FOGLIO LAPIS - FEBBRAIO- 2023

 

La Francia s'interroga sulla corrispondenza fra la necessità di educare la classe dirigente ai temi della crisi ambientale e un'ottica universitaria visibilmente legata al passato. L'urgenza del problema legata alle scadenze degli impegni internazionali

 

Si fa un gran parlare, di fronte all'aggravarsi del deterioramento climatico, di transizione ecologica, ma in che misura il mondo accademico è in grado di fare la sua parte? L'organizzazione universitaria avrà la possibilità di sfornare le competenze necessarie per affrontare questa sfida? Alcuni intellettuali francesi si sono posti questo problema, denunciando il fatto che la struttura tradizionalmente inerte del sistema accademico non lascia presagire un approccio positivo a un tema così urgente e così delicato.

Un paio di anni fa si è costituito dunque un gruppo di lavoro, presieduto dall'ecologo Luc Abbadie e dal climatologo Jean Jouzel, con l'incarico specifico di analizzare la questione. Ma le raccomandazioni emerse da questa analisi sono state a lungo ignorate fino a quando, lo scorso autunno, la politica ha fatto finalmente sentire la sua voce. É toccato a Sylvie Retailleau, ministra della ricerca e dell'insegnamento superiore, il compito di rassicurare chi ha a cuore le sorti del pianeta.

Lo ha fatto parlando all'università di Bordeaux e creando non poca sorpresa fra gli addetti ai lavori, apparentemente rassegnati a una sorta di ignavia governativa. La ministra Retailleau ha ripreso le argomentazioni e le richieste del gruppo di lavoro Abbadie-Jouzel, annunciando che entro il 2015 i corsi negli atenei francesi saranno integrati con le tematiche della transizione ecologica, trasformandosi così da spettatori passivi ad attori di questo sforzo nazionale e internazionale di adeguamento alle necessità imposte dalla crisi climatica.

Le parole della ministra sono state accolte con sollievo ma anche con qualche perplessità: ci si chiede infatti se il governo manterrà la sua promessa. Qualcuno ha ricordato gli anni Settanta, quando soltanto sull'onda dei tumulti del Sessantotto gli studenti francesi ottennero finalmente con la legge Faure il diritto di contribuire in qualche modo alla gestione dell'insegnamento superiore.

 

 

                                       s. f.


 

 


                                           

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