FOGLIO LAPIS - FEBBRAIO - 2019

 
 

Con il Bafög, la legge di sostegno alla formazione, la Repubblica Federale cerca di superare le difficoltà di accesso all'istruzione superiore dovute alle condizioni delle famiglie – Tuttavia è proprio il contributo familiare al primo posto fra le fonti di finanziamento degli universitari, che soltanto per il 25 per cento basano la loro sicurezza economica sul denaro pubblico

 

Il Bafög, legge federale per il sostegno alla formazione, sostiene gli studenti tedeschi ormai dal 1971. L’idea alla base è quella di offrire a tutti, indipendentemente dalle disponibilità della famiglia di origine, la possibilità di studiare. Sulla pagina web del Bafög leggiamo: “Una buona formazione è alla base del successo lavorativo. Ogni percorso formativo comporta un certo peso finanziario. Lo svolgimento di un percorso di studio qualificato non deve essere impedito dalla mancanza di mezzi finanziari. L’obiettivo del Bafög è quello di dare a tutti i giovani la possibilità di svolgere un percorso di studio che sia attinente ai loro interessi e alle loro capacità, indipendentemente dalla loro situazione sociale o economica.”

Sono pochi gli universitari in Germania a non approfittare di questa possibilità e a non ricevere il contributo statale durante gli anni di studio. Anche gli studenti comunitari e i rifugiati possono farne richiesta. L’importo del sostegno varia a seconda della situazione economica individuale e familiare e può arrivare ad un massimo di 735 euro mensili. Metà dell’importo viene gestito come una borsa di studio a fondo perduto, mentre l’altra metà viene trattata come un prestito a tasso zero da restituire a rate a partire dal quinto anno dopo la conclusione degli studi, in modo che il neolaureato abbia prima di tutto la possibilità di trovare un lavoro stabile.  

I soldi del Bafögvanno a coprire le spese di ordinaria amministrazione come affitto ed alimenti, in quanto ricordiamo che l’università in Germania è gratuita: è necessario soltanto corrispondere all’inizio di ogni semestre un contributo di circa 250/300 euro, variabile a seconda dello stato federale, per la gestione delle spese amministrative e l’erogazione dell’abbonamento per i mezzi di trasporto pubblici (abbonamento al quale è anche possibile scegliere di rinunciare).

Da un recente sondaggio svolto dal settimanale Der Spiegel, una delle testate giornalistiche tedesche più prestigiose, risultano essere comunque molti i giovani a godere del sostegno familiare negli anni dello studio universitario. Abitudine assolutamente diffusa è quella di andare a vivere da soli non appena compiuti diciotto anni, sono quindi numerosi coloro che si devono appoggiare sia al Bafög che ad un contributo familiare. Il quadro che emerge dall’articolo pubblicato a questo proposito offre una prospettiva piuttosto florida, secondo la quale la cifra della quale dispone lo studente medio in Germania si aggira intorno ai 900 euro mensili. Come spesso accade, però, i commenti postati dai lettori sotto all’articolo si occupano di dare voce all’altra faccia della medaglia, puntualizzando come nelle proprie esperienze i soldi a disposizione siano nettamente meno.

Ad ogni modo le statistiche evidenziano che ben l’86% degli studenti riceve gran parte del sostentamento da parte dei genitori, il 61% incrementa la disponibilità con il proprio lavoro e soltanto il 25% basa la sua sicurezza economica sul Bafög. Le percentuali parlano chiaro e sottolineano l’annoso problema per cui l’istruzione universitaria in Germania resti troppo spesso prerogativa delle classi abbienti, nonostante le misure sviluppate per contrastare questa tendenza. 

 

 

                                                          Laura Venturi                                    

    


                                                  

 
 

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