FOGLIO LAPIS - FEBBRAIO - 2011

 
 

Le norme varate per sforbiciare il bilancio dell’istruzione hanno portato a una situazione paradossale: è possibile che il numero massimo di alunni per classe (e addirittura il minimo…) superino i limiti fissati dal ministero dell’interno – Si riduce dunque il numero di classi, e dunque quello dei docenti, ma si aumentano illegalmente i rischi in caso di “sfollamento d’emergenza” – Per tacere degli effetti sulla qualità dell’insegnamento

 

Se almeno il ministero dell’Interno e quello dell’Istruzione, Università e Ricerca si mettessero d’accordo… Due normative in conflitto, provenienti l’una dal Viminale e l’altra da Viale Trastevere, mostrano un singolare difetto di coordinamento all’interno della compagine governativa. Nel decreto sulla prevenzione degli incendi (nato, come si sa, da alcune tragiche esperienze), il ministero dell’Interno ha indicato un limite massimo di presenze nelle aule scolastiche, per garantirne il regolare sfollamento in caso di emergenza. Questo limite invalicabile è di ventisei persone: dunque un insegnante e venticinque alunni. Se la soglia viene superata, il dirigente scolastico è chiamato a dare spiegazioni, e in caso d’incidente ne ha la responsabilità.

Ora, tutti sanno che delle oltre 370 mila classi in cui si articola il sistema scolastico italiano dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di secondo grado, la maggior parte supera quel limite. Non lo supera, e qui sta il paradosso, perché siano state arbitrariamente violate le indicazioni del ministero dell’Istruzione: è vero infatti che ci sono alcune centinaia di classi che superano i limiti fissati dalla massima autorità scolastica, ma sono invece decine di migliaia quelle che vanno oltre la soglia di sicurezza indicata dal ministero dell’Interno. In altre parole, le normative dei due ministeri sono in contraddizione.

Come se non bastasse, uno dei regolamenti d’attuazione della riforma Gelmini ha aumentato di un’unità, a partire da quest’anno scolastico, il numero di consentito alunni per classe. Lo ha fatto per offrire, intervenendo sul rapporto alunni-insegnanti, un contributo al contenimento della spesa pubblica reso necessario dalle disastrose condizioni del bilancio dello Stato. La situazione è dunque la seguente: nella scuola dell’infanzia e nella primaria le aule potranno contenere fino a ventisei alunni: dunque considerando anche l’insegnante siamo di un’unità al di sopra della soglia massima fissata per la sicurezza in caso di emergenza.

La situazione peggiora salendo lungo il ciclo scolastico. Nella secondaria di primo grado sono consentiti ventisette alunni per classe, addirittura trenta nelle superiori. Non solo: il regolamento prevede la possibilità di deroghe con cui i limiti possono aumentare fino al dieci per cento. Ne risulta che un’aula di liceo, caso limite, può contenere fino a trentatrè ragazzi, considerando l’insegnante trentaquattro persone, otto in più rispetto alla soglia massima indicata dalle autorità preposte alla sicurezza. Evidentemente qualcosa non quadra, se le esigenze vitali della sicurezza finiscono con l’essere sacrificate a quelle del bilancio.

Né del resto il discorso può limitarsi a questo. Ci piacerebbe che alla base dell’articolazione dei gruppi scolastici, più in genera dell’organizzazione della scuola, figurassero soltanto ragioni di carattere pedagogico e didattico. Si dovrebbe semplicemente rispondere a questa domanda: qual è, da un punto di vista puramente funzionale, il numero ottimale di alunni per classe? Si direbbe che questa ovvia esigenza passi in secondo piano di fronte alle necessità di bilancio. Per questo il mondo della scuola è in fermento e chiede a gran voce perché mai, se si devono sforbiciare i conti, lo si debba necessariamente fare ipotecando il futuro attraverso la mortificazione dello sforzo educativo. Siamo alle solite: una questione di scelta delle priorità.

 

                                                          f. s.
                                         

    


                                                  

 
 

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