In
America si discute da sempre sui modi di riproporre nella
composizione delle classi i rapporti statistici fra le
etnie. Il caso di una prestigiosa scuola secondaria della
Virginia. É sufficiente l'attenzione al reddito
familiare?
Fra
gli istituti americani d'istruzione secondaria, la high
school intitolata a Thomas Jefferson, che si trova nel North
Virginia, gode di un particolare prestigio per la qualità
dell'insegnamento in scienze e tecnologia e i risultati
educativi. Recentemente i dirigenti dell'istituto hanno
deciso di varare un programma destinato a permettere l'accesso
a una più vasta componente di studenti socialmente
ed economicamente svantaggiati. Le regole per l'ammissione
ai corsi sono studiate per favorire i settori menoi favoriti,
per esempio relativamente al reddito delle relative famiglie.
Nonostante
questa caratterizzazione l'iniziativa della TJ, come l'istituto
viene chiamato, è duramente contestata proprio in
rapporto al tema dell'armonia etnica. Molti considerano
che il meccanismo studiato per l'accesso dei giovani al
prestigioso istituto penalizzi fortemente gli americani
di origine asiatica, che pure rappresentano una componente
assai numerosa della popolazione virginiana. Ma non è
di questo avviso la Corte suprema dello stato, che esaminando
il ricorso contro le modalità di ammissione alla
TJ lo ha congelato confermando, mentre dura la battaglia
legale, le regole stabilite dalla scuola.
Attualmente
è in preparazione la scelta di 550 studenti per l'ammissione
di corsi nel 2024. Gli aspiranti sono più di 2500.
I dirigenti scolastici locali hanno notare che cambiare
le regole di ammissione provocherebbe il caos nella procedura.
Commentando la decisione della Corte i dirigenti della scuola
auspicano che il verdetto finale, previsto fra qualche mese,
sia loro favorevole e insistono sul fatto che il piano per
le ammissioni è basato sul merito e non interferisce
sul rapporto fra le etnie. Di tutt'altro avviso i promotori
del ricorso, che sottolineano come la TJ primeggi nel panorama
educativo americano non soltanto per l'indiscussa qualità
didattica, ma anche per la mancanza di diversità
nelle classi.
Si
fa notare che a lungo l'istituto ha ammesso una quota irrisoria,
meno del dieci per cento, di studenti afro-americani o di
origine asiatica, e che il nuovo piano di ammissioni potrà
in qualche misura favorire gli afro-americani ma non certo
gli asiatici. La decisione provvisoria della Corte, fanno
amaramente notare gli autori del ricorso, significa dare
via libera a un processo di selezione illegale, incostituzionale
e avverso alla componente di origine asiatica.
Il
caso dell'istituto Thomas Jefferson è un esempio
delle difficoltà incontrate dal sistema educativo
americano nel tentativo di far corrispondere il più
possibile la composizione delle classi a quella della variegata
società degli Stati Uniti. I dirigenti della scuola
virginiana stanno tentando di farlo senza citare esplicitamente
la provenienza etnica o razziale ma semplicemente applicando
al meccanismo di selezione i dati della condizione sociale
ed economica delle famiglie. Ma questo sistema, conti alla
mano, andrebbe a detrimento di una componente importante
della popolazione dello stato.
f. s.
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