FOGLIO LAPIS - GIUGNO - 2013

 
 

Era l'autunno del 1997 quando presso uno studio notarile di Arezzo fu costituita la Lapis - Nella primavera dell'anno successivo uscì il primo numero di questo periodico, allora in forma cartacea – Dal convegno sulla dispersione scolastica a quello sulle alternative al carcere, dall'indagine sulle esperienze educative dei giovani al corso di educazione alla legalità – E ora, con l'apertura di una Casa di Accoglienza per minori, il passaggio dallo studio all'azione

 

Questo che state leggendo è l'ottantaquattresimo numero del Foglio Lapis. Il primo uscì in forma cartacea nel maggio del 1998, Salvare l'infanzia era il titolo dell'articolo di apertura. A partire dal quindicesimo numero, uscito nel settembre del 1999, il Foglio Lapis continuò le pubblicazioni in forma digitale. Per tutti questi anni, è stato per così dire l'interfaccia della Lapis, Libera associazione per il progresso dell'istreuzione, che era stata costituita nell'autunno del 1997 in uno studio notarile di Arezzo, e il vasto mondo di chi s'interessa in vario modo ai problemi dell'educazione. É stato attraverso questo periodico che la Lapis, Libera associazione per il progresso dell'istruzione, poi divenuta Onlus, ha illustrato le proprie attività.

Sedici anni sono tanti, e tante sono state le nostre iniziative. A partire dal convegno che nell'ottobre 1997 ad Arezzo tenne a battesimo la Lapis, sul tema spinoso della dispersione scolastica. Fu questo infatti, il dramma dei “ragazzi perduti” dalla scuola, secondo la celebre espressione di don Lorenzo Milani, il punto di partenza delle nostre attività. Emerse subito che il fenomeno era largamente sottovalutato, per questo cercammo di approfondirlo attraverso un sondaggio condotto d'intesa con le autorità militari. fra i giovani di leva di tre province (c'era ancora la coscrizione obbligatoria): ne emerse una realtà sconcertante, minimizzata dalle statistiche ufficiali.

Dal tema della dispersione non tardammo poi a stabilire il collegamento con varie forme di disagio sociale, dalla povertà al degrado suburbano, dalla tossicodipendenza alla microcriminalità: a questo punto furono le tematiche della legalità a imporsi alla nostra attenzione, come cause e contemporaneamente effetti della dispersione. Ci parve che la risposta dello stato a questa sfida fosse esclusivamente repressiva: per approfondire questo tema organizzammo a Cortona, nell'aprile del 2007, un convegno internazionale sul tema delle alternative al carcere. Ne risultò con plastica evidenza la necessità di aggredire la devianza giovanile intervenendo sul contesto sociale, piuttosto che riempiendo le carceri minorili.

Di molte altre iniziative questo giornale ha riferito in tutti questi anni: dal programma Leggi la legge che si propone di illustrare in modo nuovo gli articoli e i principi della Costituzione, alla riuscitissima mostra itinerante sugli abbecedari di tutto il mondo, dall'educazione alla civiltà acustica (Non rompermi i timpani) alla ricerca dei modi per diffondere fra i ragazzi, attraverso l'arte la musica e lo sport intesi come forme universali di comunicazione, l'attitudine al dialogo e al confronto. Tutti programmi e proposte che sono dettagliatamente illustrati nel nostro sito www.lapisonlus.org.

L'iniziativa di cui Mauro Meschini riferisce qui a fianco segna un salto di qualità della Lapis Onlus. Aprire una Casa di accoglienza per minori disagiati, dopo tanti anni di approfondite riflessioni sul malessere infantile e giovanile, è per così dire un passaggio dalla teoria alla pratica. Abbiamo lungamente studiato il problema, adesso ci si offre l'opportunità di contribuire, lavorando sul concreto, alla ricerca delle possibili soluzioni. Sulle attività della nostra Casa di Faltona i lettori del Foglio Lapis saranno periodicamente informati.

                                                          r. f. l. 
                                         

    


                                                  

 
 

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