FOGLIO LAPIS - FEBBRAIO - 2010

 
 

Partendo da una serie di risposte un po’, come dire, fuori registro, si approda a una raffica di domande forse intriganti, forse irriverenti, maturate nell’ombra del sospetto – Per esempio: non sono sospette le onde? Perché quei riccioli? – Per quanto riguarda il titolo, fa parte delle risposte e la soluzione è illuminante: secondo una tale ansiosa di esibirsi in un reality show, il suo tallone da Chiller non è niente altro che la pistola – È così che si rivisita un mito

 

Questa fantastica è stata messa in esercizio navigando in Internet.  Ho cliccato su "Selezioni per il Grande Fratello".

"Attenzione" dice il selezionattore o la selezionattrice: " Si scontrano due treni. Un groviglio di vagoni da cui spunta un locomotore… insomma, un'apocalisse!"

Domanda: "Cos'è l'Apocalisse?"
Selezionanda: (ci pensa un po')… "Forse, la locomotiva".
– È una domanda mal riposta come la fiducia?
– No, dianzi!
Domanda: "… Qual è il suo tallone d'Achille?"
Risposta: (ci pensa un po')… "Il mio tallone da Chiller?... La pistola".
Altro selezionando: (guardandosi una scarpa) "… Porto il 46".
Domanda: "… Ritiene di possedere un sesto senso?"
Selezionando: (ci pensa un po') … "Sì… la famiglia".
Domanda: "… In un'isola deserta, cosa le sarebbe utile per sopravvivere?"
Selezionanda: (ci pensa un po')… "La mia sensibilità… la mia simpatia".

Spengo il computer… M'insospettisco… Sarà un trucco?

I miei sospetti prendono la forma di S.O.S. da inviare come indizi alla terra ferma.

Non è sospetta quell'orma che rivela il nostro passo?

Non è sospetto quel cielo che a una certa ora diventa nero?

Non è sospetto che bruci il centro della terra?

Quali documenti, quali prove si devono incenerire?

E la guerra?

E il morsicare dentro la stessa bocca incaricata di baciare?

E l'allegro manto della tigre?

E il ridere con le lacrime?

E la velocità della luce?

E cosa c'è da correre tanto?

E perché se un motivo c'è noi non lo conosciamo e stiamo?

E le montagne? Non sono sospette le montagne?

Perché isolarsi lassù? Perché quelle cime sempre dietro alle nuvole?

E certe volte anche sotto alla neve?

Che cosa fanno le cime di nascosto?

E la notte, che al mattino scompare, dove va?

E gli specchi?

E le scale?

E le ali? Non sono sospette le ali?

E perché a quelli col becco sì e a quelli col naso no?

È un titolo di merito il becco?

E le domande?

Non è sospetto tutto questo non sapere?

Che cosa si vuole tenere nascosto?

E le onde?

Non sono sospette le onde? Perché quei riccioli?

Non poteva camminare come tutti anche il mare?

E perché i rami protesi? Che cosa vogliono conquistare gli alberi?

Dove vogliono arrivare?

E non è sospetta l'aria? Così trasparente, eppure sfuggente?

Perché tanta inafferrabilità?

Che cosa nasconde dietro a quell'aria da santarellina?

E il basso e l'alto non sono sospetti?

E perché noi siamo tenuti nel mezzo?

Qual è il segreto motivo?

Che cosa c'è sotto?

E che cosa c'è sopra?

E l'astrattismo?

Perché suggerire dimensioni altre?

Per confonderci? Per sviarci dai misteri quotidiani?

E le fate e i maghi? Che non esistono 

ma tutti sappiamo come sono fatti e che capelli portano?

E il dietro? Perché ogni cosa ha un retro?

Non è sospetto questo?

A cosa serve se nessuno lo vede a meno di girarci intorno?

Non ci sarà un esistere che vive l'opposto del mondo?

Alle nostre spalle? E perché?

E il deserto?

A cosa serve quel mondo vuoto, immaginario?

A convincerci che quello pieno è bello e vario?

E il vuoto casalingo?

Quello che sta acquattato nelle tazze, nella vasca, nel cassetto: 

non è sospetto quel vuoto circoscritto?

Chi lo manda?

Da quale voragine cosmica è stato distaccato?

Non vedete come è in incognito? Come ci studia?

E l'inchiostro? Non è sospetto l'inchiostro?

Poche gocce di liquido nero che possono scrivere un mondo intero

eseguendo quale magia, secondo voi, se non una magia nera?

E i fogli a quadretti?

Ah, non sono sospetti per voi i fogli a quadretti!

Ma non vedete che sotto quelle sbarre c'è un foglio bianco incarcerato?

Cosa potrà avere fatto di male un foglio bianco?

E chi l'ha condannato?

E perché non se ne è mai visto uno che a un certo punto venga liberato?

E non è sospetto tutto questo sospetto?

Perché tanti segni di imperfezione? Che cosa si cerca d'insinuare?

Non si starà suggerendo l'esistenza di un mondo pauroso

per sviarci dalla scoperta di un altro ancora più mostruoso?

E gli aerei?

Gli aerei!

Davvero credete che tonnellate di ferro possano volare?

Non vedete che li hanno fatti per verificare quante panzane si possano propinare?

Non vedete che ci portano in alto per indebolirci

per apparentarci al sasso

per sottolineare il nostro eterno basso?

E le rette parallele?

Non è sospetto che qualcosa che viaggia verso l'infinito

si fermi a casa nostra, non vada via

rimanga per anni su uno stropicciato quaderno di geometria?

Che cosa devono spiare queste rette?

Che cosa vanno poi all'infinito a raccontare?

E noi?

Che cosa si vuole da noi?

Perché ci mettono qui senza motivo per anni?...

Che testimoniamo che non è storto ciò che non è dritto?

Temo che ciascuno di noi sia un gesto del Delitto.

 

                         Filippo Nibbi, Giovanna De Carli 
                                         

    


                                                  

 
 

Clicca qui per iscriverti alla nostra newsletter!

 

Torna al Foglio Lapis febbraio 2010

 

Mandaci un' E-mail!