Per l'istruzione
dei bambini eschimesi a Rankin Inlet, il governo
canadese costruì due scuole federali... I
fabbricati sono naturalmente di legno e le aule,
spaziose e bene illuminate, sono dotate di tutti
i più moderni sussidi didattici. Quattro sono i
maestri incaricati dell'istruzione elementare: si
tratta di giovani o di giovanissimi, alla loro
prima, o quasi, esperienza didattica, che vengono
dalle grandi città del Sud, pieni di entusiasmo
e di teoria. Amano questi
vispi e intelligentissimi bambini e si
ripromettono di trarre grandi soddisfazioni dall'insegnamento.
E poi si accorgono che in terza elementare quasi
tutti gli scolari hanno dai 14 ai 16 anni! Si
disperano, si avviliscono e chiedono di essere
trasferiti. Ma perché? Cerchiamo di spiegare le
cause di questa spiacevole realtà.
Il governo
canadese ragiona, grosso modo, così: gli
eschimesi sono cittadini canadesi e come tali
debbono studiare in una lingua ufficiale, coi
metodi e coi libri che sono usati in tutte le
scuole del Canada. Ma... non è esprimere una
realtà completa affermare che gli eschimesi sono
cittadini canadesi. Lo sono, ma bisogna
aggiungere: di lingua, di costumi, di mentalità
eschimese. Verità questa, che pone il problema
dell'istruzione sotto un altro e ben diverso
angolo...
A Rankin
Inlet i maestri parlano inglese e non sanno una
parola di eschimese: l'opposto vale per gli
scolari. Come si fa a spiegare? Si attende che i
bambini comprendano l'inglese, vale a dire è
impossibile svolgere più di un quarto di
programma all'anno...
Poca
intelligenza? Ma no, tutt'altro, e lo dimostrano
in quelle materie dove l'uso della lingua è
ridotto al minimo: aritmetica, canto, disegno. I
programmi di queste materie sono più che svolti
e i risultati sono sorprendenti...
L'insegnamento
in una lingua che non conoscono e di cui non
comprendono a fondo lo spirito diventa ancor più
difficile se si pensa che i libri usati sono
quelli delle scuole canadesi dove si parla, ad
esempio, di "vie affollate" e di "autobus".
Cosa ne sa di un'idea e dell'altra il bambino
eschimese che vive nella solitudine della tundra?...
I risultati?
Deludenti... Tutti i giovani parlano male la loro
lingua materna e non parlano bene l'inglese. Sta
formandosi un gruppo ibrido che non ha senso. Gli
eschimesi lo sanno e soffrono e ogni tanto
abbandonano le occupazioni dei bianchi e vanno
alla caccia: "per sentirsi liberi",
dicono con fierezza!
Una scuola siffatta non è formativa e può
portare a pericolose fratture. Un padre disse un
giorno, senza odio, ma con profonda tristezza:
"Voi bianchi mi avete mandato due figli a
scuola e ne avete fatto dei bianchi. Questo",
e indicava un suo figliolo, "non andrà a
scuola e resterà un eschimese"...
In
Groenlandia, dove invece si insegna in eschimese,
la situazione è molto migliore. L'analfabetismo
è completamente scomparso fra i groenlandesi,
grazie alle cure che la Danimarca ha prodigato
nel settore dell'istruzione. Tutti gli abitanti
dell'isola hanno l'obbligo di frequentare sette
anni di scuola, corrispondenti alle nostre
elementari e medie inferiori.
Nei primi
anni si insegna in lingua groenlandese (derivata
dall'antico eschimese, ma con notevoli peculiarità
locali) e si studia il danese. Negli ultimi tre
anni si insegna in danese, ma si studia il
groenlandese, che continua a essere la lingua in
cui si spiegano alcune materie, come la religione.
Le classi
che hanno il danese come lingua fondamentale sono
frequentate congiuntamente da ragazzi
groenlandesi e danesi, figli di operai o di
funzionari distaccati temporaneamente in
Groenlandia. Tutte le classi sono miste.
L'insegnamento
è fatto principalmente a mezzo di disegni perché
si sfrutta così la naturale tendenza che hanno
tutti gli eschimesi di esporre graficamente il
loro pensiero. Non si assegnano compiti a casa...
ma si invitano i ragazzi a ricopiare pagine di un
libro perché acquistino scioltezza nella
scrittura...
I sette anni
di istruzione scolastica sono preceduti dalla
frequenza, non obbligatoria, dell'asilo infantile,
almeno in quegli insediamenti dove esiste. Il
metodo globale completo permette poi di fare
progressi notevolissimi, tanto più che i giovani
groenlandesi amano molto lo studio. Si mantengono,
anche a corsi conclusi, dei lettori formidabili e
nelle ore libere dal lavoro si riposano leggendo.
A Godthaab
esiste una grande tipografia che pubblica
giornali, riviste e libri in groenlandese. I
volumi per i ragazzi sono vere opere d'arte
tipografica magnificamente illustrati con disegni
o con tavole a colori eseguite in genere da
artisti groenlandesi.
Nell'isola
di Kulusuk... c'è una bellissima scuola e il
maestro è un colto groenlandese che abita in una
bella casa... Ad Angmagssalik, invece, ci sono
cinque maestri danesi e un maestro groenlandese,
Villads Villadsen, noto poeta e scrittore che ha
completato i suoi studi superiori a Copenaghen.
Durante la
mia spedizione groenlandese ho conosciuto un solo
indigeno analfabeta. Si chiama Emil Kuku, ha 35
anni ed è un famosissimo cacciatore di foche: è
vissuto sempre in piccolissimi insediamenti privi
di scuole, ma supplisce a questa mancanza di
istruzione con una meravigliosa intelligenza e
con una volontà esemplare.
Silvio Zavatti
Questo testo e l'immagine di
copertina sono tratti, per gentile concessione
dell'editore, da Il misterioso popolo dei
ghiacci, seconda edizione, Chi Ni,
Macerata, 1995
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