In pieno svolgimento il programma “un computer per tutti” – Riservato agli studenti al primo anno di scuola media superiore, prevede un “prestito d’onore” per acquistare un aggiornato strumento informatico – Il rimborso in due anni a rate mensili – L’opportunità che l’iniziativa venga confermata per i prossimi anni, in modo da garantire a tutti un facile accesso alle moderne tecnologie |
Ancora
nel momento in cui scriviamo (primi di giugno 2001) non sono
disponibili cifre, ma all’Abi, l’Associazione bancaria italiana
che collabora all’iniziativa, dicono che l’operazione scattata lo
scorso 10 aprile sta procedendo senza intoppi. Infatti vi hanno
aderito tutti gli istituti di credito associati nell’Abi. Per quelli
fra i circa 600 mila studenti italiani iscritti al primo anno delle
scuole medie superiori che non hanno ancora provveduto, c’è ancora
tempo fino alla fine del mese per ottenere un “prestito d’onore”
finalizzato all’acquisto di un computer. Basta che chiedano alla
segreteria del loro istituto un documento che certifichi
l’iscrizione e accompagnati dai genitori si presentino da un
rivenditore autorizzato e presso una banca per perfezionare il
credito. A
questo punto il rivenditore riceve un bonifico per un milione e 440
mila lire (743,70 euro) e dopo pochi giorni lo studente riceve a
domicilio un computer adeguatamente configurato con alcuni requisiti
minimi quali 64 Mb di memoria Ram, scheda audio, microfono, casse,
garanzia per tre anni con assistenza tecnica e guida alla
installazione. Il finanziamento, a tasso zero, verrà rimborsato in 24
rate mensili da 60 mila lire (30,99 euro), le due prime rate andranno
versate a titolo di garanzia al momento del contratto. Un sistema di
pagamento assolutamente “indolore” da una parte, dall’altra una
dotazione tecnologica di prim’ordine, finalmente non più riservata
alle sole famiglie a reddito medio-alto. Lanciato
con la finanziaria 2001, il programma “Un computer per crescere”
recepisce le indicazioni di un programma dell’Unione Europea
denominato eEurope 2002 e destinato ad assicurare a tutti i giovani
arrivati alle soglie dell’istruzione superiore un accesso facilitato
alle tecnologie informatiche. Al tempo stesso l’iniziativa si
collega con il programma triennale di sviluppo delle tecnologie
didattiche, lanciato dal ministero della Pubblica Istruzione nel 1997.
Partendo dalla constatazione che la diffusione nelle scuole degli
strumenti informatici è soddisfacente su scala nazionale soltanto al
livello medio superiore, mentre ai livelli precedenti dipende dalle
variabili situazioni locali, il programma si proponeva tre obiettivi:
promuovere la padronanza della multimedialità, migliorare
l’organizzazione della didattica, migliorare la professionalità
degli insegnanti. Rispetto
a queste finalità, garantire a ogni studente all’inizio delle
superiori la disponibilità personale dello strumento informatico
costituisce evidentemente una integrazione essenziale. Il programma
“un computer per crescere” è dunque un passo assai importante.
E’ fra l’altro previsto che i produttori aderenti all’iniziativa
possono non soltanto offrire dotazioni aggiuntive allo stesso prezzo,
o a costi supplementari rispetto all’importo del prestito, ma anche
proporre le stesse condizioni ai docenti e agli studenti iscritti agli
altri anni: ma in questi casi senza finanziamenti a tasso zero. Ovviamente
il mercato potenziale aperto dal programma è talmente vasto che
dovrebbe indurre i produttori a impegnarsi al meglio sul piano della
concorrenzialità delle offerte. Il ministero dell’Industria è
infine impegnato a verificare, attraverso una struttura appositamente
istituita, la qualità dei prodotti forniti attraverso il programma e
le modalità di distribuzione e di assistenza. Con questa iniziativa
la tanto auspicata informatizzazione del mondo della scuola dovrebbe
dunque compiere un salto di qualità. Ci si augura ovviamente che
l’operazione venga confermata e rilanciata nei prossimi anni. A questo punto la parola è ai produttori di software: tocca a loro intervenire nel delicato settore della didattica, che proprio in uno strumento come il computer, assai familiare ai ragazzi non per caso cresciuti a videogiochi, può ritrovare la perduta chiave d’accesso agli interessi giovanili, contribuendo così a superare una incomunicabilità ormai cronica. La parola anche ai docenti, fra i quali si sono segnalati fin qui non pochi casi di misoneismo rispetto alle nuove tecnologie, di fronte alle quali si sentono a volte in condizioni di svantaggio rispetto a questa inafferrabile generazione digitale, così agguerrita davanti al mouse e alla tastiera. In realtà il computer può solo aiutare l’insegnamento: le sue caratteristiche di strumento aggiornato, potente, multiforme, la sua capacità di spalancarsi sul mondo lo rendono non soltanto, assieme alla musica, un insostituibile terreno d’incontro con l’universo adolescenziale, ma anche un sussidio didattico impareggiabile, capace di allargare la lezione ben oltre le pareti dell’aula.
o.t. |