Il
Global Junior Challenge, concorso internazionale promosso
dal Comune di Roma attraverso il Consorzio gioventù
digitale, giunge quest'anno alla terza edizione - Il tema
specifico è quello della donna e delle pari opportunità,
ma come sempre resta in primo piano l'argomento più
generale della lotta al divario digitale, accanto al ruolo
delle nuove tecnologie per ridurre la povertà -
Premiazione, e mostra, il prossimo autunno in Campidoglio
- Come si partecipa
Tutto cominciò
nel 2000, quando centinaia di esponenti della cosiddetta web
generation, provenienti da tutto il mondo, presentarono per
la prima volta a Roma i loro progetti. L'iniziativa,
denominata Global Junior Challenge e promossa dal Comune di
Roma attraverso il Consorzio gioventù digitale, si
proponeva e si propone di incoraggiare i giovani e i loro
insegnanti a utilizzare le immense potenzialità offerte
dalle nuove tecnologie per affrontare i gravi problemi che
assillano il pianeta. Ovviamente fu subito individuato un
problema preliminare: il cosiddetto digital divide, quel
divario digitale che taglia il mondo fra chi ha accesso a
questa risorsa tecnologica e chi ne è escluso.
L'alfabetizzazione
digitale si è ormai imposta alla percezione generale come
la condizione necessaria per potersi affacciare con un
minimo di autonomia alle sfide del mondo moderno, mentre al
contrario il ritardo nell'uso delle tecnologie informatiche
si può ormai semplicemente definire come ritardo di
sviluppo e in ultima analisi di democrazia. Molti fra i
progetti del 2000 erano davvero notevoli, e disparati nella
forma e nei contenuti. Per esempio furono particolarmente
apprezzati, fra i tanti, il sito autogestito dei ragazzi di
Harlem, New York (www.harlemlive.org)
e un lavoro di educazione ambientale sul riciclaggio dei
rifiuti, realizzato da una scuola media di Spoleto (www.medialighieri.it).
La seconda
edizione del concorso si è fatta nel 2002, ancora con una
vasta adesione internazionale. Oltre alla questione del
divario digitale, si puntò stavolta sullo sviluppo della
solidarietà internazionale attraverso il gemellaggio tra
dieci scuole italiane e altrettante scuole situate nelle
regioni povere del mondo. In quella occasione è stata anche
lanciata la proposta di costituire un movimento globale
contro il digital divide nel mondo, di cui gli esperti
convenuti a Roma hanno ancora una volta sottolineato il
carattere di autentica discriminante sociale.
Quest'anno il
Challenge è dunque giunto alla sua terza edizione. Culminerà
il prossimo autunno, ancora una volta in Campidoglio, con la
premiazione dei progetti più interessanti e con una mostra,
in modo da realizzare il passaggio dalla vetrina virtuale a
quella reale. Il tema specifico di quest'anno riguarda la
condizione femminile e il problema delle pari opportunità:
l'interrogativo è come si possa, grazie all'uso innovativo
delle nuove tecnologie, migliorare quella condizione e
garantire un'uguaglianza di fatto fra uomo e donna. A questo
argomento sarà riservato uno spazio speciale, ma anche
altre tematiche rimangono all'ordine del giorno come nelle
due precedenti edizioni, a cominciare dalla lotta contro il
divario digitale e dalle proposte per ridurre quella
frattura. Altro tema ambizioso e promettente: come le nuove
tecnologie possono contribuire a ridurre la povertà.
Il Consorzio
gioventù digitale invita a partecipare le istituzioni
pubbliche e private, le cooperative e le associazioni
culturali, le scuole e le università, le imprese e i
privati cittadini. Sono ammessi i progetti che prevedono
l'utilizzo delle nuove tecnologie (internet, i sistemi
multimediali, la realtà virtuale) a fini educativi e per la
formazione dei giovani. Una categoria speciale è dedicata
ai progetti che si propongono di favorire l'inserimento dei
giovani nel mondo del lavoro. Ci sono tre modi per
presentare il progetto:
compilare e trasmettere il modulo online disponibile
sul sito www.gjc.it;
stamparlo e spedirlo per posta o via fax al Consorzio
gioventù digitale, via Umbria 7
00187 Roma (fax +39 06 42000442);
via e-mail all'indirizzo project@gjc.it
.
-
r.f.l.