FOGLIO LAPIS - FEBBRAIO 2004

 
 

Il Global Junior Challenge, concorso internazionale promosso dal Comune di Roma attraverso il Consorzio gioventù digitale, giunge quest'anno alla terza edizione - Il tema specifico è quello della donna e delle pari opportunità, ma come sempre resta in primo piano l'argomento più generale della lotta al divario digitale, accanto al ruolo delle nuove tecnologie per ridurre la povertà - Premiazione, e mostra, il prossimo autunno in Campidoglio - Come si partecipa

 

Tutto cominciò nel 2000, quando centinaia di esponenti della cosiddetta web generation, provenienti da tutto il mondo, presentarono per la prima volta a Roma i loro progetti. L'iniziativa, denominata Global Junior Challenge e promossa dal Comune di Roma attraverso il Consorzio gioventù digitale, si proponeva e si propone di incoraggiare i giovani e i loro insegnanti a utilizzare le immense potenzialità offerte dalle nuove tecnologie per affrontare i gravi problemi che assillano il pianeta. Ovviamente fu subito individuato un problema preliminare: il cosiddetto digital divide, quel divario digitale che taglia il mondo fra chi ha accesso a questa risorsa tecnologica e chi ne è escluso.

L'alfabetizzazione digitale si è ormai imposta alla percezione generale come la condizione necessaria per potersi affacciare con un minimo di autonomia alle sfide del mondo moderno, mentre al contrario il ritardo nell'uso delle tecnologie informatiche si può ormai semplicemente definire come ritardo di sviluppo e in ultima analisi di democrazia. Molti fra i progetti del 2000 erano davvero notevoli, e disparati nella forma e nei contenuti. Per esempio furono particolarmente apprezzati, fra i tanti, il sito autogestito dei ragazzi di Harlem, New York (www.harlemlive.org) e un lavoro di educazione ambientale sul riciclaggio dei rifiuti, realizzato da una scuola media di Spoleto (www.medialighieri.it).

La seconda edizione del concorso si è fatta nel 2002, ancora con una vasta adesione internazionale. Oltre alla questione del divario digitale, si puntò stavolta sullo sviluppo della solidarietà internazionale attraverso il gemellaggio tra dieci scuole italiane e altrettante scuole situate nelle regioni povere del mondo. In quella occasione è stata anche lanciata la proposta di costituire un movimento globale contro il digital divide nel mondo, di cui gli esperti convenuti a Roma hanno ancora una volta sottolineato il carattere di autentica discriminante sociale.

Quest'anno il Challenge è dunque giunto alla sua terza edizione. Culminerà il prossimo autunno, ancora una volta in Campidoglio, con la premiazione dei progetti più interessanti e con una mostra, in modo da realizzare il passaggio dalla vetrina virtuale a quella reale. Il tema specifico di quest'anno riguarda la condizione femminile e il problema delle pari opportunità: l'interrogativo è come si possa, grazie all'uso innovativo delle nuove tecnologie, migliorare quella condizione e garantire un'uguaglianza di fatto fra uomo e donna. A questo argomento sarà riservato uno spazio speciale, ma anche altre tematiche rimangono all'ordine del giorno come nelle due precedenti edizioni, a cominciare dalla lotta contro il divario digitale e dalle proposte per ridurre quella frattura. Altro tema ambizioso e promettente: come le nuove tecnologie possono contribuire a ridurre la povertà.

Il Consorzio gioventù digitale invita a partecipare le istituzioni pubbliche e private, le cooperative e le associazioni culturali, le scuole e le università, le imprese e i privati cittadini. Sono ammessi i progetti che prevedono l'utilizzo delle nuove tecnologie (internet, i sistemi multimediali, la realtà virtuale) a fini educativi e per la formazione dei giovani. Una categoria speciale è dedicata ai progetti che si propongono di favorire l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Ci sono tre modi per presentare il progetto:

compilare e trasmettere il modulo online disponibile sul sito www.gjc.it;

stamparlo e spedirlo per posta o via fax al Consorzio gioventù digitale, via Umbria 7  00187 Roma (fax +39 06 42000442);

via e-mail all'indirizzo project@gjc.it .

                                           r.f.l. 

                                 

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