Partendo
da una serie di risposte un po’, come dire, fuori
registro, si approda a una raffica di domande forse
intriganti, forse irriverenti, maturate nell’ombra del
sospetto – Per esempio: non sono sospette le onde?
Perché quei riccioli? – Per quanto riguarda il titolo,
fa parte delle risposte e la soluzione è illuminante:
secondo una tale ansiosa di esibirsi in un reality show,
il suo tallone da Chiller non è niente altro che la
pistola – È così che si rivisita un mito
Questa
fantastica è stata messa in esercizio navigando in
Internet. Ho
cliccato su "Selezioni per il Grande Fratello".
"Attenzione"
dice il selezionattore
o la selezionattrice:
" Si scontrano due treni. Un groviglio di vagoni da cui
spunta un locomotore… insomma, un'apocalisse!"
- Domanda: "Cos'è l'Apocalisse?"
- Selezionanda: (ci pensa un po')… "Forse, la
locomotiva".
- –
È una domanda mal riposta come la fiducia?
- –
No, dianzi!
- Domanda: "… Qual è il suo tallone d'Achille?"
- Risposta: (ci pensa un po')… "Il mio tallone da
Chiller?... La pistola".
- Altro selezionando: (guardandosi una scarpa) "… Porto il
46".
- Domanda: "… Ritiene di possedere un sesto
senso?"
- Selezionando: (ci pensa un po') … "Sì… la
famiglia".
- Domanda: "… In un'isola deserta, cosa le sarebbe
utile per sopravvivere?"
- Selezionanda: (ci pensa un po')… "La mia sensibilità…
la mia simpatia".
Spengo
il computer… M'insospettisco… Sarà un trucco?
I
miei sospetti prendono la forma di S.O.S. da inviare come
indizi alla terra ferma.
Non
è sospetta quell'orma che rivela il nostro passo?
Non
è sospetto quel cielo che a una certa ora diventa nero?
Non
è sospetto che bruci il centro della terra?
Quali
documenti, quali prove si devono incenerire?
E
la guerra?
E
il morsicare dentro la stessa bocca incaricata di baciare?
E
l'allegro manto della tigre?
E
il ridere con le lacrime?
E
la velocità della luce?
E
cosa c'è da correre tanto?
E
perché se un motivo c'è noi non lo conosciamo e stiamo?
E
le montagne? Non sono sospette le montagne?
Perché
isolarsi lassù? Perché quelle cime sempre dietro alle
nuvole?
E
certe volte anche sotto alla neve?
Che
cosa fanno le cime di nascosto?
E
la notte, che al mattino scompare, dove va?
E
gli specchi?
E
le scale?
E
le ali? Non sono sospette le ali?
E
perché a quelli col becco sì e a quelli col naso no?
È
un titolo di merito il becco?
E
le
domande?
Non
è sospetto tutto questo non sapere?
Che
cosa si vuole tenere nascosto?
E
le onde?
Non
sono sospette le onde? Perché quei riccioli?
Non
poteva camminare come tutti anche il mare?
E
perché i rami protesi? Che cosa vogliono conquistare gli
alberi?
Dove
vogliono arrivare?
E
non è sospetta l'aria? Così trasparente, eppure sfuggente?
Perché
tanta inafferrabilità?
Che
cosa nasconde dietro a quell'aria da santarellina?
E
il basso e l'alto non sono sospetti?
E
perché noi siamo tenuti nel mezzo?
Qual
è il segreto motivo?
Che
cosa c'è sotto?
E
che cosa c'è sopra?
E
l'astrattismo?
Perché
suggerire dimensioni altre?
Per
confonderci? Per sviarci dai misteri quotidiani?
E
le fate e i maghi? Che non esistono
ma tutti sappiamo
come sono fatti e che capelli portano?
E
il dietro? Perché ogni cosa ha un retro?
Non
è sospetto questo?
A
cosa serve se nessuno lo vede a meno di girarci intorno?
Non
ci sarà un esistere che vive l'opposto del mondo?
Alle
nostre spalle? E perché?
E
il deserto?
A
cosa serve quel mondo vuoto, immaginario?
A
convincerci che quello pieno è bello e vario?
E
il vuoto casalingo?
Quello
che sta acquattato nelle tazze, nella vasca, nel cassetto:
non è sospetto
quel vuoto circoscritto?
Chi
lo manda?
Da
quale voragine cosmica è stato distaccato?
Non
vedete come è in incognito? Come ci studia?
E
l'inchiostro? Non è sospetto l'inchiostro?
Poche
gocce di liquido nero che possono scrivere un mondo intero
eseguendo quale
magia, secondo voi, se non una magia nera?
E
i fogli a quadretti?
Ah,
non sono sospetti per voi i fogli a quadretti!
Ma
non vedete che sotto quelle sbarre c'è un foglio bianco
incarcerato?
Cosa
potrà avere fatto di male un foglio bianco?
E
chi l'ha condannato?
E
perché non se ne è mai visto uno che a un certo punto
venga liberato?
E
non è sospetto tutto questo sospetto?
Perché
tanti segni di imperfezione? Che cosa si cerca d'insinuare?
Non
si starà suggerendo l'esistenza di un mondo pauroso
per sviarci dalla
scoperta di un altro ancora più mostruoso?
E
gli
aerei?
Gli
aerei!
Davvero
credete che tonnellate di ferro possano volare?
Non
vedete che li hanno fatti per verificare quante panzane si
possano propinare?
Non
vedete che ci portano in alto per indebolirci
per apparentarci
al sasso
per sottolineare
il nostro eterno basso?
E
le rette parallele?
Non
è sospetto che qualcosa che viaggia verso l'infinito
si fermi a casa
nostra, non vada via
rimanga per anni
su uno stropicciato quaderno di geometria?
Che
cosa devono spiare queste rette?
Che
cosa vanno poi all'infinito a raccontare?
E
noi?
Che
cosa si vuole da noi?
Perché
ci mettono qui senza motivo per anni?...
Che
testimoniamo che non è storto ciò che non è dritto?
Temo
che ciascuno di noi sia un gesto del Delitto.
- Filippo
Nibbi, Giovanna De Carli
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