FOGLIO LAPIS - DICEMBRE- 2024

 

Secondo un'autorevole ricercatrice spagnola, esperta in psicologia dell'educazione, nelle scuole che organizzano iniziative pedagogiche anti-bullismo il fenomeno è in decrescita

 

José Díaz-Aguado non ha dubbi. Dopo avere accuratamente analizzato il fenomeno del bulliamo nelle scuole spagnole è giunta a una conclusione
che premia gli sforzi di chi affronta la questione dal punto di vista pedagogico. Diaz-Aguado è una ricercatrice nel campo della psicologia evolutiva che dirige l'Unità di psicologia preventiva dell'Università Complutense di Madrid. Proprio la prevenzione è il fattore positivo che emerge dall sua ricerca.

Come rivela la psicologa in un'intervista al quotidiano madrileno El Paìs, “gli adolescenti che partecipano a corsi d'informazione sulla violenza rischiano meno degli altri di subirla e di praticarla”. Questo è il risultato dei sondaggi condotti nelle scuole in cui si sono organizzati questi corsi e dei confronti con quelli in cui non si è fatto nulla del genere. La tendenza è emersa con grande chiarezza: l'educazione preventiva è dunque la chiave per garantire una buona convivenza scolastica, combattedo iìun fenomeno che soprattutto attraverso le manifestazioni del bullismo e della violenza di genere si manifesta in Spagna e del resto in tutti i paesi. Alimentate, fra l'altro, da uno spirito di emulazione che non conosce frontiere.

Secondo Diaz-Aguado la violenza che da molti anni serpeggia nelle nostre società, in particolare fra i giovani, scaturisce da una base comune, la scelta del dominio e della sottomissione come elementi fondamentali di ogni relazione sociale e umana. Di qui la sua proposta: puntare su iniziative di carattere preventivo che pongano l'accento sull'assurdità di una simile visione del mondo evidenziandone la parzialità e la fondamentale iniquità. Ovviamente a partire dalla scuola, dove è assolutamente necessario spargere i semi della tolleranza e sradicare quello che per molti ragazzi è tuttora il fascino della violenza.

                                                                  r. f. l.

 

 


                                                  

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