FOGLIO LAPIS - FEBBRAIO 2003

 
 

Per dare un senso profondo al concetto di prevenzione, bisogna praticarla nei confronti dei bambini, che non hanno ancora acquisito comportamenti nocivi da correggere– Una campagna di tutela della salute sarà dunque tanto più efficace quanto più i piccoli avranno saputo farla propria – Un esempio: la tradizionale iniziativa dell’Airc, Associazione italiana per la ricerca sul cancro, è ormai entrata nelle scuole – Due testimonianze da Ravenna e Ferrara

 

 

 

Troppo spesso gli adulti dedicano il loro tempo a rievocare e rimpiangere il passato e ciò che è già successo.  Il passato è un patrimonio storico e culturale che nessuno potrà toglierci ed è certamente da conservare, ma non deve impedire o limitare la disponibilità di osservare con speciale attenzione e con obiettività quello che accade oggi, nel nostro tempo, in tutto il mondo, e di attivarci per mettere in pratica quello che il passato ci ha insegnato, per evitare di ripetere errori e fallimenti, per eliminare le contraddizioni e le barriere sociali, per salvare quello che resta, che non è poco, utilizzando le conoscenze, e metterle al servizio di tutti, per migliorare quel futuro che i bambini vogliono scoprire.

Nel concepire e nel dare vita ad un bambino è compreso l’impegno personale dei genitori di provvedere al suo domani e dove le condizioni non sussistano, sarà la società che dovrà farsi garante di tale impegno. Le problematiche irrisolte cui lo Stato dedica risorse insufficienti al bisogno, sono state assunte come obiettivo dalle innumerevoli associazioni nazionali ed internazionali che si occupano di tutela dei diritti umani, di difesa dell’ambiente, della fame nel mondo, della pace, della salute, solo per indicarne alcune. Tutte le associazioni lanciano campagne di sensibilizzazione citando risultati di decenni di ricerche, studi scientifici, raccolte dati statistici, rilevazioni e previsioni che non ci colorano di rosa il futuro, anzi denunciano quanto ci sia da fare.  

Molti programmi di sensibilizzazione e di prevenzione sono rivolte ai bambini come soggetti più inclini a recepire insegnamenti e consigli. Ad esempio, una buona prevenzione medico/sanitaria più avere un migliore risultato sui giovanissimi che ancora non hanno assunto abitudini nocive radicate e faticose da estirpare o modificare, garantendo una maggiore probabilità di successo i cui effetti positivi si prolungheranno negli anni. E’ importante fornire ai bambini informazioni e elementi di paragone affinché possano assumere una consapevole autodisciplina, dopo un attento esame di autocoscienza. Un esercizio che tutti dovrebbero imparare che va ripetuto sempre. Se i ragazzi hanno tanti problemi che sembrano irrisolvibili, un’attenta valutazione di autocoscienza familiare e collettiva potrebbe dare molte risposte e sarebbe un bel modo per incominciare. Io sono certa che i bambini, gli adolescenti, i giovani siano possessori di capacità e potenzialità enormi che vengono a volte sottovalutate e limitate. Occorre dare spazio affinché queste risorse siano coltivate, incoraggiate, valorizzate e messe a frutto. Se troppo spesso limitate, represse o trascurate le capacità innovative e creative dei giovani si spegneranno finendo col creare individui passivi, succubi della TV, degli spot pubblicitari, delle decisioni altrui, capaci solo di subire o obbedire senza avere un’opinione personale, la capacità di esprimerla, affermare il diritto ad esprimerla e se giusta richiederne l’approvazione.

In termini semplici il giovane e ancor prima il bambino deve sentirsi protagonista, capace di azioni che possono migliorare la sua vita e la società, impegnarsi per se stesso e per la collettività, prepararsi per il suo futuro nel contesto sociale, tenendo presente i concetti primari di libertà, legalità, uguaglianza. Purtroppo troppo spesso gli educatori perdono di vista questi obiettivi. Con queste premesse ogni argomento sia proposto in classe, dall’insegnante o a casa dai genitori rivelerà un significato ed un contenuto più concreto, più assimilabile, desiderabile o accettabile. Il fatto di sentirsi partecipi e in primo piano creerà con più facilità entusiasmo alla partecipazione e alla collaborazione intervenendo con nuove idee e capacità.

Eravamo partiti parlando di vigilanza sulle mense scolastiche, e il bambino, che non mangia o che rileva e riferisce qualche anomalia è il primo testimone, poi abbiamo parlato di corretta alimentazione ed è sempre il bambino con i sintomi ed effetti a volte molto evidenti a volte meno che vi segnalerà che qualcosa non va bene. Potremo parlare di un corretto stile di vita considerando l’attività fisica, le ore passate davanti al televisore, i contenuti delle trasmissioni televisive, l’abitudine ad assorbire direttamente o indirettamente sostanze nocive, l’autocontrollo, il rispetto per se stessi, per il prossimo e per l’ambiente, l’influenza psicologica di certe condizioni di vita, la depressione, la violenza, il rifiuto all’istruzione vista come obbligo anziché come diritto. E’ molto facile venire qui a dire bisogna fare questo evitare quello, ma poi come mettere in pratica tante buone intenzioni? Scopriamolo insieme, troviamo alternative alla TV diseducativa, facciamo proposte e richieste, interpelliamo esperti, collaboriamo. La LAPIS è un buon punto d’incontro. Chiunque voglia intervenire sarà sempre gradito. Gli argomenti appena accennati possono essere trattati più dettagliatamente, arricchiti da testimonianze di esperienze reali che gratificheranno i protagonisti e serviranno anche da esempio in positivo per altri.

La Campagna di prevenzione promossa dall’A.I.R.C. (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) in occasione della distribuzione delle Arance della Salute per il terzo anno è stata estesa ai giovanissimi con un progetto definito “Cancro io ti boccio” appositamente studiato per le scuole e corredato da materiale didattico informativo, con l’obiettivo di fornire consigli concreti per migliorare le difese contro l’insorgere di malattie non solo tumorali, ma che investono gli organi addetti alla circolazione, la digestione, la respirazione ecc....Questo programma, accettato da moltissime scuole che hanno sviluppato l’argomento con l’attenta collaborazione degli insegnanti e dei genitori, si è concluso con la distribuzione di arance. I ragazzi sono stati i promotori presso le famiglie e i parenti e hanno accettato il nostro invito di scriverci la loro diretta esperienza con due testimonianze che vogliamo riportare integralmente.

 

                                      Graziella Cupidi

 

                                                                                                                                                                                                                     

                        

 

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