FOGLIO LAPIS - GIUGNO - 2006

 
 

L’importanza educativa del libro precede la possibilità di leggere: si tratta infatti in età prescolastica di un “giocattolo” al quale i bambini prestano particolare attenzione – È bene approfittarne, per gettare i semi di un’attitudine che i passi successivi renderanno essenziale nella percezione di chi cresce  – Le capacità di apprendimento dei piccolissimi sono straordinarie: proprio su questa constatazione si fonda un’iniziativa non a caso denominata “Nati per leggere”
 

 

L’idea per questa esposizione di considerazioni derivate da esperienze anche personali, nasce da una libera ricerca in libreria delle pubblicazioni per bambini piccolissimi che ancora non sanno leggere, ma che per naturale curiosità e cupidigia di imparare possono maneggiare prestissimo libri  piccoli, ma anche più grandi di loro. Per pura casualità vengo a  conoscenza di corsi di poche sedute che le biblioteche organizzano in collaborazione con i pediatri. I corsi “Nati per leggere” sono promossi a livello nazionale dell’Associazione Culturale pediatri CP e dall’Associazione Italiana  Biblioteche  AIB e dal Centro per la Salute del Bambino CSB.

Mi piace la similitudine con una disciplina sportiva e la consapevolezza del ruolo che i genitori e gli insegnanti, ma anche i nonni ricoprono come “frazionista” nella corsa a staffetta dove, ad un certo punto del percorso, in zona di cambio, si passa il testimone costituito, in questo caso, non dalla bacchetta, ma da un bel sacchetto di semi, il più ricco possibile, che servirà come base di partenza verso la più bella avventura del sapere, attraverso gli studi, le ricerche, lo sviluppo personale, l’approfondimento, la specializzazione, selezionando, collezionando, catalogando tutto quello che si può. Tutto questo non finirà mai anche se a certe tappe, ci saranno scelte da fare, impegni da assumere, esami da sostenere, fare fruttare con successo le competenze acquisite a beneficio della propria vita e della società. E per arrivare a questo, sono convinta, occorre iniziare subito, appena un bambino nasce, per non sprecare la grande capacità di apprendimento che dimostrano i bambini, anche molto prima di quando noi ce ne rendiamo conto.

Qualcuno ha tentato di frenare il mio entusiasmo insinuando che se un bambino viene stimolato, motivato, arricchito e incoraggiato, troverà poi scontati e noiosi i programmi scolastici e dovendo stare al passo con altri bambini non altrettanto preparati subirà una battuta  di arresto. Se si dovesse verificare questo caso i genitori insieme agli insegnanti dovranno trovare una soluzione, nella scuola o fuori di essa per evitare l’appiattimento delle punte senza sottovalutare o mettere sotto accusa nessuno.

Nei  corsi “Nati per leggere”, che ho seguito a Bologna, ho trovato  persone che la pensano come me. Alla prima  lezione mi sono trovata tra giovani mamme, educatrici di asili nido e materne, nessun’altra nonna, ma fortunatamente una coppia di futuri genitori in attesa del loro primo bambino che hanno pensato bene di mettersi avanti con i lavori. In totale 18/20 persone. Il corso sinceramente meritava di più. Il bravissimo conduttore ha illustrato gli obiettivi degli incontri: fornire ai presenti una immaginaria guida nella scelta delle pubblicazioni tra quelli che riempiono gli scaffali delle librerie nel settore ragazzi. É importante saper scegliere, sia tenendo conto dell’età, ma anche del temperamento del bebè, che se apparentemente non dimostra interesse subito, ha il diritto del rispetto dei suoi tempi. Ogni bambino risponderà come e quando sarà pronto senza nessuna forzatura. Intanto il suggerimenti sono di circondare il bambino dei suoi giocattoli senza trascurare i libri, che da 0 a 6 anni sono da considerare al pari dei giocattoli, con qualche attenzione in più.

Il libro si sfoglia insieme ai genitori, che lo raccontano, lo interpretano, ma lo si lascia anche in mano al bambino che da quando comincia a stare seduto, impara a voltare le pagine  sia che siano di stoffa, cartonate o plastificate, a osservare i colori a riconoscerli e distinguerli, a guardare le immagini, a interpretare le situazioni e a provare emozioni. Piano piano prenderà confidenza con i suoi libri e ogni volta che li guarderà scoprirà sempre più di comprenderli meglio fino a che sarà lui a raccontarci  la storia come lui l’ha congegnata. I progressi saranno visibili ed incoraggianti, ne ho la testimonianza diretta con la mia nipotina che ha appena compiuto due anni ma che tornando da una vacanza lontano da casa, ha confidato alla mamma che le erano mancate alcune delle cose rimaste a casa tra cui i suoi libri.

Si possono attingere dettagliate informazioni  sul progetto “Nati per leggere”, come nasce, benefici e importanza della lettura ed elenco degli aderenti al progetto divisi per regione sul sito www.natiperleggere.it ed in particolare per conoscere come il progetto è stato realizzato a Bologna (www.bibliotecasalaborsa.it/ragazzi/).

Nello stesso periodo del corso “Nati per leggere” mi sono trovata a dover assistere ad un ciclo di conferenze promosse dall’associazione per cui lavoro in cui ricercatori in campo medico esponevano i risultati ottenuti descrivendo i progetti di ricerca nei quali erano impegnati. I relatori, docenti, medici e scienziati impegnati nei vari settori della ricerca  oncologica si rivolgevano a studenti, colleghi, assistenti e borsisti. Io ero in rappresentanza dell’Associazione finanziatrice. Di quanto venne esposto, io non capivo quasi nulla, tutta la terminologia era strettamente scientifica, piena di sigle, formule, espressioni tecniche, i grafici pressoché illeggibili. Vedevo tutti quei giovani, col camice bianco, attenti ed interessati, che prendevano appunti e si scambiavano esperienze. Al termine il coordinatore degli incontri rivolse parole di ringraziamento all’AIRC, per l’impegno nella raccolta di fondi da destinare al finanziamento della ricerca e grazie ai quali i risultati esposti erano stati raggiunti. Sono uscita felice  pensando a quel testimone costituito da buoni semi che quei ragazzi avranno ricevuto dai genitori e dagli insegnanti e a come hanno  saputo portare a frutto con impegno, costanza e determinazione a beneficio dell’intera società.

Credo sia fondamentale per ogni persona che si occupa di  uno o più bambini,  essere consapevole della responsabilità del ruolo che  ricopre, e non perdere di vista che il loro futuro dipenderà molto da quello che saprà trasmettere loro. Se avrà saputo stimolare la curiosità, l’osservazione, l’immaginazione, la capacità di apprezzare la bellezza della natura e dell’arte, lo stupore per i fenomeni dell’universo e le idee geniali degli uomini, la creatività e l’inventiva, se avrà insegnato come vincere la noia, il dubbio, l’ignoranza,  il timore,  la sfiducia e l’indifferenza,  potrà dire di aver donato una grande ricchezza che nessuno potrà mai rubare e potrà essere usata per combattere  e difendersi dai  messaggi negativi che ci circondano.

In mezzo a tanto buio, qualche raggio di luce, come il progetto per la lotta all’analfabetismo in tutti i paesi del mondo e i corsi “Nati per leggere” ci aiutano a sperare che domani sarà un altro giorno e migliore di oggi .

                                                             Graziella Cupidi

 

 


                                                  

 
 

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