FOGLIO LAPIS - GIUGNO - 2014

 
 

Il caso delle ragazze rapite in Nigeria da terroristi ostili all'educazione femminile – Sulla base di un'interpretazione fanatica dei precetti coranici, costoro confinano il ruolo della donna alla sola funzione riproduttiva – La mobilitazione internazionale e la difficoltà di agire in un paese sconvolto dalla violenza – Sul fronte della condizione femminile, atroci notizie anche dall'India, dove negli stupri di gruppo il disprezzo per la donna s'intreccia con l'ostilità di casta

 

In buona parte del pianeta se la passa davvero male, l'altra metà del cielo. Il caso delle duecento ragazze rapite in Nigeria dall'organizzazione di fanatici islamisti denominata Boko Haram ha suscitato profonde emozioni nel mondo intero. I terroristi se ne sono impadroniti lo scorso 14 aprile, sottraendole alla scuola che frequentavano nel nord del grande paese africano. Secondo una delirante interpretazione del verbo coranico le donne devono essere sottratte all'istruzione, la loro funzione è puramente ed esclusivamente riproduttiva. Sembra incredibile che nel terzo millennio ormai inoltrato sopravviva ancora una simile concezione della donna, ovviamente contraddetta non soltanto dal pensiero prevalente nelle nostre società occidentali, ma anche da quella parte del mondo musulmano che non vuol saperne di fanatismo e violenza.

Da quel 14 aprile è stato un moltiplicarsi di manifestazioni, all'insegna di un motto, bring our girls back, restituiteci le nostre ragazze, che accomuna il dolore delle famiglie nigeriane coinvolte e lo sdegno di tutto il mondo civile. Finora è stato un rincorrersi di notizie contrastanti: il luogo della detenzione scoperto, poi mutato, i terroristi che sottopongono le rapite ai più retrogradi vincoli della sharia, la legge islamica che quel movimento, ispirato alla visione e alle gesta di al Qaeda, interpreta in modo addirittura caricaturale. Sono arrivati a minacciare di vendere le ragazze ai migliori offerenti, mentre le pressioni sul governo nigeriano, perché affidi la soluzione del caso alle forze armate, si scontrano con le ovvie preoccupazioni per la sicurezza degli ostaggi. Si parla di un possibile scambio con militanti prigionieri di Boko Haram, ma i contatti con i terroristi sono difficili e precari. Sullo sfondo un paese in preda alle violenze intertribali e interreligiose: villaggi a ferro e fuoco, chiese distrutte, ritorsioni, stragi di civili.

Il caso delle ragazze nigeriane non è la sola testimonianza della difficoltà di essere donna in certi ambienti. L'attualità ci offre anche sconvolgenti notizie provenienti dall'India, dove nonostante le numerose sentenze di condanna a morte non si placa l'ondata degli stupri di gruppo, non di rado seguiti dall'uccisione delle vittime. L'immagine delle due bambine impiccate a un albero di mango dopo le più bestiali violenze ha inorridito il mondo intero. Negli ultimi episodi si registra addirittura la partecipazione di uomini della polizia. Il fenomeno è reso ancor più sconvolgente dal fatto che non è soltanto il disprezzo per la donna, considerata un semplice oggetto di abuso sessuale, a muovere gli aggressori, ma anche l'antico pregiudizio di casta. Infatti le donne prese di mira appartengono spesso alla casta dei dalit, o paria, i cosiddetti intoccabili. I loro corpi, le loro vite, non hanno alcun valore nella percezione tradizionale che ancora sopravvive in certi contesti rurali o nelle periferie degradate delle metropoli indiane.

In un confronto drammatico fra passato e futuro, il modello per il superamento di queste incrostazioni culturali viene dal vicino Pakistan: è il caso di Malala Yousafzai, la ragazza che dopo essere scampata, sia pure gravemente ferita, a un attentato dei talebani (ce l'avevano con lei, ancora una volta, perché pretendeva di andare a scuola!), è diventata un'icona della riscossa femminile, del diritto della donna alla parità dei diritti e in particolare all'istruzione.

                                                          l. v. 
                                         

    


                                                  

 
 

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