegno con
la collaborazione dei colleghi hanno realizzato un progetto mirato
all'osservazione, valutazione, riflessione sul valore
della diversità: un valore su cui costruire opinioni, idee,
grafici per evidenziare la sensibilità e l’educazione al
problema nel rispetto dell’identità, accogliendo il
ragazzo disabile come portatore di novità e risorse per
tutti.
Un‘occasione
in più d’ integrazione scolastica “ per tutti
“, compresi
quei ragazzi che nella scuola vivono in disagio
e che nella scuola hanno trovato momenti emozionanti
a cui dedicarsi con compiti di
responsabilità e fiducia:
una crescita
personale attraverso il riconoscimento e il
potenziamento delle personali capacità e abilità, non
sempre e solo curriculari.
L’obiettivo
finale è dato dalla realizzazione di un puzzle digitale per
testimoniare la sensibilità raggiunta dagli allievi
per tappe di lavoro.
L’archivio
digitale delle esperienze ci ha dato l’opportunità anche
di poter partecipare al concorso indetto dalla Consulta:
un’occasione in più per conoscere altre esperienze e per fare coinvolgere
direttamente i ragazzi.
Tematiche di lavoro:
·
coloriamo le nostre emozioni
·
le apparenze ingannano
·
disegniamoci nel mondo
·
tutti uguali tutti diversi
·
questionari ed interviste tra le classi
·
sport e handicap
·
lettura in
classe ed opinioni
·
fatti ed
opinioni :
analisi di alcuni articoli
·
puzzle di
informazioni
·
opinioni personali e indagine familiare
·
storie da raccontare
·
come nascono i pregiudizi
·
uscite sul
territorio per partecipazione a mostre o incontri
Il docente è colui che
non si sostituisce al ragazzo, ma struttura l’ambiente
attraverso quelle facilitazioni che permettono al ragazzo
stesso di raggiungere i propri obiettivi.
Metodologia:
q
ogni attività è organizzata in modo da rispettare i tempi
del ragazzo, il gruppo rispetta i tempi individuali
integrandoli con quelli collettivi;
q
lo spazio viene destrutturato in funzione delle attività, i
ragazzi sono attivi nella sua gestione;
q
nel gioco il ragazzo attiva le competenze raggiunte;
q
in base alla tematica verranno definite regole di
realizzazione condivise da tutti gli insegnanti;
q
la valutazione
dei risultati ottenuti dagli alunni sarà valutata dagli
altri gruppi di lavoro compresi gli alunni in situazione di
handicap;
q
i ritmi ed gli
obiettivi perseguiti nell’azione didattica saranno
strettamente legati e collegati a quelli dei ragazzi con
maggiore difficoltà;
q
l’esperienza scolastica deve potersi sviluppare secondo un
percorso unitario che comprenda momenti di autonomia
gestionale e di responsabilità sui lavori assegnati.
Quanti
attimi esistono da non perdere! Il silenzio di una
pennellata può incorniciare il nostro stato d'animo
insegnandoci a
riflettere, per arrivare ad essere soddisfatti di sé e di
ciò che si sta facendo. La vita scorre nel gioco di
imparare qualcosa ogni giorno, ed ogni giorno qualcosa in più,
può consentire l'ascolto, per esempio del silenzio di un
nostro pensiero, legato ad un respiro. Basta sporgersi,
senza artificio, con disponibilità ai dettagli della vita e
poi ....osservare.....l'essenzialità.
"Una
perla nasce dal difetto di una conchiglia, ma ammirandola,
non pensiamo alla malattia della conchiglia. Un compagno disabile è la perla che ci permette di
conoscere meglio noi stessi!".
Roberta Masinari