Il
quotidiano di Toronto The Canadian Press affronta, partendo
dalle vicende di alcuni immigrati in cerca di lavoro,
il problema pei professionisti costretti a lavorare al
di sotto della loro formazione
Nancy
Morsi ha 24 anni, è nata negli Emirati Arabi Uniti,
è emigrata in Canada e si è laureata in Medicina
in una università irlandese. Ovviamente intendeva
completare la sua preparazione accademica facendo pratica
in un ospedale. Lavora invece, secondo quanto riferisce
il quotidiano di Toronto The Canadian Press, come assistente
medica. Secondo l’analisi del giornale canadese Nancy
fa parte di un gruppo numeroso di medici immigrati che opera
al di sotto delle loro competenze. La ragione consiste nel
fatto che una serie di cavilli burocratici rende a volte
difficile il riconoscimento delle credenziali formative
ottenute all’estero.
Un
altro esempio è quello di Hank Tasai, un ingegnere
meccanico ventinovenne che ha studiato a Taiwan e cerca
invano lavoro. Intanto sbarca il lunario facendo il fornaio
e il cameriere in un ristorante canadese, dedicando il tempo
libero alla ricerca di un’occupazione più consona
alla sua preparazione professionale. A parte la difficoltà
di riconoscere la laurea ottenuta nel lontano Paese asiatico,
in questo caso il giovane si sente spesso rispondere dai
potenziali datori di lavoro che è richiesta un’esperienza
pratica in un’impresa canadese. Siamo dunque di fronte
a uno spreco di competenze.
r. f. l.
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