Non
è difficile capire perché tanti giovani
italiani cercano all'estero quelle opportunità
che in patria vengono loro negate – La breve storia
di un'iniziativa che mirava proprio a migliorare la condizione
giovanile, e che un Paese ostile e corrotto ha impietosamente
boicottato – La speranza del riscatto affidata alla
parte buona e onesta della società
Semplicemente
affermo che fanno benissimo i nostri giovani ad andarsene
via da un Paese come è attualmente l'Italia, perché
al loro posto farei lo stesso. Certo che ventitré
anni fa, quando fondai con mio marito l'associazione LAPIS,
non avrei mai immaginato di arrivare a questa triste conclusione.
Anche perché non mi sarei mai cimentata nell'impresa
titanica di offrire il nostro contributo umano e professionale
al miglioramento della condizione giovanile in Italia.
Proprio
dall'aspetto educativo partì la nostra azione, la
nostra indagine speculativa non la facemmo seduti al calduccio
a casa nostra, davanti a un computer, ma recandoci personalmente
fin negli angoli più remoti della nostra penisola
per ascoltare direttamente dai giovani, dagli insegnanti,
dai tutori della legge, dai preti, dagli imprenditori, dalle
USL, dai sindacati e chi più ne ha più ne
metta... quali fossero le necessità impellenti, basate
sulle realtà locali, per migliorare la condizione
giovanile, soprattutto nel senso di poter garantire ai ragazzi
un'educazione che aprisse loro la prospettiva di un futuro
certo e dignitoso di lavoro e di legalità.
Tutto
questo abbiamo fatto e amaramente affermo che soltanto adesso
capisco come mai alcuni si meravigliassero tanto della nostra
presenza “a casa loro” per interessarci realmente
dei loro figli. Noi che non cercavamo sponde politiche e
non raccoglievamo elemosine. Per questo a volte ci siamo
potuti permettere di fare la voce grossa e di esprimere
apertamente le nostre considerazioni contro chi specula,
ammantandosi di “sociale”, sulla vita e sul
futuro dei nostri figli. Quanti sospetti ha generato la
nostra azione, sembrava incredibile che esistessero dei
paladini impegnati a combattere solo per amore di giustizia.
Eravamo “pericolosi”, come sarebbe considerato
oggi, più che nel passato, Gesù Cristo da
quelli che si proclamano suoi rappresentanti, tanto che
se improvvisamente tornasse neanche a 33 anni lo farebbero
arrivare, lo coprirebbero di vergognose infamie e riuscirebbero
a bloccarne la vivificante azione.
Esattamente
questo è toccato alla nostra piccola, ma immensamente
stupenda, limpida come acqua di sorgente, Associazione LAPIS
e ai suoi rappresentanti. I giovani fanno bene ad andarsene
da un Paese corrotto e marcio fin nelle fondamenta, dove
quello che c'è di buono e di onesto - e ce n'è
veramente tanto per fortuna - per sopravvivere deve accettare
compromessi con la propria coscienza e scendere a patti
con lo status quo. É terribile, e meno male che i
nostri giovani, i migliori, NON CI STANNO... e se ne vanno.
Noi restiamo qui, nel Paese abbandonato dalla sua più
preziosa risorsa umana, affidandoci alla speranza che una
vera rivoluzione morale, attuata dalla parte sana della
società italiana, ponga le basi per il loro ritorno.
Marilena
Farruggia Venturi presidente LAPIS
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