Quei
misteriosi messaggi etruschi affidati alla scrittura bustrofedica.
A Cortona, mamma di Troia e dunque nonna di Roma, l'avventura
di un agronomo e botanico che si dilettava di archeologia.
La preziosa funzione del museo di Chiusi

Regalo
di Natale
“Nello
scavare le fondamenta per la mia casina di campagna i muratori
hanno incontrato e sfasciato un muro etrusco: ho i Lucumoni
in cantina! Porsenna mi regge la tazza del cesso…
Che farete, adesso? Allibirete, finalmente?”
• Toh!...Il Nibbi …
L’ultimo
riconoscimento avuto da Gianni Rodari in vita è stato
al Museo Nazionale Etrusco di Chiusi: il MNEC, al contempo,
dilatazione quantistica del tempo. Fino a quest’anno,
compiuti 100 anni dalla nascita di Rodari
Guardo azzurro
Guardo al largo
Faccio una nave del mio sguardo
Da
Cortona, “mamma di Troia, nonna di Roma”, tra
“sì” e “meno”, tutto il mare
è il Trasimeno. Dicevano gli oracoli: “Se vuoi
costruire una barca, non radunare uomini per tagliare i
boschi, ma insegna loro la passione per mare vasto e infinito”.
Scrive
un ragazzino della scuola media: “Ci sono molte teorie
su quando gli Etruschi sono arrivati, ma a causa dei testi
brevi non si comprende molto. Inoltre, scrivevano da destra
a sinistra poi da sinistra a destra come rigirando un aratro,
con caratteri greci rovesciati. Pensavano che l’uomo
potesse conoscere il futuro,
quindi ricorrevano all’interpretazione dei segni navigando
in mare aperto come in una collezione perduta”.
LA COLLEZIONE PERDUTA E IL SOGNO ETRUSCO
DEL RAGAZZINO
S’era
sdoppiato il nome per gioco il ragazzino: Napo Leone: “L’interesse
per l’archeologia di Napoleone Passerini, discendente
del ricco conte Pietro Passerini di Cortona, fu eccezionalmente
precoce. Nel 1877, appena adolescente, possedeva già
una collezione di antichità etrusche di raro valore,
con oltre quattrocento vasi di terracotta, alcuni dei quali
di bucchero, risalenti all’età arcaica. Napo
Leone, che come vocazione aveva in realtà la scienza,
la botanica e l’agronomia, a un primo nucleo ereditato
dal padre aveva subito aggiunto i risultati degli scavi
effettuati nei suoi possedimenti di Bettolle e nel territorio
di Sinalunga, dove i suoi contadini avevano portato alla
luce una trentina di tombe etrusche. Alcuni dei più
vasi attici e bronzi etruschi della collezione li acquistò
invece dagli scavatori della zona i quali, nel 1879 a Foiano
della Chiana, avevano dissotterrato una necropoli con settanta
tombe… Che delusione!!! Quando Napoleone Passerini,
esponente della nobiltà della Val di Chiana, cominciò
presto a vendere molte delle opere in suo possesso, tanto
che una parte si sparpagliò in tutto il mondo, dal
Metropolitan di New York al Bible Lands museum di Gerusalemme,
e di un’altra Bonaparte si persero le tracce. Ecco
perché suona straordinario il fatto che la collezione,
o almeno il grosso di essa, fantastica e realistica!, si
trova oggi esposta al museo Archeologico di Firenze. Non
meno affascinanti dei 293 reperti nuovamente riuniti (tra
i quali vasi ateniesi con icone rarissime, e uno dei più
antichi vasi etruschi della produzione a figure rosse) sono
le vicissitudini che le hanno portati fino a noi. Quando
aveva diciassette Napo Leone aveva diviso la sua collezione
tra la tenuta di Bettolle e la sua villa a Scandicci Alto,
detta “Le Rondini”, dando origine a una video
novella. Dopo 150 anni, eccola qui! Una collezione che oltre
alla sua ricchezza e varietà ha un altro grande pregio,
l’essere testimonianza di un contesto territoriale
e culturale ben preciso: quello della Val di Chiana e in
particolare dell’aristocrazia di Chiusi tra il VII
e il II secolo a.C., di cui si documentano il pensiero,
le abitudini, il credo, i gusti. Ad accogliere il pubblico
della mostra, in corso fino al 30 giugno, ci sarà
poi la nuova app del museo Archeologico, finanziata dalla
Fondazione Cr di Firenze, che facilita e arricchisce la
visita”…
E
la cosa non finisce qui!... Prima di essere riassunto in
celo, il ragazzino redasse questo manifesto degli Antirealisti
a oltranza:
FARE
FOTOGRAFIE IMMAGINARIE!... è bellissimo!!!... Che
gioia! Mi piace tantissimo!!!... Liquefare la realtà,
disfarla, confonderla. Rendere molli i muri. Farli colare…
Scaraventare la realtà giù dalla sedia. Anzi,
dal suo pacchiano trono di cartapesta dorata su cui sta
seduta a darsi tutte quelle arie seduta stante, distante
le mille miglia e una notte…
The
MNEC, founded in 1871, among other things, aims to promote,
inspire and develop creativity in individuals…
Filippo Nibbi
p.s.
Cos’è il Passato remoto?
Una minestra di verdura dell’anno scorso?
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