Sono passati quasi ventidue anni dalla nascita della nostra Associazione, e uno sguardo all'attualità ci consente di verificare che almeno una parte dei semi che abbiamo gettato ha dato buon frutto – Dunque le laboriose analisi dei dati e i continui spostamenti per la diffusione capillare delle nostre proposte non sono stati inutili
É davvero un piacere poter constatare che almeno qualche seme che la nostra LAPIS ha gettato su chilometri e chilometri di scuole primarie, università, centri giovanili, parrocchie, carceri, istituzioni quali Comuni, Prefetture. Tribunali, Forze dell'ordine, sindacati, enti internazionali come le agenzie delle Nazioni Unite preposte alla lotta contro la droga e la criminalità, sui temi specifici del contrasto alla dispersione scolastica e dell'educazione alla legalità e al lavoro ha prodotto molto frutto.
Infatti non ci siamo limitati ad approfondire la conoscenza di questi temi (per esempio organizzando due convegni, rispettivamente sulla dispersione e sulle alternative al carcere, o attraverso l'indagine conoscitiva sull'esperienza scolastica realizzata, con il concorso dell'autorità militare, sui giovani di leva in tre province, quando ancora esisteva la coscrizione obbligatoria), ma abbiamo anche proposto alcune soluzioni. Per esempio un corso informale di lettura della Costituzione, programmi e iniziative per aiutare le future madri a creare contesti appropriati per i loro figli, contrastare l'inquinamento acustico, familiarizzare i giovani con l'attività delle Forze dell'ordine, confrontarsi con le tecniche di alfabetizzazione in altri Paesi del mondo.
I nostri Progetti sono stati divulgati in tutto il territorio nazionale e anche oltre, messi a disposizione di Provveditorati, Comuni, Province o scuole in modo che poi, facendoli propri, potessero ottenere i finanziamenti necessari a realizzarli. E così è stato e purtroppo, come a volte accade in Italia, abbiamo persino saputo che utilizzando qualche nostro Progetto già “pronto”, c'è stato anche chi, senza alcuna fatica, semplicemente scambiando l'intestazione con la propria, ha ottenuto i finanziamenti senza poi realizzare le iniziative.
Fortunatamente il più delle volte le cose sono andate ben diversamente: infatti altri hanno arricchito i Progetti LAPIS adeguandoli alle esigenze locali e alle disponibilità dei fondi europei o di altra provenienza, e li hanno realizzati. E anche se non vi figurava il nome della LAPIS noi (e loro) sappiamo da dove è partita l'idea. Questo si chiama “volontariato” allo stato puro.
La fase concettuale e poi quella divulgativa necessitavano entrambe di continui spostamenti, perché il lavoro progettuale veniva dopo i viaggi esplorativi per l'analisi dei bisogni reali della società italiana, mentre la fase divulgativa ha significato ugualmente, per due decenni, doversi recare nei luoghi anche più sperduti del nostro Paese, conoscere le persone (insegnanti e rappresentanti istituzionali), farsi conoscere e proporre soluzioni. Tutto questo non è proprio possibile realizzarlo solo su Internet.
Il contatto con la gente, con i luoghi, l'acquisire la fiducia e la stima di chi incontrandoci si rendeva conto dei sacrifici che facevamo (economici e di stress) solo ed esclusivamente in nome di un nostro condiviso ideale di miglioramento della società italiana in generale, con una attenzione particolare al futuro scolastico e lavorativo, nella legalità, dei nostri giovani.
Tutto questo abbiamo fatto ed oggi siamo orgogliosi quando ci rendiamo conto che questo lavoro non è stato inutile. Le nostre agende dal lontano 1997, anno in cui fondammo l'associazione LAPIS, restano a testimoniare i meriti di tutte le persone incontrate, i luoghi, le analisi dei dati raccolti. Ma soprattutto sono indelebili nel nostro ricordo e nel nostro cuore gli occhi dei nostri interlocutori e il calore delle mani che abbiamo strette.
Marilena Farruggia Venturi
presidente della LAPIS
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