Per
dare un senso profondo al concetto di prevenzione, bisogna
praticarla nei confronti dei bambini, che non hanno ancora
acquisito comportamenti nocivi da correggere– Una
campagna di tutela della salute sarà dunque tanto più
efficace quanto più i piccoli avranno saputo farla
propria – Un esempio: la tradizionale iniziativa dell’Airc,
Associazione italiana per la ricerca sul cancro, è ormai
entrata nelle scuole – Due testimonianze da Ravenna e
Ferrara
Troppo
spesso gli adulti dedicano il loro tempo a rievocare e
rimpiangere il passato e ciò che è già successo.
Il passato è un patrimonio storico e culturale che
nessuno potrà toglierci ed è certamente da conservare,
ma non deve impedire o limitare la disponibilità di
osservare con speciale attenzione e con obiettività
quello che accade oggi, nel nostro tempo, in tutto il
mondo, e di attivarci per mettere in pratica quello che il
passato ci ha insegnato, per evitare di ripetere errori e
fallimenti, per eliminare le contraddizioni e le barriere
sociali, per salvare quello che resta, che non è poco,
utilizzando le conoscenze, e metterle al servizio di
tutti, per migliorare quel futuro che i bambini vogliono
scoprire.
Nel
concepire e nel dare vita ad un bambino è compreso
l’impegno personale dei genitori di provvedere al suo
domani e dove le condizioni non sussistano, sarà la
società che dovrà farsi garante di tale impegno. Le
problematiche irrisolte cui lo Stato dedica risorse
insufficienti al bisogno, sono state assunte come
obiettivo dalle innumerevoli associazioni nazionali ed
internazionali che si occupano di tutela dei diritti
umani, di difesa dell’ambiente, della fame nel mondo,
della pace, della salute, solo per indicarne alcune. Tutte
le associazioni lanciano campagne di sensibilizzazione
citando risultati di decenni di ricerche, studi
scientifici, raccolte dati statistici, rilevazioni e
previsioni che non ci colorano di rosa il futuro, anzi
denunciano quanto ci sia da fare.
Molti
programmi di sensibilizzazione e di prevenzione sono
rivolte ai bambini come soggetti più inclini a recepire
insegnamenti e consigli. Ad esempio, una buona prevenzione
medico/sanitaria più avere un migliore risultato sui
giovanissimi che ancora non hanno assunto abitudini nocive
radicate e faticose da estirpare o modificare, garantendo
una maggiore probabilità di successo i cui effetti
positivi si prolungheranno negli anni. E’ importante
fornire ai bambini informazioni e elementi di paragone
affinché possano assumere una consapevole autodisciplina,
dopo un attento esame di autocoscienza. Un esercizio che
tutti dovrebbero imparare che va ripetuto sempre. Se i
ragazzi hanno tanti problemi che sembrano irrisolvibili,
un’attenta valutazione di autocoscienza familiare e
collettiva potrebbe dare molte risposte e sarebbe un bel
modo per incominciare. Io sono certa che i bambini, gli
adolescenti, i giovani siano possessori di capacità e
potenzialità enormi che vengono a volte sottovalutate e
limitate. Occorre dare spazio affinché queste risorse
siano coltivate, incoraggiate, valorizzate e messe a
frutto. Se troppo spesso limitate, represse o trascurate
le capacità innovative e creative dei giovani si
spegneranno finendo col creare individui passivi, succubi
della TV, degli spot pubblicitari, delle decisioni altrui,
capaci solo di subire o obbedire senza avere un’opinione
personale, la capacità di esprimerla, affermare il
diritto ad esprimerla e se giusta richiederne
l’approvazione.
In
termini semplici il giovane e ancor prima il bambino deve
sentirsi protagonista, capace di azioni che possono
migliorare la sua vita e la società, impegnarsi per se
stesso e per la collettività, prepararsi per il suo
futuro nel contesto sociale, tenendo presente i concetti
primari di libertà, legalità, uguaglianza. Purtroppo
troppo spesso gli educatori perdono di vista questi
obiettivi. Con queste premesse ogni argomento sia proposto
in classe, dall’insegnante o a casa dai genitori rivelerà
un significato ed un contenuto più concreto, più
assimilabile, desiderabile o accettabile. Il fatto di
sentirsi partecipi e in primo piano creerà con più
facilità entusiasmo alla partecipazione e alla
collaborazione intervenendo con nuove idee e capacità.
Eravamo
partiti parlando di vigilanza sulle mense scolastiche, e
il bambino, che non mangia o che rileva e riferisce
qualche anomalia è il primo testimone, poi abbiamo
parlato di corretta alimentazione ed è sempre il bambino
con i sintomi ed effetti a volte molto evidenti a volte
meno che vi segnalerà che qualcosa non va bene. Potremo
parlare di un corretto stile di vita considerando
l’attività fisica, le ore passate davanti al
televisore, i contenuti delle trasmissioni televisive,
l’abitudine ad assorbire direttamente o indirettamente
sostanze nocive, l’autocontrollo, il rispetto per se
stessi, per il prossimo e per l’ambiente, l’influenza
psicologica di certe condizioni di vita, la depressione,
la violenza, il rifiuto all’istruzione vista come
obbligo anziché come diritto. E’ molto facile venire
qui a dire bisogna fare questo evitare quello, ma poi come
mettere in pratica tante buone intenzioni? Scopriamolo
insieme, troviamo alternative alla TV diseducativa,
facciamo proposte e richieste, interpelliamo esperti,
collaboriamo. La LAPIS è un buon punto d’incontro.
Chiunque voglia intervenire sarà sempre gradito. Gli
argomenti appena accennati possono essere trattati più
dettagliatamente, arricchiti da testimonianze di
esperienze reali che gratificheranno i protagonisti e
serviranno anche da esempio in positivo per altri.
La
Campagna di prevenzione promossa dall’A.I.R.C.
(Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) in
occasione della distribuzione delle Arance della Salute
per il terzo anno è stata estesa ai giovanissimi con un
progetto definito “Cancro io ti boccio” appositamente
studiato per le scuole e corredato da materiale didattico
informativo, con l’obiettivo di fornire consigli
concreti per migliorare le difese contro l’insorgere di
malattie non solo tumorali, ma che investono gli organi
addetti alla circolazione, la digestione, la respirazione
ecc....Questo programma, accettato da moltissime scuole
che hanno sviluppato l’argomento con l’attenta
collaborazione degli insegnanti e dei genitori, si è
concluso con la distribuzione di arance. I ragazzi sono
stati i promotori presso le famiglie e i parenti e hanno
accettato il nostro invito di scriverci la loro diretta
esperienza con due testimonianze che vogliamo riportare
integralmente.
Graziella
Cupidi
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