Gli
obiettivi dell'istruzione primaria tedesca, come la semplice
alfabetizzazione, non sono perfettamente centrati. Eppure
la politica educativa domina le campagne elettorali. Il
fatto è che troppi attori sono sulla scena, lo
Stato, i Laender, i Comuni...
É
accettabile che una parte non indifferente dei bambini tedeschi
attorno ai dieci anni di età abbia vistose lacune
nella lettura e nella scrittura? No di certo, e dunque nei
Laender della Repubblica federale si dibatte sulle lacune
della scuola primaria. Su queste tematiche il settimanale
Der Spiegel ha recentemente pubblicato un'intervista a Franziska
Brandmann, esperta di problemi educativi nel partito liberal-democratico.
Questa realtà, sostiene costei, è uno schiaffo
a tutti coloro che negli ultimi anni hanno svolto ruoli
di responsabilità nel sistema educativo. Si direbbe,
aggiunge, che la scuola tedesca sia praticamente abbandonata
a se stessa.
Eppure,
ribatte l'intervistatore, la pubblica istruzione occupa
un ruolo centrale nelle campagne elettorali. In particolare
il suo partito indica come obbiettivo centrale della sua
politica il raggiungimento dell'educazione migliore del
mondo per tutti. Perché all'atto pratico i risultati
non confermano queste promesse? Tutti i partiti compreso
il mio, risponde Brandmann, insistono volentieri sulla constatazione
che “i bambini sono il nostro futuro”. Disgraziatamente
trasformano questa opinione in concreti programmi di cambiamento
troppo di rado e troppo lentamente. Il problema secondo
lei è complicato dal fatto che troppi sono gli attori
sulla scena della politica educativa: lo Stato federale,
i Laender, i comuni.
Per
esempio il problema della mancanza d'insegnanti viene affrontato
in modi diversi nei singoli stati, spiega: in pratica ostacolando
la possibilità di assumere personale proveniente
da altri Laender. Dunque lei, replica Der Spiegel, auspica
il superamento del federalismo nell'istruzione pubblica...
Risposta di Brandmann: ma no, trovo giusto che i singoli
stati continuino ad avere voce in capitolo sui piani di
studio, per esempio. Ma dove i Laender non raggiungono i
risultati che si prefissano, soltanto un intervento federale
può sbrogliare la matassa. Insomma ci vuole cooperazione
fra i vari livelli istituzionali, il governo centrale non
deve limitarsi a stanziare più fondi per il sistema
educativo e in particolare per l'edilizia scolastica, ma
anche intervenire per raggiungere standard minimi di efficienza
e di rendimento.
v. l.
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