FOGLIO LAPIS - GIUGNO - 2014

 
 

Trattato sul se sia più pietoso costruire una prigione in riva al mare o in un posto triste e desolato – Qualche considerazione sull'insegnamento di Giordano Bruno – Il protagonista di questa Fantastica è un singolare personaggio che è presidente, fra le altre cose, di un'associazione di poesia dal nome davvero intrigante – Che cosa distingue i Domenicani dai Dominicani

 

Gli scienziati credono
che la nostra parte solida
è il venti per cento soltanto.
Noi sappiamo che non è acqua ma pianto.
“Le cose che ignoriamo sono in cammino”.
In quale palude del cuore finiscono i rospi
che siamo costretti a ingoiare?...
Il mio cuore è un erbario
piccole foglie secche screpolate
guardo dentro le noci
per scoprire il segreto dell’albero
andare restare
che ridicolo dilemma
cervello di vetro
capelli che non hanno
mai visto fiocco
Ecco la fiamma!
dicevi accoccolato rovistando il camino
e non vedevo che neve
alzarsi da legno di ghiaccio
vedevo più lontano i gatti
quando stringono gli occhi
a fessura guardano il muro
fra amore e paura
Nessuno interferisca in nessun modo
si abbassi la griglia del ponte levatoio
Enormi pietre rotonde ruotano
nei cieli
alcune sono abitate
altre ancora dormono
sognando DNA…

Trascrivo quanto mi ha suggerito di fare Giordano Bruno, nato Filippo Bruno, filosofo, scrittore e frate domenicano, arso vivo come eretico a Roma il 17 febbraio 1600 nella piazza di Campo de’ Fiori.

Taino Taini sopraggiunse nell’attuale Santo Domingo seguendo la deriva dei continenti, secondo il dettato del suo DNA. Racconta una leggenda accreditata presso l’ambasciata italiana a Santo Domingo, soppressa quest’anno per ragioni economiche, che il Taino visse quanto Medusalemme: un’eternità, proseguendo da quando si videro le calotte polari disciolte. Taino Taini sopravvisse al limite del discioglimento, braccato da una crisi economica senza precedenti. Ne andava di mezzo l’economia del pianeta, sotto il profilo ambientale, sia naturalistico che umano.

Secondo rimasugli di informazioni raccolte sotto mentite spoglie, a ragion veduta della soppressa ambasciata italiana a Santo Domingo, sappiamo che Taino Taini ha fondato una religione: “Gli adoratori del mare da terra”, che si officia ammirando il mare con le lacrime agli occhi da scogli, promontori, terrazze. Religione di cui lui stesso è il papa o la mama. È infine presidente dell’associazione di poesia: “Mangiano le farfalle e, se sì, mangiano puntuali, a mezzodì?”, carica che gli dà il diritto di indossare un paio di ali finte anche fuori dal carnevale.

L’assurdo
Bambini con la barba.
Paradoxa
Santo Domingo è abitata da Domenicani e Dominicani.

I Domenicani, seguaci del papa, sono ossessionati da quello che viene chiamato “pensiero divergente”. Il 19 agosto 1556, lo studente Pomponio Algerio, è bruciato vivo a piazza Navona, a Roma, in una caldaia d’olio bollente.

I Dominicani, seguaci della mama, credono veramente che il denaro sia lo sterco del demonio, come ha ribadito recentemente papa Francesco. Per spostarsi sull’isola di Santo Domingo, salgono sopra i guagua, mezzi di trasporto locali, li riempiono all’inverosimile, mentre il conducente appallottola i soldi che gli danno per il pedaggio e li ficca nel portacenere… È vero! L’ho visto fare io, con questi miei occhi. E tutte le volte è così! Una scatola magica che, come già accaduto per la casa della Madonna a Loreto, dovrebbe recarsi in volo in Vaticano. Come la chiocciola, che dall’infanzia del mondo viaggia con la propria casa sulle spalle.

 

nota

Per rendere più agevole l’escursione sapienziale di questa fantastica, ricordo che si chiamano Taini gli aborigeni di Santo Domingo. Se poi si riprende metà isola a caso, messina (la “piccola messa”) e denaro combaciano perfettamente, come l’ambiente quadra a puntino con le capacità che il DNA ci ha messo a disposizione.

                                                          Filippo Nibbi 
                                         

    


                                                  

 
 

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