Era
l'autunno del 1997 quando presso uno studio notarile di
Arezzo fu costituita la Lapis - Nella primavera dell'anno
successivo uscì il primo numero di questo periodico,
allora in forma cartacea – Dal convegno sulla
dispersione scolastica a quello sulle alternative al
carcere, dall'indagine sulle esperienze educative dei
giovani al corso di educazione alla legalità – E ora,
con l'apertura di una Casa di Accoglienza per minori, il
passaggio dallo studio all'azione
Questo
che state leggendo è l'ottantaquattresimo numero del Foglio
Lapis. Il primo uscì in forma cartacea nel maggio
del 1998, Salvare l'infanzia era il titolo
dell'articolo di apertura. A partire dal quindicesimo
numero, uscito nel settembre del 1999, il Foglio Lapis continuò
le pubblicazioni in forma digitale. Per tutti questi anni,
è stato per così dire l'interfaccia della Lapis, Libera
associazione per il progresso dell'istreuzione, che era
stata costituita nell'autunno del 1997 in uno studio
notarile di Arezzo, e il vasto mondo di chi s'interessa in
vario modo ai problemi dell'educazione. É stato attraverso
questo periodico che la Lapis, Libera associazione per il
progresso dell'istruzione, poi divenuta Onlus, ha illustrato
le proprie attività.
Sedici
anni sono tanti, e tante sono state le nostre iniziative. A
partire dal convegno che nell'ottobre 1997 ad Arezzo tenne a
battesimo la Lapis, sul tema spinoso della dispersione
scolastica. Fu questo infatti, il dramma dei “ragazzi
perduti” dalla scuola, secondo la celebre espressione di
don Lorenzo Milani, il punto di partenza delle nostre
attività. Emerse subito che il fenomeno era largamente
sottovalutato, per questo cercammo di approfondirlo
attraverso un sondaggio condotto d'intesa con le autorità
militari. fra i giovani di leva di tre province (c'era
ancora la coscrizione obbligatoria): ne emerse una realtà
sconcertante, minimizzata dalle statistiche ufficiali.
Dal
tema della dispersione non tardammo poi a stabilire il
collegamento con varie forme di disagio sociale, dalla
povertà al degrado suburbano, dalla tossicodipendenza alla
microcriminalità: a questo punto furono le tematiche della
legalità a imporsi alla nostra attenzione, come cause e
contemporaneamente effetti della dispersione. Ci parve che
la risposta dello stato a questa sfida fosse esclusivamente
repressiva: per approfondire questo tema organizzammo a
Cortona, nell'aprile del 2007, un convegno internazionale
sul tema delle alternative al carcere. Ne risultò con
plastica evidenza la necessità di aggredire la devianza
giovanile intervenendo sul contesto sociale, piuttosto che
riempiendo le carceri minorili.
Di
molte altre iniziative questo giornale ha riferito in tutti
questi anni: dal programma Leggi la legge che si
propone di illustrare in modo nuovo gli articoli e i
principi della Costituzione, alla riuscitissima mostra
itinerante sugli abbecedari di tutto il mondo,
dall'educazione alla civiltà acustica (Non rompermi i
timpani) alla ricerca dei modi per diffondere fra i
ragazzi, attraverso l'arte la musica e lo sport intesi come
forme universali di comunicazione, l'attitudine al dialogo e
al confronto. Tutti programmi e proposte che sono
dettagliatamente illustrati nel nostro sito www.lapisonlus.org.
L'iniziativa
di cui Mauro Meschini riferisce qui a fianco segna un salto
di qualità della Lapis Onlus. Aprire una Casa di
accoglienza per minori disagiati, dopo tanti anni di
approfondite riflessioni sul malessere infantile e
giovanile, è per così dire un passaggio dalla teoria alla
pratica. Abbiamo lungamente studiato il problema, adesso ci
si offre l'opportunità di contribuire, lavorando sul
concreto, alla ricerca delle possibili soluzioni. Sulle
attività della nostra Casa di Faltona i lettori del Foglio
Lapis saranno periodicamente informati.
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r. f. l.
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