Stavolta
la Fantastica ci propone un eptalogo: non sono sette
comandamenti, ma altrettante competenze che andrebbero
sviluppate nei bambini per creare le premesse di
un’accettabile democrazia – Fatta di esseri umani che
non si costruiscano l’“altro” proiettando su certi
gruppi le proprietà cosiddette animali in modo da
evidenziarsi per contrasto come gli eletti – In fondo,
per evitare questo e altro, la società “accidentale”
ha molte frecce al suo arco
|
“ Tu scendi dalle stelle “
… |
–
Quando cadono, le Feste si fanno male?
La
domanda non è peregrina, in peregrinaggio verso Roma, come
potrebbe assembrare nel 150° anniversario dell'Unità
d'Italia.
Italia,
Luciana, Costanza, Lucrezia Festa, le quattro Festa, le ho
conosciute veramente. Sono state insegnanti di Fantastica in
varie scuole elementari e medie, e mi assicurano che ci
vuole una buona dose di cinismo a frequentare una Festa a
Milano. Come dire: "Ti faranno la festa…".
Sotto
le feste, è intasata, Milano… È pazzesco! È costipata
come la mamma del Tatone costretta a starsene a letto a più
di novant'anni.
La
Chicchi, 59, e la Bebe, 4, sono state a trovare la mamma del
Tatone, e si trovano imbottigliate nella marmellata del
traffico.
–
Io non voglio diventare vecchissima, ma ricchissima – dice
improvvisa la Bebe.
–
… Dove li trovi i soldi? – la riprende la zia.
–
Dai vecchietti – risponde la Bebe.
–
… Come fai a farteli dare? – insiste incuriosita la zia.
–
… Glieli strappo! – esclama soddisfatta la bambina.
Se
la vedeste, la Bebe, ha due fossette nelle guance, dove c'è
posto appena per uno spicciolo. Capelli a caschetto,
obbligatorio quando sale in macchina.
Spero
che i miei elettori siano così vispi da avere già capito
dove vado a imparare…
O
non s'era detto che i soldi sono lo "sterco del
demonio", la "merda"? – Ma quanti
insegnanti – direbbe Gianni Rodari – riconoscono ai loro
scolari la libertà di scrivere, se occorre, la parola
"merda"? – (Grammatica
della fantasia, Einaudi, 1973, pag. 119).
Ho
avuto la conferma da una Festa che agli inizi del secolo
scorso, il Ventesimo Secolo, agli albori del ventennio
fascista, quando nelle case signorili milanesi esistevano
ancora i "fanti" per la fronte
e le fantesche per le faccende domestiche, la fantesca era
convinta che quella cosa (cioè, la "merda") quei
signori lì non la fanno.
La
società accidentale,
pertanto – come riporta la Princeton
University Press – ha un notevole spazio per
influenzare la direzione che l'individuo può imboccare. Le
recenti ricerche sulla sensazione di disgusto dimostrano che
esso non è
qualcosa di meramente viscerale, ma ha una forte componente
cognitiva, che comprende le idee di contaminazione o di
profanazione…
Un
modo molto efficace, standardizzato in Padania dall'educazione
cinica, consiste nel proiettare le proprietà
dell'animalità stessa – cattivo odore, trasudazione
corporea, viscidità – su un gruppo di persone, per
trattarle poi alla stregua di elementi di contaminazione o
di profanazione, e di trasformarle in una sottospecie, in un
gruppo definito, in una zona cuscinetto interposta per così
dire tra l'individuo ansioso e i temuti e stigmatizzati
attributi dell'animalità, di cui sarebbero "portatori
sani" gli africani, gli ebrei, le donne, gli
omosessuali, gli zingari, i poveri, le classi inferiori
nella gerarchia indiana delle caste. Di fatto, questi gruppi
fungono da "altro" animale, e proprio escludendo
tale gruppo, gli individui privilegiati riescono a definirsi
superiori a esso, perfino trascendenti… Faccio notare che
nell'accezione berlusconiana, i poveri non esistono oggi in
Padania in quanto tali, ma come "disadattati al
benessere".
Così
se una nazione vuole promuovere una sorta di democrazia
umana, fatta di individui sensibili, capace di dare le
opportunità migliori per la "vita, la libertà e il
raggiungimento della felicità" a ogni individuo, quali
competenze dovrà sviluppare nei cittadini, iniziando dai
bambini? Ecco le principali:
1)
La capacità di riflettere bene sulle questioni
politiche che riguardano la nazione per saper esaminare,
ponderare, argomentare e dibattere, senza mai
sottomettersi e cedere né alle tradizioni né a
un'autorità superiore.
2)
La capacità di riconoscere i propri concittadini
come individui aventi i medesimi diritti, anche se sono
diversi per razza, religione, genere e orientamento
sessuale; di considerarli con rispetto, come fine e non
come mezzo da manipolare per il proprio tornaconto
personale.
3)
La capacità di preoccuparsi e avere a cuore la vita
altrui, di comprendere che cosa implicano alcune politiche
ai fini delle opportunità e delle esperienze offerte ai
propri concittadini, diversi per vari aspetti, e per le
persone che vivono fuori dalla propria nazione.
4)
La capacità di immaginare tutta una molteplicità di
questioni complesse che possono avere un'influenza sulla
storia della vita umana nel suo svolgersi; di pensare
all'infanzia, all'adolescenza, ai rapporti famigliari,
alla malattia, alla morte e a molto altro ancora in
modo informato e illuminato dalla comprensione di una
vasta gamma di storie umane, non soltanto da semplici
informazioni aggregate.
5)
La capacità di giudicare criticamente i propri
leader politici, ma sempre tenendo realisticamente conto,
in modo informato, delle possibilità disponibili.
6)
La capacità di pensare al bene della nazione come
a un tutt'uno, non come a quello del proprio gruppo locale
di appartenenza.
7) La capacità di vedere la
propria nazione, al contrario, come un elemento di un
ordine mondiale complesso, nel quale problemi di vario
genere e natura per essere risolti esigono un'intelligente
deliberazione transnazionale.
- Filippo
Nibbi
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