Elaborata
a metà Novecento, ai tempi della sovranità
reuperata, la legge fondamentale conta 448 articoli. Tratteggia
l'immagine di una repubblica parlamentare e federale,
attenta alla tutela delle diversità etniche e culturali
ma anche alla coesione unitaria'
L'India
non è soltanto, dopo il recente sorpasso sulla Cina,
il Paese più popoloso del mondo: è anche la
più grande democrazia del pianeta. La sua Costituzione
risale agli anni attorno alla metà del Novecento,
che videro dopo il ritiro degli occupanti britannici l'affermarsi
del grande Paese come Stato sovrano, ed è considerata
la pietra angolare di questa repubblica parlamentare e federale.
Recentemente il quotidiano Times of India ha elencato i
pincipi fondamentali della legge costituzionale che i giovani
indiani dovrebbero considerare la base della loro identità
di cittadini responsabili e impegnati.
Il
testo comprende 448 articoli, preceduti da un preambolo
in cui sono riassunte le basi politiche e giuridiche sulle
quali si regge la struttura della repubblica. Due in particolare,
apparentemente contraddittori e dunque tali da richiedere
una duplice salvaguardia: da una parte la necessità
di uno Stato forte e coeso, dall'altra il dovere di tutelare
le diversità etniche e culturali dell'immenso Paese,
in cui si parla una ventina di lingue. Dunque il libero
ricorso a ogni espressione linguistica è garantito,
ma due sono gl idiomi ufficiali, inglese e hindi. La legislazione
assicura d'altra parte la tutela delle tradizioni e si sforza
di garantire a ogni diversità il potere d'influire
su ogni decisine di portata nazionale.
L'architettura
costituzionale indiana si fonda sulla seprazione dei poteri
(legislativo, esecitivo e giudiziario) e su una serie di
misure, in pratica di checks and balances, freni e contrappesi,
volte a garantire l'autonomia di ogni singolo potere. Animate
discussioni nel parlamento federale e nelle assemblee locali
accompagnano l'adozione di ogni misura legislativa, e al
centro dei dibattiti figura sempre il vitale rapporto fra
centro e periferia, caratteristico di ogni sistema federale.
Naturalmente tocca al sistema giudiziario, considerato comee
un vero e proprio guardiano dei diritti, il compito di vigilare
su questi delicati meccanismi, dii controllo.
Un'altra
peculiarità della Costituzione indiana consiste nello
sforzo di contemperare la garanzia dei diritti fondamentali
a tutela di ogni cittadino con i doveri civici, che partrndo
da un presupposto di responsabilità individuale cerca
di arrivare a quella consapevolezza civica che è
alla base di ogni pacifica convivenza. L'ideale è
insomma quello di cittadini seri e consapevoli, portatori
delle singole trradizioni etniche ma al tempo stesso legati
al principio di uno Stato coeso e indivisibile.
Completano
l'architettura costituzionale i meccanismi per garantire
l'emendabilità del testo, necessari per una legge
fondamentale che intenda vivere adeguandosi ai tempi, come
un organismo vivente immerso nel corso della storia e quidi
pronto a recepirne gli stimoli. Anche qui si tratta di conciliare
due concetti, continuità e cambiamento, che nella
loro diversità simboleggiano una legge capace di
restare fedele alla propria ispirazione, ma senza negarsi
ai ritocchi suggeriti dalla storia.
a. v.
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