La splendida trovata del Liceo Einstein di Torino:
un gruppo di giovani dell’Aquila ospiti delle famiglie
dei loro compagni torinesi, che hanno organizzato un
soggiorno ricco di incontri e esperienze – L’idea era
nata pochi mesi dopo il disastro, quando un gruppo di
liceali dell’Einstein diede vita nella città
terremotata a un programma di animazione rivolto ai
coetanei abruzzesi – Poi l’iniziativa ha assunto i
caratteri di vero e proprio scambio culturale
Sfida
e novità. E poi bisogna osare! Questi sono i due
ingredienti per arrivare ad un progetto innovativo come
quello che ha realizzato il Liceo Einstein di Torino. Invece
della solita gita scolastica, che spesso risulta una noiosa,
se non addirittura una pericolosa, perdita di tempo, i
docenti e gli studenti del Liceo Einstein hanno pensato ad
un vero e proprio scambio culturale in cui accogliere una
classe di ragazzi provenienti da L’Aquila permettendo loro
di fare, ad un prezzo ridottissimo, un vero viaggio di
istruzione! È accaduto a Torino dove alcuni studenti di 16
anni dell’Istituto Einstein del Liceo Linguistico e Socio-psicopedagogico hanno ospitato e accolto
nelle loro famiglie 18 studenti dell’Istituto Duca
d’Aosta de L’Aquila. Il Progetto è nato innanzitutto
per continuare a sostenere i ragazzi abruzzesi.
In
realtà la prima sfida era avvenuta nell’estate 2009. A
pochi mesi dal sisma un gruppetto di studenti, sempre
dell’Einstein, insieme a una loro professoressa partono
come volontari per stare una settimana in una tendopoli de
L’Aquila. Iniziano a seguire le attività legate alla
scuola, poi, coinvolti dalla Protezione Civile del campo di
Sant’Elia, i cinque studenti con la loro professoressa
diventano il punto di aggregazione del campo: serate
danzanti, tombolate, gite all’Acqua Park di Teramo o al
teatro D’Annunzio di Pescara! La settimana è stata così
intensa che le amicizie nate in quei pochi giorni, con le
persone del posto, con i funzionari della Protezione civile,
con i volontari della Croce Rossa sembrano legami radicati
da anni. Nasce quindi l’idea di non interrompere ciò che
si è instaurato e di continuare, in qualche modo, il
sostegno alla popolazione aquilana. L’esperienza di
gratuità vissuta nel luglio 2009 non può rimanere solo un
momento fugace e conclusosi nell’arco di sette giorni.
A
settembre parte quindi presso il Liceo Linguistico e
Socio-psicopedagogico il Progetto Abruzzo UNITI
RICOSTRUIAMO che coinvolge ben tre classi seconde (IID,
IIL, IIC) e un gruppo di 4 docenti in stretta collaborazione
con il Dirigente Scolastico. Nel Progetto sono coinvolte
anche le famiglie degli allievi che dimostrano una
disponibilità sorprendente. I ragazzi di Torino non si
limitano però a dare la loro disponibilità per garantire
vitto e alloggio agli ospiti abruzzesi; il loro compito è
quello di mobilitarsi per rendere il soggiorno dei loro
coetanei aquilani il migliore possibile! Si occupano insieme
ai docenti di tutta l’organizzazione della settimana di
visita: itinerari, biglietti dei pullman, degustazione di
prodotti tipici, incontri culturali, serata di canti e balli
e, soprattutto, visita guidata della città. Ogni studente
di Torino impara a fare da cicerone! Raccoglie informazioni
sulla storia della propria città, prepara una piccola
presentazione su un monumento cittadino, di esercita,
durante le vacanze pasquali, come giuda turistica tra le vie
della città!
Arrivano
poi i giorni tanto attesi della visita: 12-17
aprile 2010! I ragazzi si conoscono; la timidezza
reciproca dura pochi istanti. Inizia una settimana intensa e
coinvolgente. “Non ho mai guardato la televisione o
giocato al computer questa settimana, prof!” dice una
ragazzina alla fine dei sette giorni, quasi stupendosi di se
stessa. Ogni giorno è ricco di iniziative: a scuola o in
giro per la città di Torino. Si mobilita la Protezione
Civile di Bolzano (presente in Abruzzo nel Campo di
Sant’Elia) e quella di Torino (presente in Abruzzo nel
Campo di Calascio) per un incontro con i ragazzi in cui
emerge il concetto fondamentale per cui la Protezione Civile
siamo noi (!) con i gesti, le decisioni e gli atteggiamenti
che quotidianamente assumiamo. Si visita il centro storico
di Torino, la Venaria Reale, il Museo egizio e il Museo del
Cinema, la Sacra Sindone. Tutto il giorno si sta insieme, si
cammina, si canta, si mangiano i panini preparati con tanta
cura dalle famiglie ospitanti.
Molti
sono inoltre gli episodi di generosità da parte di realtà
torinesi di spicco, contattate per l’occasione: la Juventus
Football Club ospita i ragazzi dell’Abruzzo per una
visita speciale nella loro Sala delle Coppe con la
partecipazione speciale di Pessotto; il Caffè
Baratti&Milano offre la possibilità di degustare la
tipica bevanda torinese Bicerin
e consegna in omaggio prodotti artigianali di ottima qualità;
l’oratorio salesiano Michele Rua permette di organizzare
nei suoi locali la serata conclusiva della visita! Insomma,
una catena di iniziative di solidarietà fatte tutte con
intensità e gusto!
Sicuramente
quindi l’iniziativa ha raggiunto con successo gli
obiettivi prefissati sia per le attività culturali promosse
sia per il coinvolgimento e l’impegno di ciascuno
(docenti, studenti, famiglie), ma il contributo più grande
è stato l’inaspettato arricchimento umano degli studenti
di entrambe le scuole.
Alla
fine della settimana così alcuni ragazzi commentano
l’esperienza vissuta:
Da questa settimana ho imparato che
nella vita la felicità è una cosa semplice e pulita,
facile da trovare in una vera amicizia, nata anche in pochi
giorni. Non credevo che in così poco tempo qualcuno potesse
entrare dentro di me e rimanerci per sempre, ora invece ci
credo. Se prima avevo paura di affezionarmi tanto a qualcuno che non
potevo rivedere, ora ho capito che ne vale sempre la pena. (Alessia
M.)
Ora mi sento più ricca dentro, mi
sento più grande, più capace di amare. (Alessia
C.)
Prima cosa era per me un amico? Era
una persona con cui passare i pomeriggi e basta. Ora so che
un amico è un tesoro da custodire, da proteggere, la cui
amicizia va coltivata. E so che durerà per sempre. (Clarissa)
Poche volte nella mia vita mi sono
sentita davvero apprezzata per quella che sono, per il mio
fisico, per il mio carattere. Ed è una sensazione
inspiegabile.
(Vanessa)
Ho imparato che davanti alle
situazioni drammatiche e difficili siamo tutti uguali,
proviamo tutti lo stesso orrore e che in quei momenti serve
solamente restare tutti uniti per rialzarsi in piedi. I
ragazzi dell’Abruzzo mi hanno fatto capire quanto siano
inutili le cose materiali e quanto siano importanti gli
amici che ti stanno accanto e ti sorridono sempre. (Martina)
In così poco tempo si sono create
amicizie che potrebbero durare una vita.
(Francesca)
Sono
convinta che questo è solo l’inizio di qualcosa di grande
e di vero. (Giorgia)
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Cristina Zeni
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