L’importanza
educativa del libro precede la possibilità di leggere: si
tratta infatti in età prescolastica di un
“giocattolo” al quale i bambini prestano particolare
attenzione – È bene approfittarne, per gettare i semi
di un’attitudine che i passi successivi renderanno
essenziale nella percezione di chi cresce
– Le capacità di apprendimento dei piccolissimi
sono straordinarie: proprio su questa constatazione si
fonda un’iniziativa non a caso denominata “Nati per
leggere”
L’idea per questa esposizione di considerazioni
derivate da esperienze anche personali, nasce da una libera
ricerca in libreria delle pubblicazioni per bambini
piccolissimi che ancora non sanno leggere, ma che per
naturale curiosità e cupidigia di imparare possono
maneggiare prestissimo libri
piccoli, ma anche più grandi di loro. Per pura
casualità vengo a conoscenza
di corsi di poche sedute che le biblioteche organizzano in
collaborazione con i pediatri. I corsi “Nati per
leggere” sono promossi a livello nazionale
dell’Associazione Culturale pediatri CP e
dall’Associazione Italiana
Biblioteche AIB
e dal Centro per la Salute del Bambino CSB.
Mi piace la similitudine con una disciplina sportiva e
la consapevolezza del ruolo che i genitori e gli insegnanti,
ma anche i nonni ricoprono come “frazionista” nella
corsa a staffetta dove, ad un certo punto del percorso, in
zona di cambio, si passa il testimone costituito, in questo
caso, non dalla bacchetta, ma da un bel sacchetto di semi,
il più ricco possibile, che servirà come base di partenza
verso la più bella avventura del sapere, attraverso gli
studi, le ricerche, lo sviluppo personale,
l’approfondimento, la specializzazione, selezionando,
collezionando, catalogando tutto quello che si può. Tutto
questo non finirà mai anche se a certe tappe, ci saranno
scelte da fare, impegni da assumere, esami da sostenere,
fare fruttare con successo le competenze acquisite a
beneficio della propria vita e della società. E per
arrivare a questo, sono convinta, occorre iniziare subito,
appena un bambino nasce, per non sprecare la grande capacità
di apprendimento che dimostrano i bambini, anche molto prima
di quando noi ce ne rendiamo conto.
Qualcuno ha tentato di frenare il mio entusiasmo
insinuando che se un bambino viene stimolato, motivato,
arricchito e incoraggiato, troverà poi scontati e noiosi i
programmi scolastici e dovendo stare al passo con altri
bambini non altrettanto preparati subirà una battuta
di arresto. Se si dovesse verificare questo caso i
genitori insieme agli insegnanti dovranno trovare una
soluzione, nella scuola o fuori di essa per evitare
l’appiattimento delle punte senza sottovalutare o mettere
sotto accusa nessuno.
Nei corsi
“Nati per leggere”, che ho seguito a Bologna, ho trovato
persone che la pensano come me. Alla prima
lezione mi sono trovata tra giovani mamme, educatrici
di asili nido e materne, nessun’altra nonna, ma
fortunatamente una coppia di futuri genitori in attesa del
loro primo bambino che hanno pensato bene di mettersi avanti
con i lavori. In totale 18/20 persone. Il corso sinceramente
meritava di più. Il bravissimo conduttore ha illustrato gli
obiettivi degli incontri: fornire ai presenti una
immaginaria guida nella scelta delle pubblicazioni tra
quelli che riempiono gli scaffali delle librerie nel settore
ragazzi. É importante saper scegliere, sia tenendo conto
dell’età, ma anche del temperamento del bebè, che se
apparentemente non dimostra interesse subito, ha il diritto
del rispetto dei suoi tempi. Ogni bambino risponderà come e
quando sarà pronto senza nessuna forzatura. Intanto il
suggerimenti sono di circondare il bambino dei suoi
giocattoli senza trascurare i libri, che da 0 a 6 anni sono
da considerare al pari dei giocattoli, con qualche
attenzione in più.
Il libro si sfoglia insieme ai genitori, che lo
raccontano, lo interpretano, ma lo si lascia anche in mano
al bambino che da quando comincia a stare seduto, impara a
voltare le pagine sia
che siano di stoffa, cartonate o plastificate, a osservare i
colori a riconoscerli e distinguerli, a guardare le
immagini, a interpretare le situazioni e a provare emozioni.
Piano piano prenderà confidenza con i suoi libri e ogni
volta che li guarderà scoprirà sempre più di comprenderli
meglio fino a che sarà lui a raccontarci
la storia come lui l’ha congegnata. I progressi
saranno visibili ed incoraggianti, ne ho la testimonianza
diretta con la mia nipotina che ha appena compiuto due anni
ma che tornando da una vacanza lontano da casa, ha confidato
alla mamma che le erano mancate alcune delle cose rimaste a
casa tra cui i suoi libri.
Si possono attingere dettagliate informazioni
sul progetto “Nati per leggere”, come nasce,
benefici e importanza della lettura ed elenco degli aderenti
al progetto divisi per regione sul sito www.natiperleggere.it
ed in particolare per conoscere come il progetto è stato
realizzato a Bologna (www.bibliotecasalaborsa.it/ragazzi/).
Nello stesso periodo del corso “Nati per leggere”
mi sono trovata a dover assistere ad un ciclo di conferenze
promosse dall’associazione per cui lavoro in cui
ricercatori in campo medico esponevano i risultati ottenuti
descrivendo i progetti di ricerca nei quali erano impegnati.
I relatori, docenti, medici e scienziati impegnati nei vari
settori della ricerca oncologica si rivolgevano a studenti, colleghi, assistenti e
borsisti. Io ero in rappresentanza dell’Associazione
finanziatrice. Di quanto venne esposto, io non capivo quasi
nulla, tutta la terminologia era strettamente scientifica,
piena di sigle, formule, espressioni tecniche, i grafici
pressoché illeggibili. Vedevo tutti quei giovani, col
camice bianco, attenti ed interessati, che prendevano
appunti e si scambiavano esperienze. Al termine il
coordinatore degli incontri rivolse parole di ringraziamento
all’AIRC, per l’impegno nella raccolta di fondi da
destinare al finanziamento della ricerca e grazie ai quali i
risultati esposti erano stati raggiunti. Sono uscita felice
pensando a quel testimone costituito da buoni semi
che quei ragazzi avranno ricevuto dai genitori e dagli
insegnanti e a come hanno
saputo portare a frutto con impegno, costanza e
determinazione a beneficio dell’intera società.
Credo sia fondamentale per ogni persona che si occupa
di uno o più bambini, essere
consapevole della responsabilità del ruolo che
ricopre, e non perdere di vista che il loro futuro
dipenderà molto da quello che saprà trasmettere loro. Se
avrà saputo stimolare la curiosità, l’osservazione,
l’immaginazione, la capacità di apprezzare la bellezza
della natura e dell’arte, lo stupore per i fenomeni
dell’universo e le idee geniali degli uomini, la creatività
e l’inventiva, se avrà insegnato come vincere la noia, il
dubbio, l’ignoranza,
il timore, la
sfiducia e l’indifferenza,
potrà dire di aver donato una grande ricchezza che
nessuno potrà mai rubare e potrà essere usata per
combattere e
difendersi dai messaggi
negativi che ci circondano.
In mezzo a tanto buio, qualche raggio di luce, come il
progetto per la lotta all’analfabetismo in tutti i paesi
del mondo e i corsi “Nati per leggere” ci aiutano a
sperare che domani sarà un altro giorno e migliore di oggi
.
Graziella
Cupidi
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