Un'inchiesta
della Commissione di Bruxelles condotta in 32 paesi (i 28
dell'Unione più l'Islanda, il Lichtenstein, la Norvegia e
la Turchia) analizza la crisi della professione docente,
le sue cause e i possibili rimedi – Un problema
economico e un problema d'immagine frenano la propensione
dei giovani a indirizzarsi verso l'insegnamento – Fra le
proposte della Commissione un pre-salario durante la
formazione, in cambio dell'impegno a otto anni in cattedra
Insegnare
è una bellissima professione, ma con i tempi che corrono
richiede, oltre alla vocazione, qualcosa di molto simile
allo spirito di sacrificio. Il problema non riguarda
soltanto l'Italia ma coinvolge i docenti di tutti i paesi
d'Europa. Ovunque c'è carenza d'insegnanti, e nel fuoco del
problema figurano due cause fondamentali: il lavoro è mal
retribuito, l'immagine del docente nella società non ha più
da tempo l'antico prestigio. La Commissione dell'Unione
Europea ha deciso d'indagare su questo fenomeno, che
riguardando la scuola ha evidenti ripercussioni sul futuro
di tutti noi, ordinando un 'inchiesta sulla condizione
docente in trentadue paesi: i ventotto dell'Unione più
l'Islanda, il Lichtenstein, la Norvegia e la Turchia.
Sono
stati interpellati più di ottantamila fra insegnanti,
studenti e capi d'istituto. Il verdetto è praticamente lo
stesso in tutti i paesi considerati, a parte qualche diversa
accentuazione locale. La professione docente è in crisi,
nel senso che non esercita più sui giovani quell'attrattiva
che una volta la contraddistingueva. Molti docenti
dichiarano di avere scelto questo mestiere per vocazione, ma
un terzo degli intervistati conta di cambiare lavoro,
nonostante la crisi renda ben difficile trovare altri
sbocchi. Inoltre il progressivo invecchiamento della
popolazione rischia di peggiorare le cose, soprattutto in
paesi come l'Italia, la Germania, la Svezia dove questa
tendenza demografica è più pronunciata che altrove.
L'indagine
ordinata dalla Commissione vuole avere carattere
propositivo. Infatti il rapporto finale porta un titolo
pragmatico e orientato verso il futuro: Come rendere più
attraente il mestiere d'insegnante. Appunto, come
renderlo più attraente? Secondo lo stile caratteristico
degli organi dell'Unione Europea, è stata preparata una
lista di raccomandazioni che vengono rivolte ai governi.
Prima di tutto le retribuzioni, che devono essere adeguate
all'elevato livello di studi richiesto per accedere a questa
professione. Poi si suggerisce di premiare il merito,
accelerando gli aumenti di stipendio per gli insegnanti più
efficienti (ovviamente questa raccomandazione apre il
problema della valutazione). Altra proposta interessante,
l'istituzione di un pre-salario da garantirsi ai giovani
durante la formazione, condizionato all'impegno di
esercitare la professione docente per almeno otto anni. E
ancora si accentua la necessità di una formazione continua
che dovrebbe essere obbligatoria e gratuita.
Gli
esperti della Commissione di Bruxelles raccomandano infine
di curare l'immagine del docente, restituendole quel ruolo
di prestigio nella società di cui godeva un tempo. Si
tratta di elaborare una strategia di comunicazione in modo
che il cinema, la televisione, la stampa vedano nel docente
quello che realmente è: una figura chiave da cui dipende in
buona misura il nostro futuro. Tutti propositi bellissimi,
che purtroppo dipendono da un'adeguata disponibilità di
risorse. E con i tempi che corrono non c'è da farsi troppe
illusioni, almeno nel breve termine.
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f. s.
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